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Bruxelles approva aiuti di Stato per 403 milioni di euro per innovare la sanità digitale europea


La Commissione europea ha dato il via libera a un nuovo progetto strategico di portata europea, approvando fino a 403 milioni di euro di aiuti di Stato per sostenere “IPCEI Tech4Cure”, un’iniziativa congiunta che punta a rivoluzionare il settore dei dispositivi medici grazie a tecnologie digitali e soluzioni di intelligenza artificiale. Il progetto è stato formalmente notificato da cinque Stati membri: Francia, Ungheria, Italia, Slovacchia e Slovenia, e si configura come il secondo IPCEI (Important Project of Common European Interest) nel settore sanitario approvato secondo le regole sugli aiuti di Stato dell’UE.

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L’obiettivo è duplice: da un lato sostenere attività di ricerca e sviluppo altamente innovative, dall’altro favorire la prima industrializzazione di dispositivi medici di nuova generazione, capaci di rispondere alle sfide della medicina predittiva, preventiva e personalizzata. Si tratta di una trasformazione profonda della sanità europea, basata sulla raccolta e l’analisi dei dati per anticipare i rischi di salute, prevenire l’insorgenza delle patologie e adattare i trattamenti alle caratteristiche specifiche di ciascun paziente.

Secondo le stime della Commissione, il finanziamento pubblico mobilitato dai cinque Paesi dovrebbe catalizzare ulteriori 826 milioni di investimenti privati, dando slancio all’intero ecosistema industriale europeo della sanità. In totale saranno dieci le imprese coinvolte nel progetto – di cui sei sono piccole e medie imprese – impegnate nello sviluppo di dispositivi medici avanzati che coprono ambiti strategici come le malattie cardiovascolari, l’oncologia, la pediatria, la neonatologia e l’oftalmologia. Il completamento dell’iniziativa è previsto entro il 2036, con tempistiche diversificate a seconda dei progetti e delle aziende coinvolte. La ricaduta occupazionale stimata è pari a circa 800 nuovi posti di lavoro.

Commentando la decisione di Bruxelles, la vicepresidente esecutiva della Commissione per la Transizione giusta e competitiva, Teresa Ribera, ha sottolineato l’importanza strategica di questo passo: “Tech4Cure renderà l’assistenza sanitaria migliore, più rapida e meno costosa. I progetti davvero innovativi di questo IPCEI miglioreranno i risultati per i pazienti, ridurranno i costi sanitari e miglioreranno la qualità della vita dei cittadini europei”. Per Ribera, si tratta di un’azione concreta che “rafforzerà la catena del valore della sanità nell’UE, favorendo allo stesso tempo la transizione verde dell’industria dei dispositivi medici”.

Secondo quanto si legge in un comunicato stampa, la valutazione della Commissione si è basata sulla Comunicazione IPCEI del 2021, che consente agli Stati membri di colmare le lacune del mercato nei casi in cui l’iniziativa privata non sia in grado di sostenere autonomamente l’innovazione, a causa dei rischi tecnologici o finanziari elevati. In questo caso, Bruxelles ha riconosciuto che Tech4Cure risponde ai requisiti richiesti, in quanto contribuisce direttamente a una serie di obiettivi strategici dell’UE: un’economia più verde, resiliente e sicura; un sistema sanitario più accessibile e moderno; un’industria più competitiva e autonoma.

L’iniziativa è infatti in linea con politiche di rilievo come l’European Health Union, la Clean Industrial Deal, la Strategia industriale europea (e la sua versione aggiornata), la Digital Strategy, l’European Health Data Space e il Piano d’azione per la cybersicurezza degli ospedali.

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Il progetto presenta un alto livello di ambizione tecnologica: i dieci progetti aziendali che ne fanno parte intendono sviluppare soluzioni non ancora disponibili sul mercato, con potenziale trasformativo per l’intero settore. Proprio per questo motivo, Tech4Cure comporta anche un’elevata esposizione a rischi tecnologici e finanziari: gli aiuti pubblici vengono quindi considerati necessari per incentivare le imprese a investire in ricerca e innovazione.

La Commissione ha verificato che i contributi concessi dai cinque Stati membri sono proporzionati e limitati al minimo indispensabile, in base ai costi ammissibili e ai gap di finanziamento. È inoltre previsto un meccanismo di claw-back, in virtù del quale, qualora i progetti generassero profitti superiori al previsto, le imprese dovranno restituire una parte degli aiuti ricevuti.

Uno degli elementi qualificanti dell’iniziativa riguarda la condivisione dei risultati. La Commissione ha richiesto che le conoscenze sviluppate nell’ambito del progetto vengano messe a disposizione della comunità scientifica e industriale europea, oltre i confini delle aziende e dei Paesi partecipanti, generando ricadute positive per l’intero spazio sanitario europeo.

Facilitare le PMI

Sin dalla fase di progettazione, la Commissione ha affiancato gli Stati membri con consulenze tecniche e scientifiche e ha promosso la creazione di un “IPCEI Design Hub”, pensato per facilitare in particolare la partecipazione delle PMI. Sono stati utilizzati modelli semplificati e sessioni di feedback mirate, che hanno contribuito a garantire un alto tasso di coinvolgimento da parte delle piccole imprese. Oggi, il 60% dei partecipanti diretti a Tech4Cure è rappresentato da PMI, un dato che conferma la centralità di questo strumento come volano per l’innovazione diffusa.

Il progetto non si esaurisce nei dieci partecipanti principali: attorno a Tech4Cure si è costituito un vero e proprio ecosistema europeo, che include 18 partner associati provenienti da Francia, Ungheria, Lettonia e Slovenia, oltre a circa 45 partner indiretti, tra università, centri di ricerca e aziende, che trarranno beneficio dallo sviluppo del progetto e dalla diffusione dei suoi risultati.

Tech4Cure rappresenta l’undicesimo IPCEI approvato finora nell’ambito delle regole UE sugli aiuti di Stato. Il primo dedicato alla sanità, Med4Cure, aveva riguardato l’innovazione nel settore farmaceutico. Entrambi sono il frutto del Manifesto congiunto firmato nel 2022 da 16 Stati membri, che hanno espresso l’intenzione di promuovere una strategia europea condivisa per la salute.

“Gli aiuti approvati oggi rendono possibili investimenti nella prossima generazione di dispositivi medici, tutelando al contempo la concorrenza nel mercato unico”, ha concluso Ribera.

Le versioni pubbliche delle decisioni relative ai singoli Paesi – identificate con i numeri SA.113212 (Francia), SA.117899 (Ungheria), SA.117859 (Italia), SA.117793 (Slovacchia) e SA.117849 (Slovenia) – saranno pubblicate prossimamente nel Registro degli Aiuti di Stato della Commissione europea, una volta completato l’esame delle informazioni riservate.

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[A cura di Simone Cantarini]



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