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Nissan chiude storico stabilimento, è la fine di un’era


Chiude in Giappone la storica fabbrica Nissan di Oppama. Lo stabilimento della città Yokosuka, per oltre 60 anni sito produttivo di milioni di veicoli e uno dei primi grandi impianti di tutto il settore automobilistico nipponico, spegnerà le macchine entro meno di tre anni. L’ennesimo segno dei tempi che cambiano nell’automotive, una decisione definita “difficile ma necessaria” dal Ceo Ivan Espinosa proprio per fare fronte alle nuove sfide del mercato mondiale dell’auto.

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Scelta che il costruttore, facente parte del colosso industriale internazionale con Renault e Mitsubishi, sta portando avanti nell’ambito del piano strategico di ristrutturazione e del rilancio del marchio.

La chiusura dello stabilimento di Oppama

Inaugurato nel 1961, lo stabilimento di Oppama è stato uno dei punti nevralgici dell’espansione del gruppo su scala globale, da dove hanno visto la luce circa 17,8 milioni di auto, dalle più recenti Leaf elettriche a modelli rimasti nel mito della casa automobilistica come la Datsun Bluebird.

Il colosso dell’automotive fermerà le attività nella fabbrica entro la fine dell’anno fiscale 2027, che chiude a marzo 2028, spostando la linea di produzione allo stabilimento di Nissan Motor Kyushu, nella prefettura di Fukuoka, nel Sud del Giappone.

Nella sede di Yokosuka rimarranno operative le altre strutture dell’area industriale, come il Nissan Research Center, il centro prove Grandrive, l’impianto crash-test e il polo logistico Oppama Wharf.

Ma la chiusura dell’impianto rappresenta un duro colpo per la comunità, che attorno al sito ha basato buona parte dell’economia della città, e soprattutto per i 2.400 dipendenti attualmente occupati.

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L’azienda ha assicurato che i lavoratori rimarranno in organico fino allo stop definitivo e che definirà delle strategie occupazionali per il dopo cessazione delle attività, attraverso il dialogo con i sindacati.

Nissan starebbe, inoltre, valutando diverse eventualità per evitare la totale dismissione dello stabilimento: in particolare, dalle indiscrezioni riportate da Reuters, starebbe negoziando un accordo di cessione al colosso dei chip e di componenti elettrici taiwanese Foxconn.

Il piano di rilancio di Nissan

Come comunicato dal nuovo Ceo Ivan Espinosa, la decisione rientra nel piano strategico Re Nissan del colosso automobilistico, diretto alla ristrutturazione di un gruppo in difficoltà sia dal punto di vista finanziario che a livello di competitività in mercati cruciali come quello statunitense e quello cinese.

Lo stabilimento di Oppama è parte integrante della nostra storia e il suo lascito vivrà anche oltre la fine della produzione

Il periodo di crisi ha spinto l’azienda a sospendere nuovi progetti di sviluppo e costituire un team dedicato di 3mila persone, con il compito di tracciare soluzioni per il contenimento e l’ottimizzazione dei costi.

Il programma di rilancio adottato dal costruttore giapponese prevede la riduzione della capacità produttiva nel mondo da 3,5 a 2,5 milioni di veicoli, fatta eccezione per la Cina, portando il numero degli impianti da 17 a 10, e aumentando in parallelo il tasso di utilizzo degli stabilimenti a circa il 100%.

Tra gli obiettivi centrali anche la razionalizzazione delle piattaforme di sviluppo, che si ridurranno da 13 a 7, con un taglio del 70% nella complessità dei componenti utilizzati.





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