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“Così l’Europa distrugge l’agricoltura” – il Giornale


Il nuovo quadro finanziario europeo 2028-2034 rischia di assestare un colpo durissimo al sistema agroalimentare italiano ed europeo, già messo sotto pressione dall’instabilità dei mercati e dalle minacce di nuovi dazi da parte degli Stati Uniti. A lanciare l’allarme ieri è stata Coldiretti nel corso dell’assemblea nazionale a Roma, dove è stata ribadita la contrarietà alla proposta di Politica agricola comune (Pac) della Commissione europea.

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“Abbiamo due anni davanti a noi per cambiare le cose e posso assicurare che Coldiretti lo farà”, ha affermato il segretario generale Vincenzo Gesmundo aprendo i lavori. “Con la proposta al ribasso della Commissione Ue ha precisato l’agricoltura italiana ed europea subisce un colpo durissimo”. Gesmundo ha puntato il dito contro quella che ha definito “una logica opaca e tecnocratica con cui la presidente von der Leyen ha ridotto l’agricoltura a mera moneta di scambio”.

Le stime diffuse da Coldiretti mostrano come oltre 770mila aziende agricole italiane rischino di subire gravi danni dal passaggio al fondo unico tra politiche agricole e di coesione previsto dal bilancio Ue, con effetti pesanti sulla produzione alimentare, sulla sicurezza e sulla sostenibilità ambientale. “Mentre Cina e Stati Uniti investono singolarmente 1.400 miliardi in agricoltura, l’Europa taglia del 20% la Pac, scendendo da 386 a 302 miliardi. È un colpo mortale per un settore che in Italia vale 707 miliardi e dà lavoro a 4 milioni di persone. Non ci rassegniamo: la nostra mobilitazione sarà permanente per difendere l’agricoltura europea dai tecnocrati che vogliono spegnerla”, ha sottolineato il presidente di Coldiretti Ettore Prandini. Preoccupazione per gli effetti della proposta Ue è stata espressa anche dal numero uno degli agricoltori. “I prossimi passi saranno una interlocuzione significativa con il Parlamento europeo, con i commissari che hanno maggiore sensibilità sulle tematiche che portiamo in termini di sfida e crescita per l’Europa e poi lavoreremo con i governi nazionali perché tramite il Consiglio possa essere totalmente riscritta la manovra finanziaria”, ha spiegato Prandini.

Non meno nefaste saranno le conseguenze dei dazi americani. “L’impatto sarà particolarmente rilevante, il rischio è di perdere 2,3 miliardi di mercato negli Usa, mentre al contrario se saranno fissati sotto il 10% c’è la possibilità di una crescita fino a 9 miliardi, con la possibilità di far diventare gli Usa il primo mercato per esportazioni”, ha evidenziato. Questi dati che si inseriscono in un quadro già complesso: l’export agroalimentare italiano verso gli Stati Uniti ha subito una brusca frenata, passando dal +11% del primo trimestre al +1,3% di aprile, primo mese di applicazione dei dazi aggiuntivi, fino a un misero +0,4% a maggio.

Il vicepresidente della Commissione Ue, Raffaele Fitto, intervenuto all’assemblea, ha difeso la proposta sottolineando la necessità di maggiore flessibilità nella gestione dei fondi. “C’è un nuovo bilancio con una nuova architettura. Abbiamo una conferma delle risorse sul primo pilastro, pari a 294 miliardi di euro, la parte rivolta allo sviluppo rurale di 87 miliardi di euro è all’interno dei piani nazionali e regionali, in un nuovo fondo, in cui ci sono complessivamente 781 miliardi”, ha ricordato aggiungendo che “si tratta di mettere in campo un lavoro positivo con il governo e con le Regioni quando si completerà l’iter della proposta di bilancio”.

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Critico anche il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, che ha parlato di “un’involuzione rispetto a una pianificazione di carattere strategico che l’Europa fin dai trattati fondativi” aveva conservato.

Lollobrigida ha puntualizzato che l’Italia ha già avviato un’azione politica “con un documento specifico su questo tema che ha visto la sottoscrizione, dietro la firma dell’Italia, di altre 17 nazioni. Non ha senso che la Commissione vada in un verso diverso rispetto a quello indicato dagli Stati che rappresentano la volontà popolare”.



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