Anche la delegazione di Coldiretti Forlì-Cesena, guidata dal presidente Massimiliano Bernabini e dal direttore Alessandro Corsini, con numerosi dirigenti e responsabili del territorio a rappresentare i movimenti senior, donne e giovani, ha partecipato all’Assemblea nazionale di Coldiretti tenutasi lunedì a Roma presso il teatro Eliseo. Un momento di grande mobilitazione e confronto per il mondo agricolo italiano, in risposta alle preoccupanti decisioni della Commissione Europea in merito alla nuova Politica Agricola Comune 2028-2034 e alle crescenti difficoltà legate all’export agroalimentare, in particolare verso gli Stati Uniti.
La proposta della Commissione Ue guidata dalla presidente Ursula Von der Leyen, che prevede un taglio del 20% ai fondi PAC con il passaggio a un fondo unico tra politiche agricole e di coesione, rappresenta un colpo durissimo per oltre 770mila aziende agricole italiane. A rischio ci sono non solo i sostegni diretti agli agricoltori, ma anche le risorse per lo sviluppo rurale, la sostenibilità ambientale, la produzione di energia rinnovabile e la tutela delle aree interne.
Massimiliano Bernabini, presidente di Coldiretti Forlì-Cesena, ha dichiarato come “questa manovra rappresenta una deriva che mette seriamente a rischio il futuro dell’agricoltura non solo in Italia ma in tutta Europa. Non possiamo accettare che la sostenibilità ambientale e la sicurezza alimentare vengano sacrificate per fare spazio a spese militari. L’agricoltura non è una voce di bilancio secondaria, è il cuore pulsante della nostra economia e del nostro territorio. Da Forlì-Cesena a Bruxelles, faremo sentire la nostra voce”
Anche Alessandro Corsini, direttore della federazione, ha sottolineato la gravità della situazione: “La marginalizzazione dell’agricoltura che traspare dalle scelte della Commissione Europea è inaccettabile. Coldiretti Forlì-Cesena è al fianco delle imprese del territorio che, già oggi, devono affrontare sfide drammatiche, come l’impatto dei dazi e l’instabilità dei mercati. È necessario un cambio di passo immediato: serve una politica europea che creda nell’agroalimentare, non che lo smantelli.”
Durante l’assemblea, sono stati anche analizzati i drammatici effetti dell’incertezza sui dazi USA, che hanno già fatto precipitare l’export agroalimentare italiano da una crescita dell’11% a un modesto +0,4% a maggio, con crolli fino al -17% per l’olio extravergine d’oliva e il pomodoro trasformato. Un trend preoccupante per molte filiere emiliano-romagnole, fortemente esposte sul mercato americano.
La delegazione di Coldiretti Forlì-Cesena ha ribadito il proprio impegno a difendere il comparto agroalimentare e a sostenere ogni azione, a livello nazionale ed europeo, per garantire risorse adeguate, regole trasparenti e rispetto per chi ogni giorno produce cibo di qualità, tutela il paesaggio e garantisce occupazione. Coldiretti continuerà la propria mobilitazione permanente, insieme al presidente nazionale Ettore Prandini e al segretario generale Vincenzo Gesmundo, per difendere l’agricoltura europea da logiche tecnocratiche e scelte miopi che rischiano di compromettere la sovranità alimentare e il modello agricolo che l’Italia ha costruito con fatica e dedizione.
“Abbiamo due anni per cambiare le cose – ha detto Gesmundo – e Coldiretti lo farà, senza se e senza ma, restando una voce libera e aperta al confronto. Ma l’agricoltura non si svende e non si baratta.”
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