Le imprese artigiane delle aree montane in Basilicata hanno un peso del 18,2% sul totale delle imprese delle stesse aree con un ruolo strategico per lo sviluppo economico e la resilienza delle comunità locali. Lo evidenzia Confartigianato nel report “Economia e imprese della montagna: perimetri e tendenze”. Tra le indicazioni: l’artigianato montano contribuisce significativamente all’occupazione e alla crescita, nonostante le sfide dovute a infrastrutture inadeguate e rischi climatici.
Sulla salute del tessuto imprenditoriale e sociale della montagna influisce la crisi demografica. Nel 2023 nei comuni lucani di montagna si contano 1.650 abitanti in meno (-5,1% vs -2,1% media), pari al 30,0% del calo assoluto nazionale, quota più che doppia rispetto al peso di 12,1% che tali comuni hanno sulla popolazione. Le previsioni dell’Istat prospettano per le regioni a maggiore carattere montano un calo di popolazione più intenso rispetto alla media nazionale con solo il Trentino-Alto Adige in controtendenza, con una crescita della popolazione.
Le aree di montagna richiedono investimenti le infrastrutture e contrastare gli effetti del cambiamento climatico. Le imprese in montagna hanno una minore accessibilità alle principali infrastrutture di trasporto rispetto al resto d’Italia: un imprenditore di montagna, con un profilo medio di mobilità, in un anno impiega il 62,7% di tempo in più rispetto ad un imprenditore in area non montana per accedere ad autostrada, stazione ferroviaria, aeroporto e porto più prossimi. Per quanto riguarda le fragilità del territorio, oltre un quarto (26,4%) delle imprese in comuni montani è a rischio frana, oltre quattro volte il 6,0% rilevato nei comuni non montani, e il 5,1% delle imprese in montagna è ad elevato rischio alluvione, mezzo punto superiore al 4,6% dei comuni non montani. Nelle 13 province prevalentemente montane si concentrano 544 milioni di euro di investimenti fissi lordi dei comuni, il 14,1% del totale Italia a fronte del 10,9% del totale della spesa dei comuni italiani.
Un contributo importante alla performance dei territori montani arriva dal turismo. Nei comuni di montagna il tasso di turisticità è pari a 17 presenze di turisti per abitante, tasso due volte e mezzo le 7 presenze per abitante rilevato in Italia, ed in media è più alta la quota di presenze di stranieri, la componente dei flussi turistici che negli ultimi anni si è mostrata più vivace. In particolare, i comuni di montagna sono protagonisti delle presenze turistiche nel periodo invernale e nei quattro mesi tra dicembre 2024 e marzo 2025 l’Italia è stata la quarta meta preferita in UE.
Rosa Gentile dirigente nazionale e regionale Confartigianato sottolinea l’importanza degli investimenti pubblici e privati per migliorare la competitività e la sostenibilità delle imprese di montagna, evidenziando come l’artigianato sia un pilastro dell’economia montana, sostenendo occupazione e innovazione in queste aree spesso marginalizzate. Confartigianato, con il progetto ‘Montagna Futura’ – aggiunge – traccia un percorso di sviluppo futuro per le aree montane. Nelle montagne italiane si può costruire un futuro sostenibile, in cui coniugare tradizione e innovazione, cura del territorio, ripopolamento e rilancio delle attività imprenditoriali.
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