Sardegna: un viaggio alle origini per riscoprire l’anima isolana
Un progetto turistico particolarmente significativo ha recentemente catturato la nostra piena attenzione. Si focalizza sul “turismo delle radici” ed è denominato “Sardinian Roots”. Questa iniziativa si inserisce in un programma più vasto di sviluppo innovativo. Promuove inoltre la sostenibilità per le piccole e medie imprese turistiche. Le Università di Cagliari e Sassari collaborano attivamente alla sua realizzazione. Il professor Ivan Etzo, docente di Economia del Turismo, ne evidenzia l’importanza. Egli spiega che: “Il turismo delle radici è una tipologia di turismo nuova, interessante, per gran parte additiva rispetto ai flussi turistici che riceviamo oggi in Sardegna“. Questo tipo di viaggi attira persone desiderose di riscoprire i luoghi d’origine dei loro antenati.
La ricerca scientifica sul profilo del turista
Il progetto si propone di studiare approfonditamente la domanda turistica specifica. Vuole comprendere chi sia il turista delle radici e quali siano le sue esigenze reali. La fase iniziale prevede una ricerca scientifica dettagliata per definire tali profili. Attualmente, si utilizza una metodologia qualitativa innovativa. Si conducono infatti numerose interviste dirette e aperte ai potenziali visitatori. Ivan Etzo chiarisce l’obiettivo primario di questa analisi accurata, affermando: “L’obiettivo del progetto è da un lato con la ricerca scientifica quello di studiare appunto il lato della domanda. Chi è il turista delle radici?“. Questo studio è fondamentale per personalizzare l’offerta futura.
Coinvolgimento del territorio e creazione di reti
Una fase successiva del progetto ambizioso prevede un lavoro intenso sul territorio sardo. Sono state selezionate attentamente alcune aree campione rappresentative delle regioni storiche. Tra queste figurano la Trexenta, la Barbagia di Ollolai, il Sassarese e il Sulcis Iglesiente. Ivan Etzo ribadisce l’importanza cruciale di questa attività, sottolineando: “Il progetto è molto ambizioso, quindi si parte dalle aree a campione, sono le vecchie regioni storiche sarde“. Si prevede un coinvolgimento esteso di amministrazioni locali, associazioni, scuole e operatori del settore. L’obiettivo primario è gettare solide basi per sviluppare un prodotto turistico mirato.
La piattaforma digitale e i servizi di genealogia
Il progetto innovativo include lo sviluppo di una piattaforma tecnologica avanzata. Questa si chiama DMS, o Destination Management System. Essa servirà a creare una rete coesa di operatori. Tale rete dovrà efficacemente soddisfare le specifiche esigenze del turista delle radici. Un servizio fondamentale offerto sarà la ricerca genealogica dettagliata per gli utenti. Ivan Etzo evidenzia la rilevanza di questo supporto specifico, affermando: “Uno dei profili del turista del delle radici è la persona che non può anche non sapere esattamente che le proprie origini stanno in Sardegna“. Questo prezioso aiuto consente di rintracciare con precisione le località d’origine degli antenati.
Il potenziale futuro del turismo esperienziale
Il potenziale bacino di questo segmento turistico risulta essere davvero vasto. Le stime ministeriali ufficiali indicano milioni di potenziali turisti in Italia. Questo numero comprende i discendenti delle grandi migrazioni post-unificazione nazionale. Ivan Etzo illustra l’enorme portata di questo mercato, dichiarando: “I numeri ufficiali, quelli delle stime del Ministero, parlano di milioni di potenziali turisti perché stiamo andando a ritroso nel tempo sino alle rotte migratorie, ai flussi migratori post unificazione“. Questo turismo si aggiunge significativamente ai flussi attuali, attirando nuovi visitatori sull’isola. L’obiettivo finale è costruire un prodotto esperienziale, permettendo di riscoprire la vita vissuta dai propri familiari.
Intervista a cura di Fabio Manca
La Strambata del 17-07-2025
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