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il rilancio produttivo parte (finalmente) dal territorio – Valledaostaglocal.it


Meglio tardi che mai. A poche settimane dalle elezioni regionali, arriva il Piano di Sviluppo Industriale della Valle d’Aosta, un documento strategico approvato dalla Giunta e presentato dall’Assessorato allo Sviluppo economico. Il Piano è il frutto di un lungo lavoro di analisi, confronto e sintesi, realizzato insieme a Finaosta e al TEHA Group, che ha mappato l’intero tessuto industriale valdostano con numeri, indicatori e interviste. Il risultato è una visione articolata, concreta, con obiettivi misurabili e direttrici d’azione. Soprattutto, un segnale di attenzione verso un settore che spesso è rimasto ai margini del dibattito pubblico.

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“Abbiamo cercato di guardare in faccia la realtà – ha spiegato l’assessore Luigi Bertschy – raccogliendo i fabbisogni veri delle imprese e confrontandoli con le opportunità offerte dalle politiche europee, nazionali e regionali. Il nostro sistema produttivo ha potenzialità importanti, ma senza investimenti in ricerca, innovazione e capitale umano rischia di restare ai margini”.

Il Piano si innesta nella Strategia di Specializzazione Intelligente (S3), lo strumento con cui la Regione punta a concentrare risorse e politiche su ambiti prioritari: energia, legno, scienze della vita, automotive, metallurgia. Ma anche nuovi segmenti ad alto valore aggiunto, come il monitoraggio ambientale o la formazione tecnica avanzata per gli impianti sciistici.

Il percorso ha coinvolto imprese, esperti, enti pubblici e centri di ricerca, con oltre 1.400 dati raccolti e analizzati, confrontati con quelli di 13 territori simili per dimensioni e vocazioni. “Non è solo un piano – ha sottolineato Bertschy – ma un metodo. Abbiamo creato un quadro conoscitivo solido, su cui costruire azioni mirate e misurabili”.

Nel dettaglio, le direttrici del piano sono tre: potenziamento settoriale, innovazione e attrazione dei talenti. Tra le azioni chiave: la creazione di una filiera energetica sostenibile, la valorizzazione del legno, il rafforzamento dell’automotive e della siderurgia, la nascita di un ITS e un Centro di eccellenza per la manutenzione degli impianti sciistici. E ancora: incentivi per l’innovazione, strumenti per trattenere giovani competenze, nuovi bandi per ricerca e sviluppo.

“Il piano – ha aggiunto l’assessore (al centro nella foto) – è anche una risposta alla crisi demografica: senza giovani qualificati e motivati, nessun sistema economico può reggere. Ecco perché investiamo sulla formazione tecnica, sulle borse di studio, sull’alloggio per i ricercatori”.

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Il documento raccoglie e sistematizza molte azioni già avviate: la revisione delle leggi regionali di settore, il bando House&Work, il sostegno alle imprese femminili e giovanili, i contributi per l’efficienza energetica in sinergia con il PEAR 2030. “Non partiamo da zero – ha ricordato Bertschy – ma abbiamo deciso di mettere tutto in ordine e dare una direzione chiara”.

Un passo importante, anche se arriva in zona Cesarini. Non è un mistero che il tempismo faccia alzare più di un sopracciglio. Ma al di là dei sospetti elettorali, il documento c’è, è pubblico, e pone le basi per un’azione di medio-lungo periodo che dovrà trovare continuità anche dopo il voto. Le imprese, intanto, attendono che i tavoli di lavoro si aprano davvero, come annunciato. Perché, come sempre, sarà la concretezza delle ricadute a misurare la bontà di un piano.

“La vera sfida ora – ha concluso l’assessore – è fare in modo che questo non resti solo un bel documento, ma diventi una guida operativa condivisa. Per un’industria valdostana che non solo resiste, ma cresce e innova”.

pi.mi.





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