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Anche quest’anno UniTrento si conferma in testa alla classifica Censis sui medi atenei statali, quelli tra 10 e 20mila iscritti
L’Università di Trento è ancora sul tetto d’Italia, con un’internazionalizzazione da 110 e lode. Anche quest’anno UniTrento si conferma in testa alla classifica Censis sui medi atenei statali, quelli tra 10 e 20mila iscritti. Con il punteggio di 93,7, l’università trentina mantiene la prima posizione, a fronte del punteggio di 94,5 dello scorso anno. Seguono l’Università di Udine e l’Università Politecnica delle Marche, con il punteggio di 92,2.
Internazionalizzazione
Il nuovo ranking annuale degli atenei statali e non statali è stato stilato in base a diversi parametri, tra cui le strutture disponibili, i servizi erogati, le borse di studio, il livello di internazionalizzazione, la comunicazione e l’occupabilità, sulla base dei quali è stato calcolato il punteggio generale. L’Università di Trento ha ricevuto il massimo dei voti per l’internazionalizzazione: 110. «Una voce composita che riguarda il numero di persone straniere sul totale delle iscrizioni, la mobilità internazionale in entrata e in uscita, l’investimento dell’Ateneo per queste politiche, la quota di corsi offerti in lingua inglese e i corsi di studio a doppia laurea o titolo congiunto (double degree) — ha spiegato l’Università in una nota —. Per l’internazionalizzazione UniTrento si conferma ancora una volta la migliore università statale italiana nella classifica assoluta».
Secondo i dati Ustat del ministero Università e ricerca, nell’anno accademico 2023-2024, gli studenti stranieri iscritti ai corsi di laurea dell’Università di Trento erano 941, su un totale di 16.378 iscritti. Gli studenti coinvolti in scambi internazionali in uscita erano 1.006, il 6,1% degli iscritti ai corsi di laurea. Al dottorato erano invece 103, il 13,2% del totale. Invece, gli studenti di istituti esteri coinvolti in scambi internazionali in entrata a Trento erano nello stesso anno 698 ai corsi di laurea e 40 al dottorato.
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Le strutture
Per Trento buoni risultati annuali anche negli altri indicatori. Spiccano le strutture, definite dai posti disponibili nelle aule, nelle biblioteche e nei laboratori e dal giudizio espresso da laureati e laureate del 2023; e l’occupabilità, ovvero il tasso di occupazione di laureati nel 2023 (magistrali biennali e magistrali a ciclo unico) a un anno dal conseguimento del titolo. Ma anche «comunicazione e servizi digitali», il cui punteggio deriva dall’analisi delle caratteristiche e delle funzionalità dei siti web di ateneo, dei rispettivi profili social ufficiali e dall’efficienza di risposta restituita da questi canali.
Il rettore: «Continueremo a lavorare per migliorare»
Soddisfatto il rettore Flavio Deflorian: «Il grande sforzo che l’Ateneo mette costantemente in campo per migliorare la qualità delle sue attività, in ogni ambito, viene premiato anche quest’anno dalla classifica Censis che ci vede al primo posto, nella nostra categoria — spiega —. C’è grande soddisfazione, in particolare per il miglioramento sensibile dell’occupabilità. Continueremo a lavorare per migliorare ancora anche in tutti gli altri indicatori».
Nelle altre categorie universitarie, come i piccoli atenei (fino a 5.000 iscritti) e i non statali, la Libera Università di Bolzano mantiene la prima posizione (con un punteggio di 95,2), seguita dall’Università di Roma Europea (87,0). A livello italiano, secondo i dati provvisori dell’Anagrafe nazionale degli studenti universitari, nell’anno accademico 2024-2025 si registra un incremento degli immatricolati, aumentati del 5,3% rispetto a marzo 2024.
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