L’Osservatorio annuale “Know Your Customer & Business Lookout” di CRIF ha analizzato 5,8 milioni di imprese per delineare le principali caratteristiche dei soggetti – imprese e titolari effettivi – ed esiti KYC di oltre 150 player finanziari italiani.
Tra le principali evidenze emerge che il titolare effettivo può essere individuato nel 96% dei casi in modo automatico facendo uso di banche dati e di strumenti che applicano le modalità attese da Banca d’Italia, unitamente alle best practice del settore per quanto riguarda casistiche particolari in cui il Regolatore lascia al soggetto obbligato l’onere di stabilire e applicare una policy.
Nel 90% dei casi l’identificazione avviene tramite la quota di partecipazione diretta o indiretta, mentre nel restante 10% si ricorre al metodo residuale della carica significativa, ovvero l’individuazione degli esponenti che detengono il controllo sull’impresa.
Catene partecipative e caratteristiche dei gruppi aziendali
Sulla base dell’analisi, il 3,4% delle aziende ha una catena partecipativa particolarmente complessa che prevede l’indagine di 3 o più livelli, fenomeno in crescita del 16,9% rispetto all’anno precedente.
I casi di opacità riguardano situazioni in cui nella catena di risalita sono presenti fiduciarie, trust oppure società estere registrate in Paesi dove non vige l’obbligo di dare visibilità su quote e cariche. In particolare, nello 0,71% dei casi la risalita porta a una fiduciaria mentre nel 2,10% si arriva a società cancellate o cessate che figurano ancora come soci diretti o indiretti.
Come richiesto dal Regolatore, è necessario monitorare e intercettare eventuali variazioni dei titolari effettivi e le relative informazioni. Lo studio CRIF evidenzia, ad esempio, che ogni mese il titolare effettivo varia nell’1% delle società monitorate, dato che può cambiare a fronte del portafoglio monitorato.
Nell’analisi del rischio riciclaggio la due diligence deve estendersi, oltre che al soggetto, anche al gruppo di appartenenza. In Italia, circa 694mila imprese – pari al 34% di quelle registrate in CCIAA – fanno parte di un gruppo.
Sul totale complessivo di 279mila gruppi, il 12% ha almeno un collegamento estero (azienda del gruppo con sede in un Paese estero), in oltre 213 Paesi. Approfondendo l’analisi sui gruppi aziendali, emerge che l’incidenza dei casi con una profondità pari o superiore a 3 livelli è del 2,3%, mentre lo 0,3% è rappresentato da gruppi con 8 o più livelli di profondità.
Il 15,8% dei gruppi con aziende estere mostra una catena partecipativa complessa. Inoltre, circa il 30% registra collegamenti con più di 3 Paesi. Guardando alla distribuzione, al primo posto si trova il Regno Unito, seguito da Germania, Stati Uniti e Spagna.
Alla luce del contesto attuale, ancora influenzato dalle sanzioni imposte alla Russia, è fondamentale monitorare anche i legami tra gruppi e aziende italiane e il mercato russo. Attualmente, 1.863 gruppi possiedono almeno un’azienda nella Federazione Russa, per un totale di 3.513 aziende.
Analizzando invece le aziende estere appartenenti a gruppi italiani con sede in Paesi a rischio – cioè con carenze nei sistemi Anti-Money Laundering e Counterfighting Terrorist Financing – Emirati Arabi Uniti (0,66%), Sud Africa (0,55%) e Vietnam (0,43%) guidano la classifica.
Relazioni commerciali con la Russia
Nel 2025 l’Unione Europea, attraverso i Pacchetti 16° e 17°, ha sanzionato in totale 175 nuovi soggetti collegati alla Russia, 83 persone fisiche e 92 entità giuridiche, portando il totale dei soggetti collegati a oltre 1.800.
Considerando la costante attenzione rivolta alle sanzioni verso la Russia e al loro impatto sulle relazioni commerciali, l’Osservatorio CRIF ha approfondito, sulla base del patrimonio informativo di CRIBIS iTrade, l’analisi delle transazioni di pagamento tra imprese russe e fornitori italiani tra marzo 2023 e febbraio 2025, confrontando i dati con quelli degli altri mercati esteri. A febbraio 2025 il numero di aziende italiane con rapporti commerciali con controparti russe è diminuito del 20,3% rispetto a marzo 2023.
Approfondendo l’analisi, l’esposizione economica verso la Russia nel periodo citato evidenzia una dinamica altalenante, influenzata da fattori geopolitici, commerciali e strategici, mentre quella verso l’estero appare più stabile.
Nel primo semestre del 2023, i valori si mantengono su livelli elevati, con un picco di circa 6,4 milioni di euro a marzo, seguito da una flessione a giugno (5,3 milioni) e una ripresa a settembre (5,6 milioni).
Da dicembre 2023 si osserva una progressiva riduzione, con valori stabili fino a giugno 2024. Nel secondo semestre del 2024 si registra una lieve ripresa a settembre (4,5 milioni), seguita da un nuovo calo a dicembre (3 milioni). L’ultimo dato disponibile, di febbraio 2025, mostra un forte incremento, con un’esposizione pari a circa 5,8 milioni di euro.
L’Intelligenza Artificiale alleata del KYC, insieme ad altri asset
L’implementazione di un solido sistema di verifica antiriciclaggio rappresenta un’operazione complessa e costosa per player finanziari e aziende. Si tratta di un investimento reso necessario dalla necessità di adeguarsi a un quadro normativo in continua evoluzione a livello europeo, nonché di mitigare possibili rischi sanzionatori e danni reputazionali.
D’altronde la forte digitalizzazione, con l’incremento esponenziale delle richieste di verifica dell’identità da gestire in tempo reale e senza interazione fisica con i clienti, espone a rischi crescenti di attività illecite.
L’intelligenza artificiale è un potente alleato per rafforzare e semplificare i processi di adeguata verifica di persone fisiche e giuridiche, consentendo di analizzare grandi moli di dati e rilevare schemi sospetti, automatizzando attività e fasi ancora fortemente human-intensive.
Tuttavia anche nel KYC la tecnologia è un asset fondamentale ma non l’unico. Servono infatti dati affidabili, advanced analytics, oltre a una piattaforma modulare e user-friendly che aderisca pienamente al framework regolamentare italiano e formazione specialistica sul tema prevista dalla normativa.
Questo articolo è stato pubblicato sul numero di luglio/agosto 2025 di AziendaBanca ed è eccezionalmente disponibile gratuitamente anche sul sito web. Se vuoi ricevere AziendaBanca, puoi abbonarti nel nostro shop.
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