Analizzare le dinamiche di un settore e conoscerne gli elementi fattuali sono condizioni essenziali per programmarne e pianificarne le politiche.
È in questa prospettiva che è stato presentato a Roma, al Senato, il primo bollettino dell’Osservatorio Freight Insights, realizzato dal Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile (MOST) con la Fondazione Centro Studi Economia della Logistica e delle Infrastrutture.
Il MOST, lanciato nei mesi scorsi, nasce proprio per colmare alcune lacune informative sul comparto, attingendo ai dati di operatori, aziende e concessionari.
La scelta del luogo della presentazione non è causale perché sono le istituzioni a essere chiamate ad attuare le politiche di sviluppo.
I dati confermano che trasporti e logistica sono colonne portanti dell’economia nazionale; un segmento che nonostante criticità e difficoltà mostra capacità di adattamento, resilienza e reazione.
I risultati presentati mostrano, fra le altre cose, come il trasporto stradale delle merci in Italia tenda ad essere sottostimato. Il numero dei mezzi impiegati, infatti, è maggiore di quanto emerge dalle analisi ufficiali Ue. L’Osservatorio Freights Insight calcola tra 30,4 e 37,4 miliardi di veicoli/km, che rappresentano circa il doppio delle stime europee.
A livello infrastrutturale, inoltre, si confermano importanti differenze tra il Nord e il Sud del Paese rispetto alla congestione e l’accessibilità multimodale. In linea generale, il 9,9% delle imprese subisce un ritardo medio che supera i 30 minuti per raggiungere i tre porti più vicini; mentre l’8,4% delle imprese subisce lo stesso ritardo per arrivare ai terminal ferroviari.
In Sicilia e Calabria, inoltre, il tempo medio per raggiungere i terminali ferroviari supera i 120 minuti.
Guardando più nel dettaglio alle imprese di autotrasporto, da un’analisi a campione risulta una correlazione fra dimensione delle imprese e crescita di fatturato.
In tema di sostenibilità e di efficienza del sistema, si evidenzia invece come sono i comportamenti i primi driver di cambiamento in questo senso. Particolarmente urgente, ad esempio, migliorare il riempimento dei veicoli e ottimizzare i viaggi di ritorno. Attualmente, infatti, l’indice di riempimento dei camion si attesta all’80% per l’andata e solo al 60% per il ritorno.
L’analisi tocca tutte e quattro le modalità. Interessanti, restando ancora nel campo della gomma, sono i dati sull’aviocamionato, cioè il trasporto via strada fino agli aeroporti esteri che si attesta tra le 600.000 e 1.000.000 le tonnellate di merci ogni anno.
Oltre al quadro del sistema trasportistico nazionale, l’Osservatorio restituisce anche le dinamiche evolutive in risposta ai cambiamenti di contesto.
Al centro di queste dinamiche ci sono le nuove tecnologie e, in particolare, l’introduzione dell’Intelligenza Artificiale. L’AI si evidenzia quale fattore di evoluzione del percorso verso la digitalizzazione dei trasporti con il 76% delle aziende pronte a integrarla nei propri sistemi di gestione.
Non a caso ci sono, oggi, 175 startup internazionali operanti nel settore della Logistica che utilizzano soluzioni di AI e 109 di queste sono nell’ambito del trasporto.
Di Antonella Vicini |
16 Luglio 2025
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