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Algeria: Forum di Roma, un rapporto che va oltre il commercio


di: Gianfranco Belgrano | 23 Luglio 2025

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Due Paesi che vogliono crescere, che condividono lo stesso spazio geografico e che hanno interessi comuni da promuovere. Questo il punto di partenza su cui Italia e Algeria intendono rafforzare ulteriormente il partenariato che oggi li sta vedendo protagonisti a Roma per il loro quinto vertice bilaterale a cui è stato affiancato un Forum imprenditoriale con 500 imprese presenti italiane e algerine.

I numeri indicati all’Hotel Parco dei Principi di Roma li hanno forniti il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, e il suo collega algerino, Ahmed Attaf: 14 miliardi di euro di interscambio, una presenza imprenditoriale italiana in Algeria in crescita (tra le 150 e le 200 imprese), una dimensione di partenariato che poggia ancora fortemente sugli idrocarburi, ma che sta trovando nuove strade che rispondono a una chiara chiave di lettura: l’Algeria sta diversificando la propria economia, l’Italia può contribuire fornendo competenze, know-how, macchinari. Così se i numeri dell’export italiano (3 miliardi di euro nel 2024) non sono ancora significativi in valori assoluti, lo sono se rapportati al contesto africano e mostrano trend interessanti, come ha sottolineato il presidente di Ice Agenzia, Matteo Zoppas: nel 2024 l’export verso dell’Italia verso l’Algeria è cresciuto del 4%, nella prima parte del 2025 questa percentuale è sanità al 7%. Ma questo è il dato ancora più interessante: aumenti a doppia cifra (oltre il 20%) hanno fatto segnare l’export di macchine per impieghi generali e l’export di altre macchine per impieghi speciali. Zoppas ha dato particolare rilievo poi a un progetto firmato oggi che vedrà la creazione di un centro di formazione per la lavorazione del marmo che servirà a formare i formatori anche grazie all’impiego di macchine italiane.

Di certo, anche alla luce di contesti internazionali complessi, quello tra Algeria e Italia – è stato sottolineato – è un rapporto che va oltre i semplici rapporti commerciali, ha l’ambizione di elevarsi a un partenariato economico e ha anche una sua precisa dimensione politica che fa riferimento alla comune collocazione geografica. “L’Algeria – ha detto Tajani – è un Paese fondamentale, un partner strategico. È il nostro primo partner nel Mediterraneo. Insieme lavoriamo per la stabilità, la pace nel Mediterraneo, la crescita e il benessere dei nostri popoli. Questa è un’occasione preziosa per ampliare e diversificare la nostra partnership, per renderla più forte”, ha detto ancora Tajani. “Dobbiamo garantire stabilità e pace nell’area cruciale del Mediterraneo, affinché sia un mare di commercio e prosperità, non di morte, non un cimitero di migranti”.

È forte l’interesse del tessuto produttivo italiano verso l’Algeria nell’ambito della sua strategia di crescita dell’export italiano. Il 40% del Pil italiano deriva dall’export, con un fatturato complessivo di 623 miliardi di euro e l’obiettivo di raggiungere quota 700 miliardi entro fine 2027.

Il secondo obiettivo di Roma è incrementare l’internazionalizzazione delle sue imprese, grazie a istituzioni preposte quali Ice, Sace e Simest. “Sono gli strumenti che abbiamo per farlo, anche in Algeria, dove i settori prioritari sono tanti, a cominciare dall’energia”, ha proseguito Tajani, sottolineando la “relazione speciale” in essere e le “collaborazioni già consolidate delle nostre grandi aziende” nel settore. “L’energia è un tema fondamentale, con il Corridoio Mediterraneo dell’Idrogeno e Medlink”, ha aggiunto il ministro degli Esteri.

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Tajani ha concluso il suo intervento, rilanciando il ruolo di ponte con l’Africa che l’Italia si propone di svolgere rispetto all’Europa anche attraverso il Piano Mattei. Un ruolo, che per quanto riguarda l’Algeria significa, secondo il ministro, lavorare per superare gli ostacoli che al momento dividono Algeri da Bruxelles.

Intervenendo poi alla sessione di apertura del Forum imprenditoriale Italia-Algeria in corso a Roma, il ministro degli Esteri algerino Ahmed Attaf ha sottolineato come l’iniziativa di oggi costituisca la riaffermazione della cooperazione e del buon vicinato tra due Paesi che possono partire da una base già significativa per spingere ulteriormente sull’acceleratore. Nel suo discorso, Attaf ha ribadito l’importanza per l’Algeria di diversificare la propria base economica, oltre il settore degli idrocarburi. E ha citato tre ambiti specifici su cui Italia e Algeria stanno già collaborando e su cui si possono rafforzare ancora le relazioni: energia, agricoltura e industria.

Per quanto riguarda l’energia, l’Algeria – ha detto il ministro – non è un semplice fornitore per l’Italia, ma un partner affidabile che oggi copre il 40% del fabbisogno dell’Italia, in particolare con il gas naturale. Importanti progetti in questo settore riguardano l’idrogeno verde e Medlink, l’interconnessione elettrica. In campo industriale, è stato fatto riferimento allo stabilimento di assemblaggio della Fiat ad Orano che sta consentendo di sviluppare il mercato nazionale ma anche il tessuto industriale locale.

Per l’agricoltura, il ministro algerino ha ricordato un progetto nel sud e ha parlato di prospettive concrete per un partenariato agricolo mediterraneo con “vista sull’Africa”, nell’ambito del Piano Mattei. Nel campo agricolo, il ministro Attaf ha parlato anche del centro Enrico Mattei di Sidi Bel Abbes, che sarà al servizio non solo dell’Algeria ma anche di tutto il continente africano.

Tutto questo risponde “a un ambizioso percorso di sviluppo dell’Algeria” messo a punto dal presidente Tebboune che mira a “costruire un’economia forte e diversificata, meno dipendente dagli idrocarburi”. A tale scopo, il governo ha creato un “ambiente stimolante per investire”, anche attraverso l’introduzione di agevolazioni fiscali.

Il ministro Attaf ha poi sottolineato che è in atto uno sforzo oltre che per diversificare, anche per valorizzare le risorse interne – ferro e fosfato per esempio – che ha cominciato a dare i suoi frutti. Nel 2024, il tasso di crescita del Pil è stato del 4,8%, per un totale di 260 miliardi di dollari; il Paese detiene 70 miliardi di dollari di riserve valutarie e sta crescendo anche l’export non legato agli idrocarburi (è di +10 miliardi la previsione per il 2025). “L’Algeria è tornata in questo modo tra le prime tre economie africane e ha l’obiettivo di raggiungere 400 miliardi di dollari di Pil”, ha ancora detto il capo della diplomazia algerina. Su questa base, “incoraggiamo ulteriori investimenti nell’ambito del partenariato Italia-Algeria per orizzonti strategici più ampi che possono essere garantiti da fiducia reciproca”. “Algeria e Italia hanno buone ragioni per ritenere di aver costruito un partenariato che può rappresentare un modello per la nostra regione euro-mediterranea”, ha concluso Attaf.

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