La Nuova Sabatini rappresenta una delle misure di sostegno più significative per le piccole e medie imprese italiane che desiderano investire in innovazione e modernizzazione dei propri impianti produttivi e non solo.
Il contesto economico della Nuova Sabatini
In un contesto economico sempre più competitivo, le aziende hanno bisogno di strumenti che permettano loro di accedere a finanziamenti agevolati per l’acquisto di beni strumentali nuovi. La Nuova Sabatini risponde proprio a questa esigenza. Offre infatti un sostegno concreto attraverso un meccanismo di contributo in conto impianti che riduce significativamente il costo del finanziamento per le imprese. Si tratta di una forma di finanza agevolata, com’è il caso dei contributi a fondo perduto.
Il contributo in conto impianti è un’agevolazione economica concessa da enti pubblici, così come privati, che serve a supportare l’acquisto o la realizzazione di beni strumentali durevoli. Strumenti come impianti, macchinari o infrastrutture. A differenza di altri tipi di contributo, non finanzia i costi di gestione, ma investimenti a lungo termine.
L’importanza della Nuova Sabatini si riflette anche nei numeri: negli ultimi anni, il bando ha mobilitato investimenti per milioni di euro, come sarà approfondito permettendo a migliaia di imprese di rinnovare i propri asset produttivi. La misura si inserisce perfettamente nella strategia di rilancio industriale del Paese. Proprio per sostenere quegli investimenti che possono fare la differenza in termini di produttività e competitività.
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Che cosa è la Nuova Sabatini
La Nuova Sabatini è una misura di incentivazione che consente alle imprese di ottenere un contributo in conto impianti per l’acquisto di macchinari impianti e attrezzature nuovi. Il meccanismo funziona attraverso l’abbattimento del tasso di interesse sui finanziamenti bancari, rendendo più conveniente per le aziende investire in nuove tecnologie.
Il contributo viene erogato direttamente alle banche che hanno concesso il finanziamento, sotto forma di rimborso del valore degli interessi calcolati su un tasso stabilito dal decreto ministeriale. Questo sistema garantisce una procedura snella e trasparente, grazie alla quale l’impresa beneficia immediatamente di condizioni di finanziamento più vantaggiose.
L’agevolazione è gestita dal ministero delle imprese e del Made in Italy, che si occupa di definire le modalità operative e di monitorare l’utilizzo delle risorse. Questa misura ha l’obiettivo di incentivare quegli investimenti che possono contribuire al miglioramento della produttività e della competitività delle imprese italiane.
Storia e introduzione della Nuova Sabatini
La legge Sabatini è stata introdotta per la prima volta nel 2013 con il decreto-legge n. 69, poi convertito nella legge n. 98/2013. Successivamente, la misura è stata rinnovata e potenziata i diversi passaggi, assumendo la denominazione di “Nuova Sabatini” a partire dal febbraio 2014.
La misura è stata concepita per rispondere alle difficoltà di accesso al credito che molte piccole e medie imprese stavano sperimentando nel periodo successivo alla crisi finanziaria. L’obiettivo era quello di creare un meccanismo che facilitasse gli investimenti produttivi, riducendo il costo del denaro per le imprese che intendevano modernizzare i propri impianti.
Nel corso degli anni, la Nuova Sabatini ha subito diverse modifiche e integrazioni, adattandosi alle differenti esigenze del mercato. Le risorse destinate alla misura sono state incrementate più volte, testimoniando il successo dell’iniziativa e la sua importanza strategica per il sistema produttivo italiano.
Finalità e obiettivi della Nuova Sabatini
La Nuova Sabatini serve principalmente a sostenere la competitività delle imprese italiane attraverso l’incentivazione degli investimenti in beni strumentali nuovi. La misura punta a favorire il rinnovamento tecnologico del parco macchine delle aziende, determinando quindi un aumento della produttività e dell’efficienza produttiva.
Gli obiettivi specifici sono:
- la promozione dell’innovazione tecnologica
- sostegno alla digitalizzazione dei processi produttivi
- incentivazione degli investimenti in sostenibilità ambientale.
La misura si inserisce in una strategia più ampia di rilancio industriale che punta a rendere il sistema produttivo italiano più competitivo sui mercati globali.
Un altro aspetto di cui tenere conto è il sostegno alle piccole e medie imprese, che spesso incontrano maggiori difficoltà nell’accesso ai finanziamenti tradizionali. La Nuova Sabatini rappresenta quindi uno strumento democratico che consente anche alle realtà di dimensioni minori di accedere a condizioni di finanziamento vantaggiose per i propri investimenti.
Quali imprese beneficiano della Nuova Sabatini?
La Nuova Sabatini si rivolge specificamente alle piccole e medie imprese (PMI) che rispettano determinati requisiti di ammissibilità.
