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Odio online, blitz in tutta Italia: coinvolta anche l’Umbria


Coinvolge anche Umbertide l’inchiesta del Ros che ha portato a un arresto a Brescia e a 26 perquisizioni in diverse regioni italiane

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Perugia 17 luglio 2025 – È all’alba che la quiete di Umbertide è stata rotta dal passo deciso dei Carabinieri del ROS. Un’operazione fulminea, ma frutto di mesi di indagini silenziose e meticolose, coordinate dalla Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo e disposte dalla Procura della Repubblica di Brescia. Nel mirino, l’ombra inquietante dell’estremismo, che si annida dietro gli schermi e si nutre di odio.

Il destinatario della misura cautelare è un ragazzo di appena 21 anni, residente nel bresciano, ma con legami anche in Umbria. È accusato di aver diffuso, attraverso canali Telegram, contenuti ferocemente razzisti, antisemiti e violenti. Non solo parole: vere e proprie istigazioni all’odio su base etnica, religiosa e razziale, accompagnate – secondo gli inquirenti – da apologie del fascismo.

L’indagine, partita nel dicembre 2023, ha scavato nelle pieghe più oscure del web, là dove si annidano gruppi chiusi e linguaggi dell’odio che troppo spesso sfuggono ai radar dell’opinione pubblica. Ma stavolta non è andata così: le forze dell’ordine hanno lanciato un segnale chiaro e deciso.

La rete può essere un rifugio, ma non sarà mai un alibi. E l’odio, qualunque maschera indossi, verrà chiamato per nome.

L’indagine, condotta dall’articolazione Anticrimine di Brescia del ROS, è stata avviata nel dicembre del 2023 e si è sviluppata inizialmente attraverso il costante monitoraggio tecnico dei profili social Telegram e Tik Tok del ventunenne, permettendo di acquisire indizi a suo carico in ordine alle condotte delittuose di cui al comma 1 lett. a) e commi 2 e 3 del citato articolo 604 bis c.p., nonché all’art. 4 co. 3 L. 645/52:

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  • propagandando idee fondate sulla superiorità e sull’odio razziale ed etnico, anche minimizzando e negando la Shoah;
  • partecipando a diversi gruppi virtuali della piattaforma Telegram aventi i medesimi scopi di incitamento alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, nazionali o religiosi;
  • facendo “apologia del fascismo”.

In particolare, il destinatario della misura è risultato attivo all’interno degli aggregati denominati:

  • WHITE LIVES MATTER ITALIA”, intriso di contenuti espressivi di idee inneggianti alla classificazione della popolazione umana in razze e alla superiorità della razza bianca in termini discriminatori delle altre etnie/razze;
  • VANNAWAFFEN TM”, con contenuti di propaganda di idee inneggianti al nazismo, all’accelerazionismo, alla classificazione della popolazione umana in razze, alla superiorità della razza bianca in termini denigratori e discriminatori delle altre etnie/razze/religioni e apologetici di azioni violente in danno di persone di colore, immigrati, persone di religione islamica e afferenti alla galassia LGBTQ+;
    • SANGUE E SUOLO”, al cui interno sono pubblicati contenuti consistenti in chiare espressioni di idee di natura suprematista, neo-nazista, negazionista della Shoah, anti-semita e di apologia del fascismo;
    • SPIRITO FASCISTA”, inneggiante al fascismo, al nazismo, alla superiorità di razza, all’anti-semitismo e a teorie negazioniste della Shoah, oltre a divulgazione di post di derisione politica, etnica e sociale;
    • HOOLIGANS/NS/WP/WLM” che presenta espliciti richiami al nazionalsocialismo e alla supremazia bianca (“WP” indica “White Power”), in cui vi sono pubblicazioni con contenuti nazisti, suprematisti, d’odio razziale, di omofobia, ed esplicite istigazioni a delinquere con inviti a compiere azioni incendiarie, in cambio di premi in denaro, in danno di esercizi commerciali e luoghi di ritrovo di immigrati (in territorio estero), nonché a partecipare a scontri fisici contro persone di colore;
    • RIVELAZIONI NON AUTORIZZATE”, in cui vi sono pubblicati filmati e immagini inneggianti al fascismo, al nazismo, all’antisemitismo e negazionisti dell’Olocausto;
    • IDENTITA’ EUROPEA”, al cui interno sono divulgati post di stampo antisemita, omofobo e razzista;
    • CASA DEL FASCIO” al cui interno erano divulgati post apologetici del fascismo, del nazismo e contenuti antisemiti negazionisti della

    Le investigazioni si sono quindi estese a questi canali social, consentendo di identificare ulteriori 29 internauati membri, molti dei quali di età compresa tra 18 e 25 anni (cinque dei quali minorenni all’epoca dei fatti), residenti su tutto il territorio nazionale e sottoposti ad indagine per il medesimo delitto.

     

     

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