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L’Ue taglia i fondi all’agricoltura, il sindaco di Soave invia a Von der Leyen le eccellenze veronesi: «Magari ci ripensa»


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Pressi: «Senza aiuti comunitari per molte produzioni agroalimentari sarebbe la fine e tante imprese chiuderebbero»






Ursula von der Leyen presenta il bilancio a lungo termine Ue e Matteo Pressi, sindaco di Soave, con le eccellenze agroalimentari veronesi




Ursula von der Leyen presenta il bilancio a lungo termine Ue e Matteo Pressi, sindaco di Soave, con le eccellenze agroalimentari veronesi



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La Commissione europea taglia il sostegno economico all’agricoltura e il sindaco di Soave decide di inviare a Ursula Von der Leyen un pacco con le eccellenze agroalimentari della provincia scaligera, «chissà che la degustazione non convinca la presidente della Commissione a tornare sui propri passi, così da poter brindare con un bicchiere di Soave e uno di Valpolicella», chiosa il sindaco Matteo Pressi, con un pizzico di ironia.

La «sforbiciata» dell’Ue: «Per molti settori sarebbe la fine»

La Commissione europea ha proposto in questi giorni – per il quadro finanziario pluriennale 2028-’34 – un taglio netto alla Politica Agricola Comune, da 386,6 miliardi a 300 miliardi, una sforbiciata superiore al 20 per cento. «Senza l’aiuto comunitario, alcuni settori agricoli riuscirebbero comunque a sopravvivere con le proprie forze, come ad esempio il settore vitivinicolo, mentre per altri sarebbe letteralmente la fine», spiega Pressi. «Penso ad esempio al comparto cerealicolo, fondamentale per l’alimentazione animale. Senza aiuti dall’Ue non sarebbe economicamente sostenibile, molte imprese chiuderebbero e i nostri allevamenti sarebbero costretti a comprare prodotti all’estero, con minore trasparenza e sicurezza dal punto di vista alimentare e maggiori costi».

La selezione

Per portare i prodotti di qualità del territorio sulla scrivania di Ursula Von der Leyen, Pressi ha deciso di spedire a Bruxelles una scatola contenente alcune eccellenze agroalimentari veronesi. La presidente si vedrà dunque recapitare nei prossimi giorni il riso Igp di Sorgà, le marmellate prodotte con i kiwi di Sommacampagna e il melo decio di Belfiore, presidio Slow Food, il formaggio Monte Veronese, la pasta prodotta a Bovolone, il radicchio di Roveredo, la polenta con il mais di Gazzo veronese, gli asparagi di Arcole, l’olio di Illasi, oltre al vino, naturalmente.

«Se proprio vogliono danneggiare l’agricoltura del nostro territorio, almeno si sforzino di conoscerla. Per questo ho deciso di inviare alla Commissione una piccola selezione dei tanti prodotti che rendono grandi le nostre filiere. Oltre alla bontà dei prodotti, ogni giorno i nostri agricoltori si impegnano per immettere sul mercato alimenti sicuri e certificati. Affossiamo un comparto dell’economia che è un presidio di salute per acquistare miliardi di armi, strumenti di morte e violenza. Tutto questo non ha alcun senso», conclude Pressi.





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