Marco Osnato, prima firma della pdl, a Open: «La sanzione era troppo limitata e non aveva alcun tipo di deterrenza sull’utente finale»
Si prepara un’ulteriore stretta sul “pezzotto”. Le sanzioni contro la pirateria audiovisiva potrebbero diventare molto più dure: si parla di multe fino a 16mila euro. «Serve qualcosa che sia davvero dissuasivo» spiega a Open il deputato di Fratelli d’Italia Marco Osnato, presidente della Commissione Finanze e firmatario di una nuova proposta di legge – depositata il 16 luglio – che punta a contrastare con sanzioni più severe la diffusione illecita di contenuti protetti da copyright.
Giro di vite sugli Iptv llegali
Nel mirino c’è soprattutto l’utilizzo delle IPTV, acronimo di Internet Protocol Television, il sistema che consente di trasmettere programmi televisivi in streaming, senza bisogno di antenna o satellite. Si tratta di una tecnologia perfettamente legale e utilizzata anche da piattaforme come DAZN o Now tv: in questo caso si parla di Iptv “legittima”, a cui l’utente accede tramite le app ufficiali e pagando un abbonamento mensile all’azienda che ne detiene i diritti. Ma questo canale di trasmissione viene sfruttato anche per la diffusione illegale di contenuti. È quel che accade con il “pezzotto” – termine napoletano che significa “falsificato” – il decoder illegale che, collegato al televisore, permette di vedere partite, film e serie TV pagando un abbonamento irrisorio a servizi pirata.
Cosa prevede?
La proposta di legge interviene sulla legge n. 633 del 1941 sul diritto d’autore, modificata da ultimo con la legge n. 93 del 2023. Proprio su quest’ultima riforma – che ha introdotto misure più incisive contro la pirateria, inclusa la possibilità per Agcom di bloccare nel giro di una manciata di minuti i contenuti illeciti – la nuova Pdl intende rafforzare il fronte sanzionatorio: innalza l’importo minimo delle multe da 154 a 500 euro e porta il tetto massimo, in caso di aggravanti come la recidiva, fino a 16.233 euro, contro l’attuale limite di 5.000 euro.
Le entrate usate nel cinema
Ma c’è un’altra novità, che riguarda la destinazione dei proventi derivanti dalle nuove sanzioni. E qui c’è sicuramente lo zampino di Federico Mollicone, presidente della Commissione cultura e deputato sempre in quota a FdI, anche lui uno dei firmatari. Le entrate verranno infatti convogliate nel Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e nell’audiovisivo, istituito con la legge cinema del 2016. «Tale destinazione – si legge nel testo – appare conforme con l’obiettivo di fornire sostegno economico all’intera filiera e, nello specifico, ai progetti d’investimento delle imprese che ne fanno parte».
«Non finirà qui»
«Ho lavorato insieme alla Lega Calcio, alle società televisive – che sono le più colpite – e alla Guardia di Finanza – spiega Osnato – Durante questo percorso, anche parlando con i principali portali, è emerso che intervenire era difficile perchè la sanzione era troppo limitata e non aveva alcun tipo di deterrenza sull’utente finale. Per questo abbiamo deciso di iniziare a lavorare su questo aspetto». Ma questa «è solo la prima fase, un’azione concreta da applicare nell’immediato», puntualizza, «non finirà qui».
L’iter parlamentare
Il testo è stato presentato il 20 maggio di quest’anno e depositato ufficialmente il 16 luglio, ma la sua discussione verrà calendarizzata solo dopo la pausa estiva. Pausa che inizierà i primi di agosto e proseguirà fino ai primi di settembre, dopo la quale l’attività parlamentare riprenderà regolarmente.
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