Luis Amort, Direttore Generale di Alperia: “Crediamo che la sostenibilità debba essere il pilastro su cui costruire il futuro energetico”
Alperia oggi è tra i principali operatori italiani nel settore dell’energia rinnovabile. Con 35 centrali idroelettriche, 7 impianti fotovoltaici, 6 sistemi di teleriscaldamento e una rete elettrica di oltre 9.400 chilometri, l’azienda serve più di 480.000 clienti.
Per conoscere i progetti futuri e capire meglio l’evoluzione di questa azienda italiana ne abbiamo parlato con Luis Amort, Direttore Generale di Alperia.
Può raccontarci la storia di Alperia e come è nata l’azienda nel contesto energetico italiano?
Alperia nasce nel 2016 dalla fusione tra AEW e SEL, le due principali società energetiche dell’Alto Adige. AEW, già attiva oltre un secolo fa, aveva realizzato le prime centrali idroelettriche per portare l’elettricità sul territorio, mentre SEL ha gestito negli ultimi anni le grandi centrali e la rete elettrica regionale. La loro unione ha segnato l’inizio di un nuovo capitolo: un’impresa capace di fondere esperienza e innovazione in un’epoca di grandi cambiamenti per l’energia.
Quali sono le principali fonti di energia che Alperia utilizza e come si sta muovendo verso un futuro più sostenibile?
Nel 2024 abbiamo generato circa 5,5 TWh di energia da fonti rinnovabili, coprendo il 95% della nostra produzione complessiva. Il nostro punto di forza è l’idroelettrico, a cui si affiancano impianti fotovoltaici, sistemi di teleriscaldamento a basse emissioni e un crescente impegno verso sistemi di accumulo e soluzioni per la mobilità elettrica. Rispetto all’anno precedente, l’energia rinnovabile messa a disposizione dei nostri clienti è aumentata del 30%.
Guardiamo al futuro con obiettivi concreti: vogliamo raggiungere il Net Zero entro il 2040, riducendo al minimo le emissioni dirette e indirette e compensando quelle residue. Dal 2017 al 2024, abbiamo aumentato la quota di fatturato derivante da prodotti e servizi sostenibili dal 31% all’82%. A questo si affianca un forte impegno sociale: integriamo la sostenibilità nella governance e nei processi decisionali, coinvolgendo attivamente stakeholder e comunità locali.
Come vedete l’evoluzione del mercato dell’energia in questo delicato momento storico e geopolitico?
Il mercato dell’energia è oggi caratterizzato da grande volatilità e incertezza, dovute a fattori geopolitici e alla transizione energetica in corso. In questo contesto, è fondamentale investire in autonomia energetica, diversificazione delle fonti e infrastrutture resilienti. Crediamo che la sostenibilità debba essere il pilastro su cui costruire il futuro energetico, accompagnata da una forte innovazione tecnologica e da una collaborazione attiva tra pubblico e privato.
In che modo vi impegnate per promuovere l’innovazione tecnologica nel vostro settore?
Per noi innovazione significa trovare risposte nuove a bisogni nuovi. Non ci limitiamo a ottimizzare ciò che già funziona: vogliamo anticipare i cambiamenti. In questo senso, abbiamo creato un ecosistema interno, con una nostra unità dedicata all’innovazione, e lo arricchiamo attraverso collaborazioni con startup, università e centri di ricerca.
Stiamo lavorando su progetti di digitalizzazione delle reti, gestione intelligente dei consumi, servizi avanzati per la mobilità elettrica e lo sviluppo di soluzioni per l’energia distribuita. È un impegno quotidiano, ma anche una grande opportunità per generare impatto reale.
Quali sono i progetti più innovativi o ambiziosi che Alperia sta portando avanti ad oggi?
Tra i progetti più innovativi che stiamo portando avanti c’è la nuova stazione di rifornimento a idrogeno che stiamo costruendo a Brunico, lungo la Val Pusteria. Sarà operativa per le Olimpiadi Invernali del 2026 e rappresenta uno dei primi impianti di questo tipo in Alto Adige. È pensata per servire autobus, camion e auto, con tre punti di erogazione e una capacità di circa 800 kg di idrogeno al giorno. Oltre all’idrogeno verde, la stazione sarà dotata anche di colonnine di ricarica ultraveloci da 400 kW per veicoli elettrici. È un progetto che rientra in una visione più ampia: quella di sviluppare una filiera dell’idrogeno locale e sostenibile, la Hydrogen Adige Valley.
Un altro ambito a cui stiamo dedicando molte energie è quello dei sistemi di pompaggio. Sono fondamentali per rendere il sistema elettrico più flessibile, perché permettono di accumulare l’energia prodotta in eccesso dalle fonti rinnovabili e rilasciarla quando serve. Stiamo valutando la realizzazione di nuovi impianti utilizzando bacini idroelettrici già esistenti, così da minimizzare l’impatto ambientale.
Inoltre, stiamo investendo molto anche nell’intelligenza artificiale con la nostra piattaforma Sybil, che offre soluzioni per l’efficientamento energetico in edifici pubblici e privati, scuole, impianti industriali e abitazioni. Un esempio concreto è quello del Gruppo 24 ORE, che si è avvalso della nostra tecnologia Sybil HVAC per ottimizzare la gestione della climatizzazione nella sede milanese. Il risultato è stato un ambiente più efficiente, sostenibile ed economico, grazie a un controllo intelligente delle temperature e al conseguente risparmio energetico.
In che modo Alperia coinvolge le comunità locali e promuove iniziative di responsabilità sociale?
Alperia mette al centro il rapporto con le comunità locali e la responsabilità sociale, perché siamo convinti che la transizione energetica debba essere un percorso condiviso e partecipato. Per questo abbiamo creato una funzione dedicata allo sviluppo di investimenti a lungo termine sul territorio, con un budget significativo, che dialoga costantemente con stakeholder e cittadini per capire quali sono i temi più importanti su cui intervenire.
Grazie a questo confronto aperto, soprattutto con i comuni rivieraschi e la comunità altoatesina in generale, abbiamo individuato alcune aree chiave su cui concentrare i nostri sforzi: inclusione, sensibilizzazione ed educazione, welfare sociale e salute, supporto in caso di emergenze e tutela dell’ambiente. Su queste basi nascono progetti concreti di “Community investment” su cui lavoriamo con un approccio misurabile e trasparente.
Per esempio, nel 2024 abbiamo avviato un progetto pilota di riforestazione a Luson per ripristinare le foreste colpite dalla tempesta Vaia. Un altro progetto riguarda la trasformazione di alcune aree verdi accanto alle nostre centrali idroelettriche e alle stazioni di trasformazione in prati selvatici, per favorire la biodiversità e la crescita di piante autoctone.
Quali sono le vostre prospettive future e gli obiettivi principali per il prossimo decennio?
Vogliamo essere tra i protagonisti della transizione energetica, con responsabilità e concretezza. Nei prossimi dieci anni ci concentreremo sul raggiungimento del Net Zero entro il 2040, sull’ampliamento della produzione da fonti rinnovabili, sull’ulteriore digitalizzazione dei servizi e sul coinvolgimento sempre più attivo dei cittadini.
Ma non ci interessa solo crescere come azienda: vogliamo crescere insieme al territorio, alle imprese e alle persone. Perché la vera energia, per noi, nasce dal costruire un futuro più sostenibile insieme.
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