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La Sicilia vorrebbe abbassare le tasse per chi cambia vita e si trasferisce sull’isola – Torino Cronaca


Esenzioni, deduzioni e detrazioni fiscali: la Regione Siciliana si prepara a offrire vantaggi economici a chiunque voglia trasferirsi sull’isola, sia persone che imprese. La novità arriva da un decreto legislativo appena approvato dal Consiglio dei ministri, che rende operativo un accordo siglato nel 2021 tra Stato e Regione. Il decreto legislativo, voluto dal governo Meloni e dal ministro per gli Affari regionali Roberto Calderoli, mira a rilanciare il tessuto economico siciliano sfruttando le prerogative dell’autonomia speciale. L’obbiettivo è quello di attirare investimenti, nuova residenza e contribuire a invertire la tendenza allo spopolamento che colpisce molte aree dell’isola, soprattutto quelle interne. A oggi non sono ancora noti i dettagli delle agevolazioni, che dovranno essere definiti con una legge regionale, ma il principio autorizzato da Roma è quello di intervenire sul sistema fiscale locale per renderlo più favorevole a chi sceglie la Sicilia come luogo in cui vivere o fare impresa.
Il presidente della Regione Renato Schifani ha salutato la norma come «una svolta» e ha sottolineato la volontà di includere agevolazioni per i pensionati stranieri, con l’obiettivo di replicare il “modello Portogallo”.

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Dal 2009 al 2024 il Portogallo aveva attirato oltre 89mila stranieri, soprattutto pensionati, offrendo loro condizioni fiscali estremamente vantaggiose: aliquota ridotta al 10% sulle pensioni e totale detassazione dei redditi esteri. Ma il rovescio della medaglia è arrivato più tardi. Nel 2023, proteste popolari e il boom dei prezzi delle case hanno spinto il governo di António Costa a smantellare progressivamente il regime agevolato, giudicato «socialmente ingiusto» e colpevole di aver inflazionato il mercato immobiliare.
La domanda, ora, è se la Sicilia correrà lo stesso rischio. Con un tessuto economico fragile e un mercato immobiliare storicamente instabile, agevolazioni fiscali troppo generose potrebbero spingere verso un aumento della domanda (soprattutto straniera) senza che ci sia un corrispettivo rafforzamento dell’offerta abitativa o dei servizi.

Il decreto dovrà ora essere firmato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella e pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Solo allora la Regione Siciliana potrà legiferare sulle singole misure, definendo esattamente a quanto ammonteranno gli sconti e chi potrà beneficiarne. È probabile che si partirà da tributi locali come IMU, addizionali IRPEF o imposte regionali sulle attività produttive. La sfida sarà bilanciare attrattività fiscale e sostenibilità sociale. Come ricordano gli esperti, un sistema di incentivi efficace può generare nuova domanda economica, aumentare gli investimenti e rivitalizzare aree marginali. Ma senza adeguati strumenti di controllo, può anche creare squilibri, favorendo pochi (magari benestanti e stranieri) a scapito dei residenti locali.



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