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Elisa Del Pianta “Agricoltori custodi“. Un ruolo in prima linea


Elisa Del Pianta*

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Nelle politiche europee si è progressivamente affermata l’importanza delle attività agricole e selvicolturali per contribuire ad assicurare una gestione ambientale, territoriale e sociale sostenibile, attenta alla preservazione e conservazione della natura e della biodiversità. E’ in questa nuova prospettiva europea che si afferma l’idea di un’agricoltura “custodiale” che nasce in Regione Toscana nel 2004 quando, nell’ambito della legge regionale per la tutela della biodiversità di interesse agrario, zootecnico e forestale vengono definiti “coltivatori custodi” coloro che si impegnano nella conservazione di varietà locali di piante e razze animali a rischio di estinzione.

Questa nuova dimensione dell’agricoltura è stata recentemente ampliata con l’approvazione della legge 24/2024 con cui il legislatore nazionale ha riconosciuto la figura dell’“agricoltore custode dell’ambiente e del territorio”, sostenendo che la presenza sul territorio delle imprese agricole e forestali consente di contrastare le conseguenze negative connesse all’abbandono delle attività agricole, allo spopolamento dei centri rurali e marginali e al rischio idrogeologico.

La Regione Toscana che da sempre annovera le attività agricole e forestali come caratterizzanti il paesaggio rurale e di conseguenza essenziali nella definizione della propria identità territoriale, ha prontamente recepito nel proprio ordinamento la figura dell’agricoltore “custode dell’ambiente e del territorio”. E’ interessante evidenziare come l’introduzione di questa figura sia stata collocata nell’ambito della legge per la valorizzazione della Toscana diffusa

(l.r. 11/2025), ovvero di una legge che, mettendo a sistema tutti gli strumenti programmatori europei, nazionali e regionali, mira a promuovere uno sviluppo maggiormente equilibrato tra i diversi territori della Toscana, ponendo grande attenzione alle aree fragili, interne e montane e quindi a quei luoghi della “Toscana diffusa” che, in ragione della loro marginalità, necessitano di una maggiore cura.

Ed è proprio in questa logica di cura del territorio toscano che il legislatore regionale con la previsione dell’Elenco degli agricoltori “custodi dell’ambiente e del territorio” intende non solo far conoscere i valori e le esternalità positive dell’agricoltura per la preservazione di servizi ecosistemici e ambientali ma anche valorizzare la multifunzionalità delle imprese agricole. Sono in corso di definizione le modalità per l’iscrizione e la tenuta dell’elenco al quale potranno iscriversi gli imprenditori agricoli e le cooperative agricole e forestali che negli ultimi cinque anni hanno realizzato attività di manutenzione del territorio, di mantenimento dell’assetto idraulico e idrogeologico e difesa del suolo e della vegetazione da avversità atmosferiche e incendi boschivi e anche i coltivatori custodi della biodiversità.

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*Dirigente del Settore Imprenditoria agricola, multifunzionalità, agrobiodiversità. Sanzionamento amministrativo – Regione Toscana



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