PELLIZZANO. Rispolverare un lavoro del passato, attivando un’economia circolare, sostenibile e a salvaguardia del reddito di montagna e della pastorizia locale. Un tempo la magliaia era un mestiere comune. Lo faceva anche Gianna, che nel 1967 aprì un negozio a Vermiglio diventando imprenditrice lavorando la lana: maglioni, maglioncini, prodotti di montagna, caldi e morbidi.
Quasi sessant’anni dopo, la nipote Viola Framba ha deciso di riprendere l’attività e da fine maggio ha aperto in via dei Gallina 1 il nuovo punto vendita e laboratorio di Lana Lunatica (che un laboratorio ce l’ha già da due anni a Vermiglio). «Il lavoro ce l’avevo in casa – racconta Viola, 33 anni, di Cogolo ma residente a Vermiglio – Prima mia nonna, poi mia mamma Susy. Avevo i macchinari a portata di mano, li ho provati e fare maglia mi è piaciuto: ho lasciato l’azienda alimentare in cui lavoravo e mi sono messa in proprio».
Progetto storico, ma con una idea nuova: valorizzare la lana di montagna prodotta localmente. Parte di questa lana proviene dal gregge di Elena Ravelli e della sua azienda agricola “Ai malgari” di Peio Paese. Le pecore tosate producono quintali di lana che, secondo la legge, sono rifiuti speciali. Uno spreco di materia prima pregiata e costi notevoli per l’allevatore, che grazie all’imprenditorialità di Viola diventa una risorsa.
Decisivo è stato il Bando Borghi del Pnrr, a cui hanno aderito 22 imprese della val di Sole. Il finanziamento ottenuto da parte del Comune di Pellizzano ha sbloccato la possibilità di finanziare con un massimo di 75.000 euro alcune imprese locali tra cui quella di Viola, che ha scelto di utilizzare solamente filati naturali e locali, la lana di Peio e altre lane provenienti dalla val di Sole, oppure il lino (per i capi estivi) italiani e francesi.
«Io, mia mamma Susy e la mia amica Stefania Stablum ci trovavamo di sabato e a volte la giornata passava tra chiacchiere e merende, andavamo a lana, luna e umore – dice Viola – oggi abbiamo una attività e lavoriamo tutta la settimana, supportati anche da mio fratello Damiano e accompagnati da nonna Gianna, venuta a mancare due anni fa».
L’interesse per i prodotti di Lana Lunatica sta crescendo: l’azienda partecipa a fiere in giro per l’Italia e nel negozio di Pellizzano hanno cominciato ad arrivare clienti da fuori provincia. «L’esperienza è molto positiva, sta crescendo l’apprezzamento sia di persone locali che turisti. Non si trova tutti i giorni una maglieria che fa vestiti su misura e con filati naturali, eticamente sostenibili. Abbiamo voluto inserire la lana delle pecore della val di Peio per dare valore alle risorse locali e ridare vita ad un materiale da decenni catalogato come rifiuto. La lana viene quindi recuperata, lavata alla fontana come da tradizione, lavorata in un filatoio nel nord dell’Italia e poi tinta tradizionalmente con l’utilizzo di risorse locali naturali».
Quella di Viola Framba è solo la prima attività imprenditoriale avviata grazie al Bando Borghi. «A breve si inizieranno a vedere nuove porte aprirsi, nuovi progetti prendere il volo e nuove prospettive di crescita prendere vita – dice la sindaca di Pellizzano Francesca Tomaselli – Pellizzano guarda al futuro con fiducia e con una rete imprenditoriale più forte e più solida, con nuove attività e il rafforzamento delle imprese esistenti che animeranno il tessuto economico e sociale».
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