Le borse di studio per gli studenti meritevoli e il costante processo di internazionalizzazione che la mette in rete con centinaia di altri atenei in tutto il mondo: per queste sue caratteristiche la Luiss si conferma, anche quest’anno, come la migliore università italiana non statale di grandi dimensioni, con oltre 10.000 studenti iscritti. La classifica arriva dal Censis, che ha analizzato gli atenei non statali in base ai criteri che riguardano le borse, le strutture, la comunicazione e il digitale, i servizi e l’internazionalizzazione.
La Luiss ha raggiunto un punteggio totale medio di 94,2 punti, seguono l’Università Bocconi con 91,4 e l’Università Cattolica con 78, rispettivamente in seconda e terza posizione. In particolare, la Libera Università Internazionale degli Studi Sociali è l’unica ad ottenere il punteggio massimo per le borse di studio a sostegno dei giovani talenti con 110 punti, in seconda posizione c’è la Bocconi con 101 e in terza la Cattolica con 69. A premiare l’Università intitolata a Guido Carli è stata anche la spinta all’internazionalizzazione, un settore in cui raggiunge 104 punti, grazie anche alle partnership con oltre 360 Università in 75 Paesi diversi e ai 68 programmi di mobilità internazionale avviati. In questo ambito, la Bocconi ottiene 110 punti e la Cattolica 80.
«PUNTO DI RIFERIMENTO»
«La conferma del primo posto nella classifica Censis – ha commentato il Presidente della Luiss, Giorgio Fossa – testimonia la qualità e la coerenza della visione strategica del nostro Ateneo, che continua a rappresentare un punto di riferimento nel panorama universitario nazionale. Alla base di questi risultati c’è un grande lavoro di squadra dell’accademia e dello staff dell’Università per offrire alle studentesse e agli studenti servizi e infrastrutture di prim’ordine e un modello formativo in linea con l’evoluzione tecnologica, con le esigenze del mercato del lavoro e la domanda del sistema delle imprese e delle istituzioni».Il Censis analizza anche gli atenei medi, vale a dire quelli che hanno dai 5.000 a 10.000 iscritti, e la prima classificata è una conferma dello scorso anno: la Lumsa con 83 punti, seguita dallo Iulm con 79,6 e dall’Università Suor Orsola Benincasa con 75,2 punti. Tra i piccoli atenei, quelli fino a 5.000 iscritti, la Libera Università di Bolzano mantiene la prima posizione con 95,2 punti seguita dall’Università di Roma Europea con un punteggio di 87 e dall’Università Campus Biomedico di Roma con 86,8. Al quarto posto sale, guadagnando quindi una posizione in più, l’Università degli Studi internazionali di Roma con il punteggio di 86,6, al quinto posto scende Liuc-Università Cattaneo con 84,6 punti, che perde una posizione. Sale al sesto posto, guadagnando due posizioni, l’Università degli Studi Link con 80,8 punti seguita dall’Università di Enna Kore che guadagna una posizione e ottiene il punteggio di 79,8. Seguono poi l’Università LUM De Gennaro, stabile in ottava posizione con 78,4 punti, l’Università di Milano San Raffaele con il punteggio di 73 e l’Università della Valle d’Aosta che, con 72,8 punti, arriva in ultima posizione.
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