Contabilità

Buste paga

 

cresce l’impronta delle aziende italiane nel Paese


La Tunisia si sta affermando sempre più come un hub strategico per le aziende italiane, che nel biennio 2024-2025 hanno intensificato la loro presenza o annunciato piani di espansione significativi. Le opportunità offerte dal mercato nazionale, le riforme varate dal governo, unite a una maggiore percezione di sicurezza e una rinnovata spinta alla cooperazione bilaterale, stanno trasformando il Paese nordafricano in una destinazione privilegiata per gli investimenti tricolori in settori chiave come l’automotive, il tessile, l’energia e la tecnologia. Il settore automotive e manifatturiero vede un rafforzamento notevole dell’impronta italiana. Sabelt, colosso nella produzione di dispositivi di sicurezza per auto, ha annunciato nel 2025 l’intenzione di aprire un nuovo stabilimento in Tunisia. Questa decisione fa seguito a una visita mirata della delegazione aziendale, supportata attivamente dalla Agenzia per la promozione degli investimenti esteri (Fipa) tunisina, a testimonianza di un clima favorevole agli investimenti esteri. Accanto ai nuovi arrivi, aziende già consolidate come Clerprem, da anni attiva nel comparto automotive tunisino, continuano a investire localmente. Il successo di queste realtà è frutto anche di un dialogo costante con le istituzioni tunisine, volto a promuovere l’innovazione industriale e a mantenere un sistema produttivo solido e competitivo.

Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura

 

Il comparto tessile e dell’abbigliamento, da sempre fiore all’occhiello del “Made in Italy”, vede un consolidamento e un’espansione della propria presenza in Tunisia. A gennaio 2025, gli incontri tra il Ceo di Calzedonia Group e il primo ministro tunisino hanno ribadito il forte interesse a potenziare le attività e gli investimenti industriali nel Paese. Calzedonia, come altri giganti del settore, sta valutando anche la partecipazione a un futuro forum economico dedicato agli imprenditori italiani, segno di un impegno a lungo termine. Marchi storici come Benetton e Miroglio vantano già una significativa presenza produttiva e commerciale in Tunisia. La competitività della manodopera locale e la vicinanza geografica con l’Europa rappresentano fattori chiave di attrattiva. Le prospettive future si orientano verso un’ulteriore espansione, con un’attenzione crescente alla sostenibilità e all’innovazione dei processi produttivi, rispondendo alle nuove esigenze del mercato globale.

La Tunisia si sta affermando anche come polo per l’innovazione e la transizione energetica. A gennaio 2025, Terna ha inaugurato a Tunisi la sua Terna Innovation Zone, un passo significativo che la rende il primo hub di innovazione italiano sul continente africano. Questo centro è dedicato allo sviluppo di competenze nel settore energetico e al rafforzamento della collaborazione strategica con la Tunisia, posizionando l’Italia come partner chiave nella rivoluzione energetica regionale. La spinta verso le energie rinnovabili è ulteriormente confermata da un importante accordo da 400 milioni di euro firmato nel 2025 per potenziare gli investimenti nel settore energetico e delle fonti pulite. Questo accordo coinvolge attivamente numerose aziende italiane, creando un ponte solido per future collaborazioni. L’interesse italiano non si limita ai settori tradizionali. La massiccia presenza di aziende italiane leader (come Eni, Grimaldi Lines, Msc, Transmec Group) in eventi fieristici di rilevanza internazionale, come il recente Africa Big Five a Tunisi, sottolinea l’intenzione di espandersi in settori cruciali quali la logistica, le infrastrutture e i trasporti.

Tra i vantaggi offerti alle aziende che producono in Tunisia, si segnala che il Paese ha già rilasciato circa 300 certificati di origine per l’esportazione di prodotti locali verso vari paesi africani nel quadro dell’accordo sulla Zona di libero scambio continentale africana (Zlecaf). Tali certificazioni permettono alle aziende esportatrici di beneficiare della riduzione dei dazi doganali, la cui soppressione è prevista a partire dal primo gennaio 2026. La Zlecaf, operativa dal maggio 2019 e ratificata dalla Tunisia nell’agosto 2020, è un progetto chiave dell’Unione africana (Ua) volto a promuovere la cooperazione Sud-Sud per un’Africa integrata, prospera e pacifica, in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2063 dell’Ua. L’accordo mira a rafforzare le relazioni commerciali tra i 55 Stati membri, che rappresentano un mercato di oltre 300 milioni di consumatori e un volume di scambi annuo stimato in 3,4 miliardi di dollari, eliminando le barriere doganali alla libera circolazione di beni e servizi. Secondo i dati del Centro di promozione delle esportazioni (Cepex), il potenziale inesplorato della Tunisia in Africa è stimato a circa 1,2 miliardi di dollari, con opportunità maggiori nel Nord Africa (754 milioni di dollari).

Attualmente, oltre 900 imprese italiane sono attive in Tunisia, di cui circa 300 solo nel settore tessile/abbigliamento. Questa cifra è destinata a crescere, trainata dagli incentivi per le Piccole e medie imprese (Pmi) e da una crescente integrazione industriale tra i due Paesi. La strategia di espansione delle aziende italiane in Tunisia abbraccia settori chiave con investimenti concreti (nuovi stabilimenti, joint venture, innovazione) ed è sostenuta da una volontà istituzionale condivisa che mira a promuovere e accelerare le partnership economiche italo-tunisine. La Tunisia si conferma così un partner sempre più rilevante per il “Sistema Italia” nell’area del Mediterraneo e oltre.



Source link

Assistenza e consulenza

per acquisto in asta

 

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Finanziamo agevolati

Contributi per le imprese