La finanza a impatto? Una sfida «che nessuno porta a casa da solo». Da una parte la consapevolezza della sua capacità di generare un impatto sociale e ambientale positivo, sostenibile e misurabile, tale da poter «rappresentare una forma concreta di opportunità di sviluppo per il nostro Paese», dall’altra la consapevolezza che il potenziale dell’impact investing «non è ancora del tutto valorizzato in Italia».
Queste le parole con cui Stefano Granata, presidente di Social impact agenda per l’Italia, lancia, in un incontro ospitato da Cassa depositi e prestiti, «un’alleanza» con i protagonisti dell’economia generativa: imprese, mondo della finanza, il pubblico. «Una piattaforma» in grado di «predisporre, mettere in atto e accompagnare all’adozione di quegli strumenti che possono realmente contribuire all’avanzamento da parte del nostro Paese lungo il percorso di raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030».
Non solo strumenti, ma anche «esperienze concrete che ci dicano che la finanza a impatto» è possibile. «Non situazioni episodiche».
Obiettivo e premessa di questa alleanza? Il bisogno di «entrare nei processi decisionali degli investimenti» per poi creare delle «cabine di regia condivise (perché la sostenibilità è interesse di tutti)» a disposizione degli investitori privati, chiarisce Granata.
Istituzioni, finanza e impresa
L’incontro ha raccolto le esperienze di rappresentanti delle istituzioni, della finanza, del mondo imprenditoriale e del terzo settore per riflettere sull’impatto dei modelli di investimento sostenibile in Italia e gli sdg impact standard, un insieme di principi e pratiche progettati per aiutare le organizzazioni a integrare gli obiettivi di sviluppo sostenibile nelle proprie operazioni e strategie.
Tra gli interventi Massimo Giusti, presidente Sefea impact e Forum finanza sostenibile, Stephanie Kneer, responsabile sostenibilità in Three hills, Giovanna Melandri, presidente di Human foundation e già presidente di Social impact agenda per l’Italia, Veronica Nicotra, segretaria generale di Anci e Gabriele Sepio in rappresentanza di Fondazione terzjus e coordinatore lavori del tavolo sul piano nazionale di economia sociale del ministero dell’Economia e delle Finanze.
Siamo in una fase in cui dobbiamo passare dalla compliance alla strategia, dove i modelli di misurazione sono importanti
Giovanna Melandri – presidente di Human foundation e già presidente di Social impact agenda per l’Italia
Un cambiamento culturale
Ad aprire l’incontro Andrea Montanino, direttore strategie settoriali e impatto di Cassa depositi e prestiti – Cdp che, a proposito dell’impact investing, ha detto come «l’analisi delle esternalità generate da un’operazione finanziaria è ormai parte del linguaggio di Cassa depositi e prestiti. Ha richiesto lo sviluppo di metodologie rigorose e un cambiamento culturale: capire che generare risultati positivi non è un effetto collaterale»,
Ma, ha aggiunto «è ciò che rende sostenibile nel lungo periodo un finanziamento o un investimento». Per Montanino «ragionare di impatto e di finanza vuol dire affrontare una barriera di metodo, di mercato, una barriera normativa e una barriera legata all’accountability».
Impactworks alliance
Nel corso della mattinata, Cristina Altomare, in rappresentanza del Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo – Undp, ha presentato per la prima volta in Italia la piattaforma l’Impactworks alliance, nuova iniziativa globale che ha l’obiettivo di trasformare gli impegni in materia di sostenibilità in azioni concrete e misurabili.
In apertura foto di Jordan McDonald per Unsplash. Nel testo foto e video di Alessio Nisi
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