Il Quadro Finanziario Pluriennale (QFP) dell’Ue per gli anni 2028-2034 sarà dotato di quasi 2.000 miliardi di euro (pari all’1,26% del reddito nazionale lordo dell’Ue), e sarà un bilancio “in grado di rispondere alle ambizioni e alle sfide dell’Europa” perché “più consistente, intelligente e preciso”, ma anche “più snello, flessibile e incisivo”. Così la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, ha presentato a metà pomeriggio la proposta dell’esecutivo europeo per il futuro bilancio Ue.
Tante le novità sinteticamente illustrate in conferenza stampa. La prima riguarda l’introduzione di Piani di partenariato nazionali e regionali, che ogni Stato membro disegnerà in accordo con la Commissione e in cui le priorità politiche dell’Ue incontreranno “le esigenze e le priorità di ogni specifica situazione nazionale e regionale”. I fondi Ue saranno erogati così attorno a un’unica strategia coerente. Nella visione della commissione ciò darà efficacia ai sostegni e semplificazione sia per le autorità pubbliche che per i beneficiari diretti. Da quanto annunciato, “ogni Stato membro potrà accedere allo stesso importo di fondi di cui dispone oggi”.
Una seconda novità riguarda l’articolazione dei programmi che da 52 diventeranno 16. Garantita la Pac con 300 miliardi di euro. Viene introdotto un nuovo Fondo europeo per la competitività, del valore di 409 miliardi di euro, per lavorare su quattro aree: transizione pulita e decarbonizzazione, transizione digitale, salute, biotecnologie, agricoltura e bioeconomia, difesa e spazio. Di questi, 131 miliardi di euro sosterranno gli investimenti in difesa, sicurezza e spazio, risorse cinque volte superiori al precedente Qfp. Accanto a questo fondo, continuerà a finanziare l’innovazione Horizon Europe (175 miliardi di euro, il doppio delle risorse attuali).
Nuovo è il programma AgoraEu, finalizzato a promuovere valori condivisi, tra cui democrazia, uguaglianza e Stato di diritto, e a sostenere la diversità culturale europea, i settori audiovisivo e creativo, la libertà dei media e il coinvolgimento della società civile. Resta Erasmus+ con un aumento di risorse del 50%. Altro elemento di novità è l’introduzione di un meccanismo dedicato alla risposta delle crisi con 400 miliardi di euro perché – spiega von der Leyen – “abbiamo imparato che le crisi sono la regola. Saranno soldi disponibili, con forti salvaguardie in casi di crisi ignote in questo momento”. Rispetto alle risorse destinate all’azione esterna e per far fronte alle responsabilità sulla scena globale, saranno pronti 200 miliardi di euro del programma “Europa globale”, del valore di 200 miliardi di euro per il periodo 2028-2034. Accanto a questi, l’Ue mette in conto un sostegno per la ricostruzione dell’Ucraina per 100 miliardi di euro. Non aumenteranno i contributi nazionali al bilancio dell’Ue, ha assicurato la Presidente, ma l’Ue si doterà di strumenti per garantire risorse proprie (scambio di quote di emissione, meccanismo di adeguamento del carbonio alla frontiera, aliquota sui rifiuti elettronici non raccolti, accisa sui prodotti del tabacco) per coprire i costi previsti nel nuovo Qfp. Un punto resta fermo: “per ottenere risorse europee gli Stati membri dovranno garantire il rispetto dei principi dello Stato di diritto e della Carta dei diritti fondamentali”. “Questa proposta ha il sostegno forte del Collegio dei commissari”, ha concluso la Presidente, ma “ora dovremo lottare per difenderlo”. Inizia infatti ora il tempo del negoziato con Stati membri e Parlamento, che ha già espresso le proprie contrarietà. Per von der Leyen si tratta di “comprensibili reazioni alla novità delle proposte”.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link