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Insediato il nuovo Consiglio direttivo: il Sud Ovest milanese in prima linea per il rilancio delle piccole e medie imprese


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Nella foto, l’imprenditrice Luciana Ciceri, neo presidente dell’Api

Un nuovo corso per le piccole e medie imprese manifatturiere lombarde. Si è ufficialmente insediato il 17 luglio il nuovo Consiglio Direttivo di A.P.I. – Associazione Piccole e Medie Industrie, realtà che rappresenta circa 2.000 imprese con oltre 40.000 addetti. A guidarla per il prossimo triennio sarà Luciana Ciceri, imprenditrice esperta in sostenibilità, gestione del cambiamento e valorizzazione dei giovani talenti.

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La nuova governance vede una forte presenza di rappresentanti del territorio del Sud Ovest milanese: Luciana Ciceri (Presidente, della Ciceri De Mondel di Ozzero), Alberto Fiammenghi (Vice Presidente e Tesoriere, della Fiammenghi di Assago), Mario Scotti (delegato al Distretto, della Auesse di Albairate), Carlo Ricchi (Presidente A.P.I. Digitale, della Metropolis di Assago), Luca Granata (Presidente A.P.I. Terziario, delle industrie grafiche Rgm di Rozzano) e Deborah Cotini (Consiglio Direttivo, della Cotini di Corsico).

Si tratta di una squadra che punta a consolidare il ruolo delle Pmi come motore dell’economia regionale, dando risposta alle urgenze del presente e preparando il terreno alle sfide future. Durante la recente Assemblea generale, Ciceri ha delineato le linee guida del suo mandato: “Le attività dell’associazione si fondano su cinque pilastri strategici: Competitività, Continuità e sostenibilità aziendale, Ponte generazionale, Innovazione e strategia digitale, Partecipazione alla vita associativa e Rappresentanza”.

Le priorità del nuovo direttivo saranno chiare: supportare concretamente le imprese nel percorso di digitalizzazione, promuovere la sostenibilità, affrontare la carenza di personale qualificato, incentivare l’internazionalizzazione e investire in formazione, intelligenza artificiale e competenze manageriali. Un recente sondaggio condotto da A.P.I. evidenzia come le PMI del territorio stiano guardando con crescente interesse all’innovazione tecnologica: il 29% delle aziende sta valutando l’adozione dell’intelligenza artificiale, sebbene solo una minoranza la utilizzi già per l’automazione dei processi (13%) o per il marketing (12%). Tra i vantaggi percepiti: maggiore produttività (21%), riduzione dei costi (18%) e migliore capacità di analisi strategica (14%).

Ma non solo tecnologia. Le imprese manifestano la necessità di una guida solida per affrontare il cambiamento: le principali sfide indicate sono infatti la gestione del cambiamento organizzativo (20%), l’innovazione tecnologica (17%) e la dipendenza da figure chiave (21%). “Negli ultimi anni – ha  sottolineato la presidente Ciceri – la pandemia e l’instabilità geopolitica hanno creato uno scenario di caos permanente che condiziona fortemente le nostre aziende. Ma è proprio nella complessità che si nascondono le opportunità: le imprese che vogliono innovare ci sono, ma non devono essere lasciate sole”.



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