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Sulla guerra degli appalti le opposizioni di centrodestra danno manforte a Confartigianato


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TERNI – Nella guerra degli appalti scendono in campo i gruppi consigliari di Fratelli d’Italia, Forza Italia, Masselli sindaco e Misto. L’opposizione di centrodestra si schiera con Confartigianato, «la sola associazione di categoria a sollevare polemiche», ha accusato l’assessore ai Lavori pubblici, Giovanni Maggi. Ma più che una polemica, Confartigianato ha sollevato il tema della piena applicazione del nuovo Codice degli Appalti sottolineando l’importanza di difendere e promuovere le aziende del territorio. «I Comuni che  hanno a cuore lo sviluppo del territorio inseriscono criteri di valutazione ambientale e gestionale – ha evidenziato Confartigianato – invitano operatori con sede nella regione con criteri di minor prezzo uniti a criteri di filiera corta, introducono criteri premiali di prossimità, valorizzano le risorse locali». Criteri che l’amministrazione Bandecchi non applica, prediligendo offerte al massimo ribasso «di imprese di altri territori anche quando presentano ribassi del tutto esorbitanti rispetto al mercato locale». Parole che hanno scatenato le ire di Bandecchi (“Confartigianato l’ha fatta fuori dal vaso” ).   

Ora, l’invito ad agire  nel massimo rispetto della qualità delle opere e della salvaguardia occupazionale favorendo al tempo stesso il tessuto economico locale, arriva anche dai gruppi di centrodestra. «Il Comune – spiega Valdimiro Orsini, Masselli sindaco – potrebbe dotarsi di un albo dinamico di ditte di fiducia o suddividere in lotti funzionali gli appalti, al fine della  salvaguardia della piccole e medie imprese del territorio». All’unisono, Francesco Maria Ferranti (FI): «Il massimo ribasso è un criterio legittimo. Sarebbe però preferibile il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa. Allo stesso modo sarebbe auspicabile che nel caso di gare a invito si facesse riferimento a imprese del territorio». Perciò i capigruppo di FdI, Roberto Pastura, di FI, Francesco Ferranti, di Masselli sindaco, Valdimiro Orsini, del Misto, Cinzia Fabrizi, sottoscrivono un atto di indirizzo sulla Tutela dell’imprenditoria locale e contrasto agli effetti distorsivi del massimo ribasso negli appalti pubblici. Il documento: «Premesso che le modalità di affidamento degli appalti pubblici da parte delle pubbliche amministrazioni rappresentano una leva strategica per promuovere la qualità dell’azione amministrativa, la sostenibilità economica e il radicamento territoriale dell’economia;  è assodato che il ricorso al solo criterio del massimo ribasso nell’aggiudicazione, in particolare, di gare per lavori pubblici e di servizi compromette la qualità delle prestazioni richieste e comprime il riconoscimento della professionalità e della sicurezza nei luoghi di lavoro; è necessaria una visione complessiva e un forte senso di responsabilità nella gestione della spesa pubblica, infatti solo in alcuni casi, e in presenza di condizioni tecniche ben definite, il criterio del massimo ribasso può rappresentare una soluzione coerente che non impatta negativamente sulle economie realizzative dell’opera né sulle tutele del lavoro;

Considerato che

  • L’ordinamento vigente, a partire dal Codice dei contratti pubblici (D.lgs. 36/2023), promuove una più ampia adozione di criteri qualitativi, attraverso l’offerta economicamente più vantaggiosa (OEPV), che consente di valutare anche aspetti legati alla professionalità, alle esperienze pregresse, alla sostenibilità ambientale e all’innovazione tecnica delle imprese;
  • In tale ottica il medesimo Codice, anche per favorire la partecipazione delle piccole e medie imprese, prevede la possibilità per la stazione appaltante di suddividere le opere pubbliche complesse in lotti funzionali o prestazionali (art. 58) agevolando l’accesso alle gare di soggetti economici che, pur qualificati, non dispongono della struttura per partecipare a commesse di dimensioni troppo elevate;
  • È diffusa, una crescente preoccupazione rispetto all’impatto che ribassi elevati, possono avere sulla capacità effettiva delle imprese aggiudicatarie di garantire standard qualitativi adeguati, il rispetto delle normative sulla sicurezza e la regolarità retributiva nei confronti dei lavoratori;

Rilevato inoltre che

  • Importanti realtà associative del tessuto imprenditoriale locale hanno espresso, forti preoccupazioni rispetto ad una tendenza che rischia di marginalizzare le piccole e medie imprese locali rendendo di fatto insostenibile la partecipazione alle gare pubbliche;
  • Le amministrazioni pubbliche, in coerenza con i principi di legalità, economicità, trasparenza ed efficacia dell’azione amministrativa, sono chiamate a esercitare una funzione di indirizzo e controllo che valorizzi le imprese serie e affidabili;
  • Il pieno rispetto del principio di concorrenza richiede che anche l’imprenditoria locale, quando in possesso dei requisiti tecnici ed economici richiesti, possa operare in un contesto regolato da criteri oggettivi, trasparenti e misurabili, che premiano la qualità e la sostenibilità dell’offerta;
  • il Consiglio comunale impegna il sindaco e la giunta
  1. A promuovere una revisione delle procedure interne di progettazione e affidamento degli appalti pubblici privilegiando l’utilizzo del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa (OEPV), così come previsto dal Codice dei contratti pubblici;
  2. A definire, in sede di redazione degli atti di gara, requisiti premiali legati alla qualità dell’offerta, alla sostenibilità sociale ed ambientale, all’integrità aziendale e alla premialità occupazionale;
  3. Ad incentivare, anche attraverso protocolli di intesa con le associazioni di categoria, forme di partecipazione e confronto in fase di programmazione degli appalti, con l’obiettivo di garantire trasparenza, efficienza e una più ampia inclusione del tessuto imprenditoriale locale, sempre nel pieno rispetto della normativa vigente, dei principi di concorrenza, imparzialità e trasparenza;
  4. A monitorare con cadenza periodica l’andamento delle gare, i ribassi praticati e gli effetti sull’economia e sull’occupazione locale presentando annualmente un rapporto degli appalti pubblici in Consiglio comunale”.
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