Dichiarazione dell’assessore regionale allo Sviluppo economico, Francesco Cupparo: “Non mi sottraggo alla richiesta del consigliere Lacorazza di “rispondere al dovere” (come scrive lui impegnato in una campagna social contro di me, forse l’unica che gli resta) anche perché ho da sempre avvertito il dovere di dare risposte – prima che a lui – alle comunità del Senisese che continuano a vivere una contraddizione non più tollerabile: “macrofornitori di acqua” e senza le ricadute in termini di sviluppo, infrastrutture, servizi, occupazione, che meritano. In verità, ritenevo che nella replica alle dichiarazioni del consigliere Chiorazzo (sempre in attesa che il Presidente Bardi risponda alla sua interrogazione) fossi stato esaustivo nel ricostruire i fatti amministrativi e nel ripercorrere le tappe della lunga vicenda. Ma evidentemente così non è.
Una premessa: non mi lascerò trascinare da Lacorazza nella polemica tutta politica e strumentale per due ordini di motivi. Il primo: Lacorazza se ne faccia una ragione, Pittella (e con lui Polese) è in maggioranza perché ha condiviso il programma della Giunta Bardi. Piuttosto, utilizzare pretestuosamente il Progetto Speciale Senisese denota che la sconfitta elettorale, con l’alleanza tra Pittella-Polese e il centrodestra, gli brucia ancora. Il secondo: sono i fatti a dimostrare che le precedenti Giunte Regionali a maggioranza centrosinistra, con il sostegno passato dello stesso Lacorazza, hanno responsabilità perché non hanno affrontato la “questione Senisese” come avrebbero dovuto.
In questa vicenda ci sono dei fatti innegabili che cercherò nuovamente e, mi auguro, definitivamente di illustrare.
Il primo fatto: sui capitoli di bilancio del Progetto Speciale Senisese non c’erano 8 milioni dei 35 annunciati all’epoca del Governo De Filippo. Per vent’anni il centrosinistra ha parlato di rifinanziamento del PSS, cosa che non solo non ha mai fatto, ma addirittura è riuscito a spendere diversamente 8 dei 35 milioni originariamente appostati, risorse sottratte a quei territori da coloro i quali oggi se ne ergono a paladini e strenui difensori. Solo con l’opera certosina di questa amministrazione si è riusciti a riscrivere quelle risorse in bilancio nel 2024 e ad impegnare tali importi con i dovuti atti amministrativi.
Il secondo: la legge regionale 10/2020 (che non certamente io ho battezzato come Legge Cupparo quanto invece amministratori locali e cittadini), è lo strumento indispensabile per poter allocare in bilancio ogni anno le risorse finanziarie derivanti dal 20% del rinveniente dalla vendita all’ingrosso dell’acqua. Dall’anno prossimo è impegno del Presidente Bardi e della Giunta cominciare ad appostare quanto dovuto, recuperando tutti gli anni dall’entrata in vigore della legge; se non è stato fatto prima è solo perché abbiamo dovuto trovare prima di tutto gli 8 milioni che mancavano dai precedenti 35. Del resto, lo stesso Lacorazza in una intervista al termine di un incontro tenutosi con l’allora amministrazione di Senise nel settembre del 2018 aveva fatto il conto dell’ammontare del credito vantato dalla Regione per la fornitura dell’acqua alla Puglia – circa 90 milioni di euro – senza però porsi il problema di come quel credito non avrebbe mai potuto alimentare il Programma Speciale Senisese. Ci abbiamo dovuto pensare noi attraverso una legge specifica che ci consentirà finalmente di appostare ogni anno una quota di quel credito, al fine di rendere “ordinario” ciò per vent’anni è stato “Speciale”, quindi straordinario. Questo ristoro sarà impiegato, oltre che per il miglioramento degli impianti irrigui, anche per lo sviluppo, l’occupazione, le attività produttive e i servizi alle popolazioni. E dire nella stessa intervista, ammetteva con grande onestà intellettuale “errori, ritardi, aspettative deluse per i Bandi alle imprese”.
Il terzo: sempre in quella famosa intervista del 2018 Lacorazza immaginava di impiegare le risorse del Programma Speciale sul sociale; come avrebbe fatto non è dato sapere dal momento che solo dopo l’approvazione in Consiglio nel maggio scorso di un emendamento a firma Forza Italia è stata modificata la legge istitutiva del Programma stesso permettendo altresì di poter impiegare in quel settore le risorse di cui trattasi. Il RIPAS (che permetterà ai comuni di spendere 5 milioni sul corrente per i servizi elencati nelle linee guida) è uno strumento che ha inventato questa amministrazione (con il fondamentale lavoro degli uffici) sulla scorta di quanto fatto in Val D’Agri con il RIPOV durante il periodo del Covid.
Questo e tanto altro questa amministrazione ha fatto per dare risposte al territorio del Senisese (ad esempio l’ultimo bando fatto per aumentare la produzione del peperone, la legge per riconoscere agli agricoltori gli effetti del cambiamento climatico ecc.), ed io prendo le parole del Consigliere Lacorazza come sprono a fare tanto altro ancora.
Naturalmente da Assessore del territorio in questione ne sento maggiormente la responsabilità; ed è per questo che sono sempre aperto anche ai suggerimenti di tutti, anche dell’opposizione, purché siano idee che vadano nell’esclusivo interesse delle nostre comunità, e penso che il Consigliere Lacorazza mi darà atto di essere sempre a disposizione di tutti per portare avanti le giuste progettualità.
Questo lo sanno anche i sindaci del Senisese, ai quali nessuno ha mai chiesto il “dovere istituzionale” di dare atto del mio operato. Da loro sono venuti autonomi riconoscimenti, anche a seguito dell’ultimo comitato tenutosi ieri a Senise che ha concluso l’iter di impegno degli 8 milioni recuperati faticosamente e nel quale gli stessi sindaci hanno preso importanti decisioni per il futuro di questo territorio; vorrei sempre ricordare che sono i sindaci che nell’ambito delle prerogative del Comitato decidono come programmare e spendere queste risorse, ed il sottoscritto non partecipa alle riunioni perché la responsabilità del Progetto Speciale è in capo al Presidente Bardi, al DG Del Corso, ed ai funzionari dell’Ufficio coordinati da Donato Cudemo, i quali sapranno certamente traghettare, ognuno per quanto di competenza, il territorio del Senisese su quelle traiettorie di crescita e sviluppo che merita da sempre”.
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