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Bonus edilizi e prevenzione evasione fiscale dopo l’inasprimento delle normative 2024 – ASSODIGITALE.IT



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Come cambiano i bonus edilizi nel 2025

La legge di bilancio 2025 introduce modifiche significative ai bonus edilizi, ridefinendo le aliquote di detrazione applicabili fino al 2028 e segnando un decremento progressivo degli incentivi fiscali. Per le spese sostenute nel 2025 relative ai lavori sull’abitazione principale, la detrazione scende al 50%, mentre per le seconde case si attesta al 36%. Negli anni successivi, 2026 e 2027, tali aliquote si riducono ulteriormente, con il 36% per l’abitazione principale e il 30% per le seconde case. Questa rimodulazione impone una netta distinzione temporale che influisce sulle scelte di investimento dei contribuenti.

Dal 2028, la situazione si fa ancora più stringente per il bonus ristrutturazione, con una detrazione unificata al 30% senza differenziazione tra abitazione principale e altre proprietà. Anche per l’ecobonus ordinario e il sismabonus, il legislatore dovrà decidere la proroga o meno; in caso di mancata estensione, tali agevolazioni termineranno con le spese del 31 dicembre 2027. Inoltre, alcuni incentivi sono già cessati: il bonus verde si ferma alle spese del 2024, il bonus facciate termina con il 2022, mentre il bonus mobili è prorogato fino al 2025, con possibile chiusura prevista dopo tale data.

Effetti economici sulle spese per la ristrutturazione

La riduzione progressiva delle aliquote di detrazione nei bonus edilizi comporta ripercussioni immediate e di medio termine sugli investimenti nelle ristrutturazioni. Chi deve intervenire sull’abitazione principale si trova di fronte a una scelta strategica: eseguire i lavori entro il 2025 per usufruire di uno sgravio fiscale del 50%, oppure posticipare le spese rischiando una detrazione inferiore, pari al 36% nel 2026 e 2027, con un’ulteriore contrazione al 30% dal 2028.

Su una spesa ipotetica di 20.000 euro, la differenza in termini di beneficio fiscale può superare i 2.800 euro se si decide di rimandare l’intervento oltre il 2025. Per i proprietari di seconde case, il calo della detrazione è meno marcato ma comunque significativo, passando dal 36% nel 2025 a un 30% negli anni successivi. Tale contesto induce a un’analisi attenta delle tempistiche, considerando anche l’impatto sui flussi di liquidità e sul costo complessivo dell’intervento.

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Questa dinamica potrebbe inoltre influenzare il mercato delle ristrutturazioni, determinando una potenziale contrazione degli investimenti complessivi e un rallentamento della domanda nei periodi di aliquote più basse, con effetti negativi su imprese e occupazione nel settore edilizio.

Rischi di evasione fiscale dopo la riduzione delle detrazioni

La stretta sulle detrazioni fiscali rischia di alimentare fenomeni di evasione nel comparto edilizio, come evidenziato dalla Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa (CNA). La riduzione degli incentivi spinge molti proprietari a ricorrere a pratiche irregolari, quali la richiesta di non emissione della fattura o la sottostima dell’importo reale dei lavori da parte delle imprese esecutrici. Queste condotte, finalizzate a risparmiare sull’IVA e sulle imposte, si traducono in un’evasione fiscale significativa e in un danno concreto per le casse pubbliche.

Le condizioni attuali espongono anche chi dispone di liquidità sufficiente a pagare in nero, creando un mercato sommerso che sottrae risorse al sistema fiscale e distorce la concorrenza. Inoltre, questa situazione si accompagna a un possibile aumento della richiesta di finanziamenti per anticipare gli interventi edilizi, con il rischio che l’indebitamento familiare cresca senza un corrispondente beneficio fiscale adeguato.

I dati preliminari del 2025 confermano un calo del 16% nelle spese per lavori con diritto ai bonus, segnalando come la riduzione delle detrazioni ha già inciso negativamente sull’attività economica e potrebbe anche accentuare le pratiche evasive. È quindi fondamentale un monitoraggio rigoroso e interventi mirati per contrastare tali dinamiche, tutelando al contempo l’efficacia degli incentivi e la legalità nel settore edilizio.

 


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