Le imprese beneficiarie devono essere regolarmente costituite e iscritte al Registro delle Imprese, non trovarsi in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali, e avere sede legale o operativa in Italia. Sono ammesse anche imprese residenti in Paesi esteri purché, entro il termine previsto dalla misura, provvedano all’apertura di una struttura produttiva in Italia.
Nel dettaglio:
- settori ammessi: sono ammessi alle agevolazioni tutti i settori produttivi, inclusi agricoltura e pesca. Gli unici esclusi sono i settori inerenti alle attività finanziarie e assicurative
- dimensioni aziendali: la misura è riservata esclusivamente alle PMI secondo la definizione europea, che stabilisce limiti specifici per numero di dipendenti, fatturato annuo e totale di bilancio
- requisiti aggiuntivi: le imprese devono essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non essere soggette a sanzioni interdittive e rispettare la normativa antimafia. Per alcune tipologie di contributi maggiorati, sono richieste certificazioni ambientali specifiche.
La misura ha una forte vocazione territoriale, con particolare attenzione al Mezzogiorno attraverso la Nuova Sabatini Sud, che offre contributi maggiorati per investimenti nelle regioni del Sud Italia.
Entità del contributo
La Legge di Bilancio 2025 ha previsto un importante rifinanziamento per la Nuova Sabatini con uno stanziamento complessivo di 1,7 miliardi di euro per il periodo 2025-2029.
Il contributo della Nuova Sabatini viene determinato, per il singolo richiedente, in base al valore degli interessi calcolati su un tasso convenzionale stabilito periodicamente dal ministero competente. Attualmente, il tasso di riferimento è fissato al 2,75% annuo per i finanziamenti di durata fino a 5 anni e al 4,25% per quelli di durata superiore.
Il contributo è erogato in rate semestrali per tutta la durata del finanziamento, direttamente all’istituto bancario che ha concesso il prestito. Questo meccanismo garantisce una riduzione effettiva del costo del finanziamento per l’impresa, che può beneficiare di condizioni più vantaggiose rispetto ai tassi di mercato.
L’importo massimo del finanziamento agevolabile è di 4 milioni di euro per singola impresa, con una durata massima di 5 anni. Per gli investimenti in beni strumentali 4.0, il limite è elevato a 6 milioni di euro. La misura prevede anche una maggiorazione del contributo per le imprese che investono in tecnologie digitali e sostenibili.
Spese ammissibili e tipologie di investimenti
Le spese ammissibili alla Nuova Sabatini riguardano esclusivamente l’acquisto di beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive ubicate nel territorio italiano. Sono inclusi nell’agevolazione macchinari impianti e attrezzature di nuova fabbricazione, purché siano strumentali all’attività produttiva dell’impresa.
Di seguito i beni strumentali nuovi ammessi:
- macchinari e impianti per la produzione: possono essere finanziati torni, presse, impianti di stampaggio o sistemi automatizzati per lavorazioni industriali. Sono utili per aumentare l’efficienza e la capacità produttiva
- attrezzature professionali: come impianti per il confezionamento, linee di assemblaggio o macchinari per la logistica interna. Sono strumenti indispensabili per organizzare meglio il lavoro
- hardware e infrastrutture informatiche: rientrano computer, server, sistemi di rete e connettività avanzata. L’obiettivo è digitalizzare e modernizzare l’impresa
- software e tecnologie digitali 4.0: ad esempio programmi gestionali, strumenti per la progettazione 3D, soluzioni cloud, intelligenza artificiale o realtà aumentata. Ideali per chi vuole innovare
- beni a basso impatto ambientale: impianti fotovoltaici, pompe di calore industriali, macchinari ad alta efficienza energetica. Rientrano tra gli investimenti green, o sostenibili.
Gli investimenti devono essere finalizzati a strutture produttive che abbiano la sede legale in Italia o che, pur avendo sede all’estero, realizzino l’investimento in stabilimenti produttivi italiani. È importante sottolineare che sono ammissibili anche le immobilizzazioni in corso e gli acconti versati per l’acquisto dei beni. Ma devono essere documentati adeguatamente.
Quali beni strumentali non sono ammissibili?
La Nuova Sabatini sostiene solo investimenti in beni nuovi, funzionalmente autonomi e utili all’attività produttiva, escludendo tutto ciò che non rientra in questi requisiti.
Nello specifico:
- beni usati o rigenerati, anche se rimessi a nuovo
- terreni e fabbricati, né spese per il loro acquisto o costruzione
- immobilizzazioni in corso e acconti, cioè beni non ancora completati o consegnati
- componenti o parti di macchinari privi di autonomia funzionale: il bene deve essere completo e utilizzabile da solo
- spese non direttamente collegate all’attività produttiva dell’impresa.
