Stellantis punta sul Marocco, con un investimento da 1,2 miliardi di euro per raddoppiare la produzione di automobili nel Paese africano. L’obiettivo della casa automobilistica è quello di aumentare la capacità annua della fabbrica di Kenitra, passando da 200 mila a 535 mila veicoli. Lo stabilimento si dedicherà alle minicar elettriche Fiat Topolino, Citroën Ami e Opel Rocks-e, incrementandone la produzione da 20mila a 70mila unità all’anno.
Cosa verrà prodotto in Marocco
Ma non si occuperà solo di questo; ospiterà anche linee produttive per motori ibridi e di veicoli elettrici a tre ruote, per una capacità annua di 65 mila unità. L’organico di Kenitra salirà così da 3500 a circa 6500 dipendenti. L’aumento della produzione di auto in Marocco si accompagnerà poi a uno sviluppo della filiera locale.
Entro il 2030 Stellantis dovrebbe portare al di sopra dei 6 miliardi di euro gli acquisti di componenti da fornitori basati nel Paese. L’indotto salirà al 75% di componenti acquistati localmente, contro l’attuale 69%.
Ha dichiarato Samir Cherfan, Chief Operating Officer di Stellantis per il Medio Oriente e l’Africa:
Con questo investimento raddoppiamo la capacità e rafforziamo la nostra strategia di mobilità accessibile, sostenibile e globale.
Africa del Nord centro nevralgico per Stellantis
Continua quindi a irrobustirsi la presenza di Stellantis in Nord Africa, dove è attiva anche la fabbrica algerina di Trafaoui che ha chiuso il suo primo anno di attività con 18mila veicoli prodotti tra la 500 e il Doblò. Il 2025 vedrà la costruzione di 60mila auto che diventeranno 90mila nel 2026, stando alle previsioni dell’azienda.
L’investimento rafforza la presenza Stellantis in un Paese stabile e industrialmente visionario, alle porte dell’Europa. Il Marocco offre infrastrutture moderne, una forza lavoro giovane, incentivi e politiche industriali efficaci. È anche un hub logistico verso l’Africa subsahariana.
Kenitra è oggi uno degli impianti Stellantis più avanzati al mondo. Ma rispetto agli stabilimenti europei, ha una flessibilità e un costo operativo che la rendono strategica nella produzione low cost e high tech. Il sito marocchino è progettato secondo i più moderni standard di Industria 4.0 e registra un consumo medio record di 425 kWh per veicolo prodotto. Tradotto: meno energia, meno emissioni, più competitività.
Ma non c’è solo l’Africa nei piani futuri di Stellantis: a gennaio l’azienda ha annunciato una serie di investimenti in Sudamerica, fino a 5,6 miliardi entro il 2030.
Critiche in Italia
Una notizia che non ha fatto felici tutti in Italia, dove si temono tagli da parte di Stellantis, che preferisce investire in Paesi africani. L’azienda tempo fa aveva promesso 2 miliardi di investimenti nel 2025 e sei miliardi di acquisti dai fornitori nel 2026. Dalla Lega fanno sapere che sono
sconcertati dalla scelta assurda di Stellantis di investire miliardi in Nord Africa e assumere lavoratori in Marocco, quando per decenni l’azienda ha volentieri goduto di denaro elargito dalle casse pubbliche italiane
Critiche anche dal leader di Azione, Carlo Calenda, che ha ironizzato accostando l’investimento di Stellantis sul raddoppio della produzione in Marocco con l’impegno preso dal gruppo con il governo ad arrivare a un milione di veicoli fabbricati in Italia nel 2030. La compagnia non è stata risparmiata da critiche nemmeno per il caso dell’idrogeno, per cui si teme uno stop a futuri investimenti strategici.
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