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Se economia e sport spingono l’Italia


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Nella settimana in cui la Ferrero ha acquistato Kelloggs e lo spread con la Germania e la Francia è sceso, rispettivamente, sotto quota 90 e 20, Jannik Sinner ha realizzato una delle più grandi imprese sportive italiane di tutti i tempi: vincere Wimbledon. È stato l’esito quasi predestinato di un lungo percorso, fatto di forza, classe, impegno, determinazione e continuità, che ha portato il tennista italiano a vincere tre degli ultimi quattro Slam (US Open, Australian Open e Wimbledon, appunto) e a perdere il quarto (Roland Garros) solo per un soffio, dopo aver avuto a disposizione tre match point. Senza dimenticare la spinta che Sinner ha dato alla nazionale italiana nella vittoria delle ultime due Coppe Davis consecutive (2023 e 2024) e i suoi trionfi individuali di Torino nelle ATP Finals 2024 e di Riad nella sfida tra i 6 re del tennis, sempre nel 2024.

Le imprese di grandi campioni dello sport, dai tempi di Coppi e Bartali fino alle più recenti affermazioni di Thoeni e Tomba, Compagnoni, Goggia e Brignone, Calligaris, Pellegrini e Paltrinieri, Pantani e Nibali, Berruti, Mennea, Jacobs e Tamberi, Agostini e Rossi, Benvenuti e Molinari, scusandoci sin d’ora per tutti quelli non citati, per non parlare dell’epopea della Nazionale di calcio, di memorabili altre sfide veliche, di scherma, atletica, pallanuoto, boxe, equitazione e golf, hanno contrassegnato i decenni della storia recente del nostro Paese, intrecciandosi con le vicende politiche, economiche e sociali, e infiammando gli entusiasmi degli italiani.

In particolare, alcuni successi sportivi sono coincisi con momenti molto positivi della nostra economia, in un connubio vincente di autostima, immagine, fiducia e accresciuta credibilità del Paese.

Sinner dopo Wimbledon: «Alcaraz mi spinge a migliorare. Devo sempre alzare l’asticella, ma ora un po’ di riposo»

L’era Sinner ne è un esempio. Gennaio 2024: il tennista vince il suo primo Slam, l’Open d’Australia. In quel primo semestre 2024, l’export italiano supera per la prima volta nella storia contemporanea quello del Giappone, conquistando il quarto posto mondiale. L’Italia non riesce a ripetere quell’exploit nel secondo semestre dell’anno ma consolida comunque un quarto posto che tuttora conserva nel 92% delle esportazioni internazionali, escludendo l’8% rappresentato dai veicoli, a dimostrazione di un successo ormai a 360 gradi del Made in Italy per qualità, innovazione. differenziazione dei prodotti e dei mercati. Nel settembre 2024 Sinner vince anche gli US Open, mentre l’occupazione in Italia raggiunge nuovi massimi storici, così come la ricchezza finanziaria netta degli italiani. Nel frattempo, lo spread è in picchiata e i conti pubblici tricolori sorprendono tutti tornando anticipatamente in avanzo statale primario, unico Paese del G-7 a riuscirci dopo il Covid.

C’è chi dubita che l’Italia possa mantenere un buon tasso di crescita dell’economia nel 2025 e rispettare gli obiettivi di bilancio ma il primo trimestre si apre con un aumento dello 0,3% del PIL e una crescita già acquisita per l’intero anno dello 0,5%, mentre le agenzie di rating tornano dopo tanto tempo a promuoverci e lo spread scende a livelli che non si vedevano da anni. La crescita del Pil rispetto all’ultimo trimestre pre-Covid si porta a +6,3%, un punto e mezzo davanti alla Francia, quasi due rispetto al Regno Unito e due e mezzo rispetto al Giappone, mentre la Germania è quasi a zero. Intanto Sinner traina l’Italia al secondo successo nella Davis, rivince l’Open d’Australia e suggella una stagione trionfale conquistando l’ambita erba di Wimbledon, battendo in mondovisione l’acerrimo rivale Carlos Alcaraz e ricevendo l’insalatiera dalle mani della principessa Kate. Tutto ciò quando molti, dopo la sconfitta di misura al Roland Garros con lo stesso Alcaraz, dubitavano che Sinner potesse battere lo spagnolo a Londra. Invece è accaduto e oggi Sinner è più che mai il numero uno al mondo nel ranking ATP con quasi 3.500 punti di vantaggio su Alcaraz. Probabilmente è, in questo momento storico, lo sportivo tecnicamente più forte a livello internazionale assieme al ciclista Pogacar.

Senza entrare nel merito degli intrecci economici tra sport ed economia e degli impatti reciproci in termini di pubblicità e ricadute di vario tipo, osserviamo qui semplicemente che c’è qualcosa di curioso e allo stesso tempo di affascinante nelle coincidenze di alcune date chiave del nostro sport e periodi particolarmente floridi dell’economia italiana.

Non solo Sinner: così l’Italia è diventata una potenza del tennis

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Le Olimpiadi di Roma del 1960, con le vittorie di Berruti e Benvenuti, segnarono l’apice del boom economico post-bellico. I formidabili due successi di Alberto Tomba alle Olimpiadi di Calgary del 1988 nello slalom gigante e speciale coincisero con una forte crescita del PIL italiano e col temporaneo sorpasso su quello del Regno Unito. Mentre le vittorie della Nazionale di calcio al mondiale del 2006 e agli europei del 2021 coincisero, anche secondo accurati studi, con forti dinamiche della nostra economia, con un poderoso aumento dell’immagine dell’Italia nel mondo e con una forte crescita dell’export del Made in Italy e del turismo, in concomitanza con i governi Prodi e Draghi. Il doppio trionfo di Pantani al Giro d’Italia e al Tour de France del 1998 coincise invece con gli sforzi vincenti di Ciampi per fare entrare l’Italia nell’euro. Mentre la vittoria di Nibali al Tour de France del 2014 coincise con la ripartenza dell’economia italiana dopo l’austerità e con le riforme (Jobs Act, Industria 4.0 e gli 80 euro) del governo Renzi.

Pure coincidenze? Chissà. Però, almeno, godiamocele. Soprattutto, prendiamo tutti esempio, ciascuno nel nostro piccolo e nel nostro ambito di lavoro o impegno civile, da un grandissimo campione come Sinner, che, dopo questo suo ultimo successo a Wimbledon, ha dichiarato orgogliosamente ma con le consuete umiltà e compostezza che lo contraddistinguono: “L’Italia è un Paese che merita tanto, sono onorato di rappresentarlo e sto cercando di farlo al meglio”.





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