Tutti gli sguardi sono puntati su Ursula von der Leyen. La presidente della Commissione ha infatti presentato la proposta di bilancio dell’Ue da 2mila miliardi di dollari. I fondi per la Difesa sono alle stelle ed è stato annunciato un nuovo meccanismo di crisi, con una portata da 400 miliardi di euro.
Bilancio Ue 2028-2035
Si è presa il palco, Ursula von der Leyen, presentando il quadro finanziario pluriennale 2028-2035. Sette anni a fronte di una proposta da 2mila miliardi di dollari, con i fondi per la Difesa che risultano quintuplicati.
“Un bilancio per una nuova era. Corrisponde all’ambizione dell’Europa, affrontando le nostre sfide e rafforzando la nostra indipendenza. Un bilancio più grande, intelligente e incisivo”.
La presidente ha parlato di risultati da offrire a cittadini, imprese e partner. Ha parlato di futuro ma, intanto, è stata sommersa dalle polemiche. Di seguito analizziamo nel dettaglio i vari aspetti del suo piano.
Fondo per la competitività
Tra gli aspetti più rilevanti c’è di certo il Fondo per la competitività, che spicca tra le proposte della Commissione. Avrà una dotazione di 410 miliardi di euro, al fine di poter “sostenere le tecnologie strategiche del domani”. Cosa comporterà di preciso:
- raddoppierà Horizon Europe, programma internazionale per scienza e ricerca;
- quintuplicherà gli investimenti nel digitale, così da generare un ecosistema innovativo e sicuro;
- spinta ulteriore alla bioeconomia, alla decarbonizzazione e al “clean tech”;
- obiettivo di spesa climatica e biodiversità del 35%, che si traduce in 700 miliardi di euro destinati a 6 obiettivi ambientali;
- rafforzamento delle catene di approvvigionamento;
- potenziamento dell’innovazione.
Un maxi blocco che tenta di dare risposta al dilemma della competitività dell’Unione europea. Una risposta all’appello di Mario Draghi (e non solo). In questo blocco, però, ecco apparire ben 131 miliardi di euro destinati a Difesa e Spazio. Scandagliando tra le righe, si nota poi un considerevole aumento della spesa relativa alla mobilità militare.
Ue, fondi per la Difesa
L’Europa è chiamata a difendersi dai tanti rischi bellici. La guerra globale è dietro l’angolo? Non conta avere una risposta certa in merito, per quanto la Germania ne sia convinta, ma non farsi trovare impreparati.
L’Ue guarda dunque alla Difesa e promette miliardi al settore, con potenziamento della sicurezza interna e dei vari eserciti europei. I fondi saranno quintuplicati, come detto, ed ecco l’annuncio di von der Leyen:
“Proponiamo 131 miliardi di euro per la sezione Difesa e Spazio. Sono 5 volte superiori a quanto abbiamo oggi, perché sappiamo che la sicurezza è una delle principali preoccupazioni per cittadini e governi. Rafforzerà la nostra base industriale e le nostre capacità. Stiamo inoltre raddoppiando il meccanismo per collegare l’Europa per i trasporti. Moltiplichiamo per 10 invece la mobilità militare, così le nostre forze armate potranno muoversi più velocemente, meglio e insieme”.
In questo gran calderone, spazio poi a una moltiplicazione per 5 della spesa per le infrastrutture energetiche. Ciò al fine di rafforzare l’indipendenza energetica e diminuire i tempi per la transizione pulita (su carta) agognata. Ciò non è bastato, però, a distogliere l’attenzione dalle armi.
Lotta all’ennesima crisi con 400 miliardi
Il piano di riarmo europeo RearmEu è stato messo fortemente in discussione. Non è infatti lo strumento adatto per una crisi tanto grave, ha spiegato. Si sta dunque creando un “meccanismo di crisi dedicato, con una potenza di fuoco di quasi 400 miliardi di euro, perché l’aumento dei prezzi non è più l’eccezione ma la norma”.
Una somma considerevole ma da utilizzare soltanto in periodi di crisi, dice. Lo sottolinea però poco dopo aver menzionato il fatto che, dal coronavirus alla guerra in Ucraina, negli ultimi anni l’Europa non abbia vissuto altro che profonde crisi.
Agricoltura, migranti e Ucraina: il piano Ue
Le armi rappresentano il fulcro della discussione politica attualmente, con sguardo rivolto all’intero comparto della Difesa (che oggi risulta molto più ricco). Ci sono però altri 3 temi cardine di cui discutere:
Fondi della Pac |
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Lotta all’immigrazione | Investimenti triplicati per la gestione delle migrazioni e delle frontiere. Questa la proposta della Commissione, che considera tutto ciò parte di una responsabilità condivisa. Si mira inoltre a rafforzare i fondi di solidarietà per interventi rapidi in fasi di crisi. Finanziamenti raggruppati in “piani di partenariato” nazionali, come per l’agricoltura. Si mira a ridurre gli sprechi e consentire interventi mirati e tempestivi. |
Sostegno all’Ucraina | La Commissione propone un fondo da 100 miliardi per l’Ucraina, il che raddoppia quanto approvato precedentemente. Si mira a sostenere: ricostruzione, resilienza e percorso di adesione all’Ue. Polemiche sono giunte soprattutto da Paesi come l’Ungheria, contrari a estendere il supporto a Kiev. |
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