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Rilancio del commercio nei centri storici, nascono gli hub urbani di Piacenza, Vernasca e Calendasco


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Rilancio del commercio nei centri storici, nascono gli hub urbani di Piacenza, Vernasca e Calendasco. Accolte le candidature dei tre comuni piacentini al riconoscimento nell’elenco regionale – 63 in totale nell’Emilia-Romagna – che potranno accedere all’assegnazione delle risorse per realizzare interventi di qualificazione, sviluppo e promozione: 14 milioni di euro che verranno assegnati dalla Regione tramite un bando in uscita entro la fine del 2025.

Nel dettaglio – come comunica la nota dell’ente – in provincia di Bologna le domande arrivate riguardano 6 Comuni per 7 hub; in provincia di Forlì-Cesena, 5 Comuni per 9 hub; in quella di Ferrara 4 Comuni e 6 hub; in quella di Modena 10 Comuni e 12 hub. Passando al territorio della provincia di Piacenza, 3 Comuni hanno presentati domande per 3 hub, nel Parmense 4 Comuni per 4 hub; nel Ravennate 2 Comuni per 2 hub. In provincia di Reggio Emilia 7 i Comuni e 13 gli hub, in quella di Rimini, 3 i Comuni e 7 gli hub.

«Da parte dei Comuni e dei territori abbiamo rilevato una grande attenzione: una mobilitazione e vivacità di proposte interessanti, che confidiamo possano dar vita a progettualità significative per lo sviluppo delle città e dei territori interessati» ha sottolineato l’assessora al Commercio, Roberta Frisoni. «Un risultato dunque molto positivo, considerando che siamo all’avvio di un nuovo percorso. Ora gli hub che hanno ottenuto il riconoscimento regionale potranno concorrere all’assegnazione dei 14 milioni di euro che metteremo a disposizione per gli interventi di qualificazione e sviluppo delle aree individuate. Mentre ulteriori hub urbani e di prossimità potranno essere candidati al riconoscimento alla scadenza prevista a marzo del prossimo anno, anche grazie agli ulteriori contributi che proprio in queste settimane stiamo assegnando per la realizzazione di nuovi studi di fattibilità. La nuova legge regionale sul commercio entra dunque nel pieno della sua applicazione, per promuovere uno sviluppo pienamente sostenibile da un punto di vista sociale ed economico, e una nuova qualità delle nostre città».

«In arrivo 14 milioni di euro per lo sviluppo e la qualificazione delle aree» – Dei 63 hub urbani e prossimità, 47 sono hub urbani; dunque, per lo più nei centri storici e comunque nelle aree più centrali delle città; 16 si riferiscono a hub di prossimità, vale a dire aree più decentrate, vicine ai luoghi di abitazione e di lavoro per rispondere alle esigenze quotidiane delle persone, con potenzialità di sviluppo e crescita, anche in termini di attrattività.

Tutte le nuove aree, che saranno iscritte nell’elenco regionale, potranno concorrere all’assegnazione dei 14 milioni di euro in arrivo grazie a un bando della Regione in uscita entro la fine dell’anno. Risorse destinate ai Comuni, per la riqualificazione delle aree e l’accessibilità degli hub riconosciuti, lo sviluppo innovativo e sostenibile delle imprese insediate o da insediarsi nell’area, con particolare attenzione all’imprenditoria giovanile e femminile e per attività ed iniziative di promozione delle attività, in stretta relazione con le strategie delle città e dei territori.

In assegnazione le risorse per nuovi studi di fattibilità –  Sono in fase di concessione – precisa la Regione – le risorse 2025 per la realizzazione da parte dei Comuni degli studi di fattibilità propedeutici al riconoscimento e alla realizzazione di ulteriori hub urbani e di prossimità: complessivamente 1,5 milioni di euro per 63 Comuni beneficiari. Nel 2024 per la realizzazione degli studi di fattibilità la Regione aveva concesso 1 milione di euro.

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I requisiti per il riconoscimento di un hub urbano e di prossimità – Tra gli elementi di valutazione di un hub urbano e di prossimità, oltre al dimensionamento e alle caratteristiche territoriali dell’area con il riconoscimento della sua vocazione commerciale, anche la presenza di un accordo di partenariato tra il Comune, le associazioni di categoria, le realtà imprenditoriali già insediate nell’area e gli altri soggetti pubblici e privati interessati. Tra i requisiti anche la predisposizione di un programma triennale di sviluppo e innovazione dell’hub, che definisca tra l’altro le strategie di sviluppo; l’integrazione, l’innovazione e lo sviluppo del sistema distributivo e dei servizi; la qualificazione del contesto urbano, l’accessibilità e la mobilità sostenibile, l’aumento dell’attrattività. Ogni anno entro la fine di marzo i Comuni potranno presentare nuove candidature per il riconoscimento di nuovi hub urbani e di prossimità.



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