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Nel distretto microelettronico 20 aziende e 500 ingegneri


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La scelta del governo da Pavia come sede della fondazione Chips.it che studia, sviluppa e progetta e microchip europei nasce soprattutto dal fatto che in città ci sono un’Università che forma i ricercatori necessari e un tessuto economico molto fertile per il settore. Il distretto della microelettronica, nato a Pavia, è stato presentato dal presidente della regione Attilio Fontana come «esempio dell’eccellenza lombarda, della capacità di attrarre imprese all’avanguardia». Del distretto fanno parte oltre 20 aziende nelle quali sono impiegati più di 500 ingegneri. Ma il distretto è in crescita e ha bisogno anche di quadri intermedi. Per questo la Provincia ha avviato una iniziativa di formazione specialistica insieme alle imprese del territorio. Corsi gratuiti per formare figure professionali da inserire nelle imprese del distretto della microelettronica che, in provincia di Pavia, dà lavoro a più di 500 ingegneri ed è pronto ad assumere oltre 200 tecnici specializzati. Si cercano “layoutisti” di circuiti integrati (progettisti del layout dei chip) e tecnici di laboratorio validatori. Competenze che non si riescono a trovare. Ed è appunto con l’obiettivo di colmare il divario tra domanda e offerta che la Provincia ha deciso di partecipare a un bando regionale con il progetto “FromMicroToMacro” per l’innovazione nella microelettronica, ottenendo un finanziamento di circa 268mila euro. Risorse che serviranno a preparare i primi 50 tecnici attraverso due corsi rivolti a disoccupati, studenti con diploma di scuola superiore, laureati triennali e studenti che hanno interrotto gli studi universitari. Partiranno a settembre e si concluderanno a marzo 2026, prevedendo lezioni con docenti universitari, ricercatori e professionisti delle aziende del territorio, tirocini nelle imprese e rilascio di competenze certificate. Non sono corsi generalisti, ma progetti “sartoriali”, costruiti sulle esigenze reali delle aziende. Sono due percorsi di inserimento lavorativo che si fondano su processi di formazione gratuiti che hanno come fine l’assunzione.

L’innovazione sarà anche l’elemento distintivo delle aziende che si insedieranno al Parco Cardano dove si prevedono tra le mille e le 1.500 assunzioni. Il progetto porterà a realizzare entro il 2026 il Centro di ricerca finanziato con 12 milioni dalla Regione (laboratori, aule e uffici per 2.400 metri quadrati totali) e poi – entro fine 2027 – spazi per 5.350 metri quadrati (con possibile estensione fino a 15mila) destinati a imprese interessate a insediarsi accanto al Centro di ricerca per sviluppare progetti innovativi sulle tre aree individuate: farmaceutica, microelettronica e nutrizione. A occuparsi della fase attuativa è Arexpo, società a partecipazione pubblica, già impegnata nel progetto Mind (Milano innovation district). Ad Arexpo sarà concesso un diritto di superficie per 40 anni sui primi 5mila metri quadrati (con ulteriori opzioni gratuite in caso di successive estensioni).



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