In un allegato alla proposta di bilancio pubblicata ieri, la Commissione Ue ha elencato l’energia nucleare tra le attività che i Paesi possono finanziare attraverso la propria quota nazionale di bilancio, in particolare “nuova o aggiuntiva capacità di energia da fissione installata in GW”
La Commissione europea intende destinare parte del nuovo bilancio Ue proposto di 2.000 miliardi di euro per il periodo 2028-2034 all’energia nucleare. Una mossa che probabilmente dividerà gli Stati membri, e che la Germania ha immediatamente respinto.
In un allegato alla corposa proposta di bilancio pubblicata ieri, la Commissione Ue ha elencato l’energia nucleare tra le attività che i Paesi possono finanziare attraverso la propria quota nazionale di bilancio, in particolare “nuova o aggiuntiva capacità di energia da fissione installata in GW”.
DALL’UNIONE EUROPEA 865 MILIARDI DI EURO PER IL NUCLEARE
Circa 865 miliardi di euro di finanziamenti europei saranno disponibili nell’ambito di questi piani di spesa nazionali. Questa mossa rappresenterebbe un cambiamento radicale per l’Unione europea, il cui bilancio attuale non finanzia centrali nucleari convenzionali, riflettendo un conflitto di lunga data tra membri pro-nucleare, come Francia e Svezia, e Paesi tradizionalmente contrari al nucleare, come Germania e Austria.
“La Germania respinge qualsiasi sovvenzionamento dell’energia nucleare dal bilancio Ue”, ha dichiarato oggi il ministro dell’Ambiente, Carsten Schneider, aggiungendo che Berlino rispetta la scelta di altri Paesi di costruire reattori. “Tuttavia, il rispetto della sovranità nazionale in materia energetica significa anche non richiedere fondi Ue per questo percorso costoso, un quarto dei quali proviene dai contribuenti tedeschi”, ha affermato Schneider. I Ministeri dell’Energia di Francia e Svezia non hanno commentato.
I NEGOZIATI SUL NUCLEARE TRA I PAESI MEMBRI
La proposta di bilancio della Commissione segna l’inizio di anni di intensi negoziati tra i Paesi Ue, che devono tutti approvare il bilancio finale. I Paesi membri sono da tempo in conflitto sull’opportunità di promuovere l’energia atomica per ridurre le emissioni di CO2, una disputa che ha ritardato l’elaborazione delle politiche sui cambiamenti climatici e sull’energia nell’Unione.
Questa dinamica era apparsa sul punto di cambiare all’inizio di quest’anno, quando il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha comunicato che Berlino, nelle politiche Ue, non si sarebbe più opposta a trattare l’energia nucleare alla pari delle energie rinnovabili. Anche Paesi come Danimarca e Italia avevano segnalato un cambiamento nella loro passata opposizione all’energia nucleare.
I FONDI NON SARANNO DESTINATI ALLA COSTRUZIONE DI NUOVE CENTRALI
Tuttavia, alcuni diplomatici dell’Unione europea hanno affermato che questo ammorbidimento delle posizioni non si è esteso al sostegno ai finanziamenti UE. “Non c’è alcuna possibilità che i fondi Ue vengano destinati a nuove centrali nucleari”, ha affermato un diplomatico di un Paese membro.
L’attuale bilancio Ue vieta esplicitamente agli Stati membri di costruire centrali nucleari utilizzando la loro quota di centinaia di miliardi di euro nei fondi di sviluppo regionale, sebbene il bilancio preveda dei fondi limitati per la ricerca nucleare e lo smantellamento dei vecchi reattori.
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