Pac e fondi pesca, Coldiretti Forlì-Cesena: “Colpo mortale a imprese agricole e marinerie”
“Il taglio del 20% alle risorse della Politica Agricola Comune e la riduzione di due terzi dei fondi destinati alla pesca rappresentano un colpo mortale per il nostro territorio e per l’intero comparto agroalimentare italiano.” È questa la denuncia che arriva da Coldiretti Forlì-Cesena, per voce del presidente Massimiliano Bernabini e del direttore Alessandro Corsini, all’indomani della presentazione da parte della Commissione europea del nuovo Quadro finanziario pluriennale 2028-2034.
“Una scelta miope e gravissima – spiega Bernabini – che rischia di cancellare anni di sacrifici e investimenti fatti dalle nostre imprese agricole e dalle marinerie locali nel segno della sostenibilità, della qualità e della sicurezza alimentare. La riduzione di un quinto delle risorse per l’agricoltura e di oltre il 67% di quelle per la pesca non è soltanto un taglio ai bilanci, ma un attacco diretto alla tenuta sociale, economica e ambientale di territori come il nostro, dove il settore primario rappresenta una colonna portante”.
“Per il nostro territorio – sottolinea il direttore Corsini – si tratta di un duro colpo che rischia di mettere definitivamente in ginocchio aziende agricole e pescherecci, già provati dall’aumento dei costi di produzione e dalle politiche ambientali spesso scollegate dalla realtà produttiva. Solo nella provincia di Forlì-Cesena, centinaia di imprese rischiano di perdere il necessario sostegno europeo, compromettendo investimenti, occupazione e qualità dei prodotti locali”.
Secondo Coldiretti Forlì-Cesena, la scelta della Commissione Von der Leyen non solo ignora i sacrifici fatti dagli operatori agricoli e dalla flotta italiana, ma tradisce l’intero sistema agroalimentare europeo, aumentando la dipendenza dall’estero per l’approvvigionamento di cibo. “Già oggi – evidenzia Bernabini – l’Italia importa l’85% del pesce consumato, un dato drammatico frutto di politiche europee sbagliate. Tagliare ulteriormente i fondi significa aggravare questa dipendenza e mettere a rischio la sovranità alimentare”.
“Non possiamo accettare questa deriva autoritaria e tecnocratica – prosegue Corsini – che decide a tavolino il destino di milioni di agricoltori e pescatori, senza confronto né rispetto per il lavoro svolto. Siamo pronti a sostenere con forza la mobilitazione permanente annunciata da Coldiretti nazionale: per i prossimi due anni ci batteremo con ogni mezzo democratico affinché questa proposta venga respinta”. “Chiediamo con urgenza – concludono Bernabini e Corsini – un incontro con il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e con il Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, affinché il Governo italiano si faccia carico di difendere le nostre imprese. È in gioco non solo il futuro dell’agricoltura e della pesca, ma quello delle nostre comunità e delle nuove generazioni”.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link