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«Oltre 770mila aziende agricole italiane colpite dal taglio Pac»


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Oltre 770mila le aziende agricole italiane saranno colpite dal taglio della Pac 2028-2034 con il passaggio al fondo unico tra politiche agricole e di coesione. Ecco su chi pesa la scelta della presidente Von der Leyen che genererà una perdita secca per le migliaia di imprese che ricevono sostegno, compresi gli investimenti, attraverso la Politica agricola comune (Pac). La misura avrà effetti potenzialmente disastrosi sulla produzione di cibo, la sicurezza alimentare e la spinta verso l’innovazione e la sostenibilità che in questi anni ha reso l’agricoltura italiana leader in Europa. È la stima elaborata da Coldiretti su dati Agea sugli effetti del piano di bilancio della Commissione Ue, diffusa in occasione dell’Assemblea nazionale al Teatro Eliseo di Roma, alla presenza di agricoltori provenienti da tutta Italia insieme al presidente nazionale Ettore Prandini e al segretario generale Vincenzo Gesmundo.

Presente anche all’assemblea della più grande organizzazione agricola d’Italia e d’Europa una delegazione di oltre cento dirigenti di Coldiretti Emilia Romagna guidati dal presidente, Luca Cotti e dal Direttore, Marco Allaria Olivieri. Anche Coldiretti Piacenza era presente con i propri associati, guidati dal direttore Roberto Gallizioli.

Ai lavori hanno preso parte, quali relatori, anche Raffaele Fitto, vicepresidente esecutivo della Commissione europea e Commissario per la politica regionale e di coesione, lo sviluppo regionale, le città e le riforme, e Francesco Lollobrigida, Ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare.

Il disegno della presidente tedesca della Commissione Ue di diluire le risorse dell’agricoltura in un unico contenitore consentirà più facilmente di non far capire quali tagli verranno fatti, ad esempio, per coprire le spese per il riarmo e farà sentire inevitabilmente i suoi effetti sulle aziende che dalla Pac ricevono sostegno anche per garantire sviluppo rurale, tutela dell’ambiente, produzione di energia pulita e presidio delle aree interne.

Meno agricoltura in Europa e in Italia significa aumentare le importazioni dall’estero, ed esporre i prezzi del cibo alle fluttuazioni dei mercati, con un impatto devastante sulle tasche dei cittadini.

«La nostra mobilitazione continuerà per fermare questa deriva – ha sottolineato il segretario generale Vincenzo Gesmundo – perché non possiamo accettare che risorse vengano sottratte all’agricoltura e alla qualità del cibo per destinarle al riarmo, mettendo a rischio anche la salute dei cittadini. Ci opponiamo a chi vuole marginalizzare l’agricoltura. E i numeri sono evidenti: il taglio del 20% della Pac 2028-2034, riduce il peso dell’agricoltura al 14% del bilancio Ue, contro il 30-35% del passato. Tutto questo rappresenta un colpo durissimo per un settore che garantisce salute ai cittadini attraverso il cibo sano. E tutto questo mentre il 70% degli europei, secondo l’Eurobarometro, riconosce alla Pac il merito di garantire prodotti alimentari sicuri e di qualità. Noi chiediamo di tornare ad avere rispetto del Parlamento europeo e regole condivise, per un’Europa democratica e libera, davvero. Coldiretti – ha annunciato– sarà argine e voce libera, come lo è sempre stata, per difendere il futuro del nostro agroalimentare e il diritto dei cittadini a un cibo vero, sano e italiano. Abbiamo due anni davanti a noi per cambiare le cose e posso assicurare che Coldiretti lo farà, senza se e senza ma, restando comunque aperti al confronto».

«Quella della presidente Von der Leyen è una scelta miope e pericolosa – ha denunciato il presidente nazionale della Coldiretti Ettore Prandini – perché togliere risorse all’agricoltura per finanziare il riarmo mette a rischio la sicurezza alimentare e la pace in Europa. In un contesto segnato da guerre e tensioni globali, servono investimenti sul cibo, non carri armati. Mentre Cina e Stati Uniti investono singolarmente 1.400 miliardi in agricoltura, l’Europa taglia del 20% la Pac, scendendo da 386 a 302 miliardi. È un colpo mortale per un settore che in Italia vale 707 miliardi e dà lavoro a 4 milioni di persone. Non ci rassegniamo: la nostra mobilitazione sarà permanente per difendere l’agricoltura europea dai tecnocrati che vogliono spegnerla. Abbiamo già elaborato proposte per semplificare la vita degli agricoltori e liberarli dal dazio occulto della burocrazia dei tecnocrati di Bruxelles».

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«Le scelte annunciate dalla Commissione europea rischiano di avere gravi ricadute anche sul nostro territorio. A Piacenza l’agricoltura rappresenta non solo un settore economico strategico con il 15% della totalità delle imprese vocate al settore, ma un presidio fondamentale per la tutela dell’ambiente, la qualità del cibo e la salvaguardia delle aree interne e montane» ha dichiarato Roberto Gallizioli, direttore di Coldiretti Piacenza, al termine dell’assemblea.



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