Modalità e tempistiche di presentazione della domanda
La presentazione della domanda deve avvenire esclusivamente per via telematica attraverso il portale dedicato del ministero competente. L’accesso al sistema richiede l’utilizzo della posta elettronica certificata pec e di credenziali di autenticazione rilasciate dall’ente gestore.
Le domande di accesso possono essere presentate durante tutto l’anno, fino all’esaurimento delle risorse disponibili. È fondamentale rispettare la tempistica: la domanda deve essere presentata prima dell’avvio dell’investimento, inteso come data di stipula del contratto di fornitura o di emissione dell’ordine.
La procedura prevede un sistema di valutazione “a sportello”, ovvero le domande vengono esaminate secondo l’ordine cronologico di presentazione. Una volta verificata la completezza della documentazione e la sussistenza dei requisiti, il contributo viene concesso e l’impresa può procedere con la stipula del contratto di finanziamento presso l’istituto bancario prescelto.
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Documentazione necessaria per la domanda
Per la presentazione della domanda è necessario fornire una documentazione specifica che comprende innanzitutto la planimetria della struttura produttiva dove verranno installati i beni oggetto dell’investimento. Questo documento deve essere firmato digitalmente dal legale rappresentante dell’impresa.
La documentazione richiesta prevede:
- bilanci degli ultimi due esercizi o documentazione equivalente
- certificato di attribuzione del codice ATECO
- dichiarazione sostitutiva relativa al possesso dei requisiti
- preventivi dettagliati dei beni da acquistare
- documentazione tecnica dei macchinari e attrezzature
È inoltre necessario fornire informazioni dettagliate sul finanziamento della durata prevista e sull’istituto bancario scelto. La documentazione deve essere completa e coerente, in quanto eventuali carenze o incongruenze possono comportare il rigetto della domanda o la richiesta di integrazioni che potrebbero ritardare l’istruttoria.
Erogazione del contributo e monitoraggio
L’erogazione del contributo avviene in rate semestrali posticipate, direttamente all’istituto bancario che ha concesso il finanziamento. Il primo pagamento viene effettuato dopo la rendicontazione del primo semestre di ammortamento del finanziamento, previa verifica dell’effettivo utilizzo delle risorse per l’acquisto dei beni agevolati.
Il meccanismo di erogazione è automatico, purché l’impresa rispetti tutti gli obblighi previsti dal decreto di concessione. Gli interessi calcolati in via convenzionale vengono rimborsati alla banca, che a sua volta applica all’impresa un tasso ridotto rispetto a quello di mercato.
Durante tutto il periodo di durata del finanziamento, l’impresa è soggetta a controlli e verifiche da parte dell’amministrazione competente. È fondamentale mantenere la destinazione d’uso dei beni acquistati e rispettare tutti gli obblighi informativi previsti, pena la revoca del contributo e la restituzione delle somme già erogate.
Vantaggi per le imprese
La Nuova Sabatini offre alle imprese numerosi vantaggi che vanno oltre il semplice abbattimento del costo del finanziamento. Il principale beneficio è la riduzione significativa del tasso di interesse, che permette alle aziende di accedere a condizioni di finanziamento particolarmente vantaggiose per i propri investimenti produttivi.
Un altro vantaggio importante è la semplicità procedurale: una volta ottenuta la concessione del contributo, l’impresa non deve occuparsi della gestione amministrativa dell’agevolazione, che viene gestita direttamente tra ministero e istituto bancario. Questo riduce notevolmente gli oneri burocratici a carico dell’azienda.
La misura favorisce inoltre l’accesso al credito per le piccole e medie imprese, che possono beneficiare di una sorta di “garanzia implicita” rappresentata dal contributo statale. Le banche sono infatti più propense a concedere finanziamenti quando parte degli interessi è coperta da un contributo pubblico, riducendo il rischio dell’operazione.
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Prospettive future e sviluppi
La Nuova Sabatini continua a evolversi per rispondere alle mutate esigenze del sistema produttivo italiano. Le recenti modifiche hanno introdotto maggiorazioni del contributo per gli investimenti in tecnologie 4.0 e per quelli finalizzati alla sostenibilità ambientale, dimostrando l’attenzione del legislatore verso i temi dell’innovazione e della transizione ecologica.
Il futuro della misura sembra orientato verso una sempre maggiore specializzazione, con incentivi mirati per specifiche tipologie di investimenti considerati strategici per la competitività del paese. Si prevede un potenziamento degli incentivi per la digitalizzazione e per gli investimenti in efficienza energetica.
La stabilità della misura nel tempo, confermata dai successivi rinnovi e potenziamenti, rappresenta un elemento di certezza per le imprese che possono programmare i propri investimenti sapendo di poter contare su questo strumento di sostegno. La Nuova Sabatini si conferma quindi come uno degli strumenti più efficaci della politica industriale italiana per sostenere la modernizzazione e la competitività delle imprese.
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