Voglia di trasferirsi in Sicilia? È stato approvato il decreto legislativo che consentirà all’isola di introdurre bonus fiscali significativi per quelle persone (ma anche aziende) che decideranno di stabilire qui la propria residenza o attività. Un’iniziativa certamente non casuale, che intende contrastare lo spopolamento, stimolando la crescita demografica ed economica sulla scia del modello-Portogallo.
“Dopo un lungo negoziato, il Consiglio dei Ministri ha approvato la norma di attuazione dello Statuto siciliano in materia finanziaria. Un passo storico che, a quasi ottant’anni dalla sua adozione, riconosce finalmente alla Sicilia la possibilità di applicare una fiscalità di sviluppo, in piena coerenza con l’autonomia finanziaria della Regione”, ha dichiarato il presidente della Regione siciliana, Renato Schifani.
“Potremo intervenire sulle aliquote fiscali di nostra competenza, riducendole fino ad azzerarle, per attrarre investimenti esterni e favorire anche imprese e cittadini siciliani”, ha aggiunto, sottolineando che la norma prevede anche incentivi per i privati non residenti – in particolare pensionati – che acquistano casa e intendono trasferire la residenza sull’isola, oltre a interventi a sostegno delle fasce più deboli e delle imprese locali.
Nella pratica, la Regione siciliana – che gode dello Statuto Speciale e quindi di autonomia legislativa, amministrativa e finanziaria – potrà introdurre esenzioni, detrazioni e deduzioni fiscali, ma anche incentivi e contributi utilizzabili anche in compensazione, attraverso convenzioni con l’Agenzia delle Entrate“. Tutto con l’obiettivo di attrarre imprese e cittadini europei ed extraeuropei e per “promuovere sviluppo economico, coesione e solidarietà sociale”.
Pro e contro del modello-Portogallo
Ma cosa c’entra il Portogallo? Dal 2009 al 2024, il Paese iberico ha offerto tali agevolazioni fiscali a cittadini stranieri che vi trasferivano la residenza, inclusa un’aliquota forfettaria del 20% sui redditi derivanti da professioni altamente specializzate (medici, docenti universitari, architetti etc.) e un’aliquota fissa del 10% sulle pensioni. Agevolazioni che hanno attratto oltre 89.000 persone, contribuendo a rivitalizzare l’economia e il mercato immobiliare portoghese.
Idealmente tutto perfetto, nei fatti non sono mancati degli “effetti collaterali”. L’eccessiva domanda ha portato a un significativo aumento dei prezzi delle case, rendendo difficile per i residenti locali trovare alloggi a prezzi sostenibili. Senza contare che l’afflusso di nuovi residenti ha messo sotto pressione le strutture sanitarie. Per tale ragione, il Governo portoghese ha fatto marcia indietro nel 2024.
La Sicilia, in ogni caso, dovrà ancora attendere. Ottenuta l’approvazione del Consiglio dei Ministri, il cammino legislativo prevede ancora alcuni passi fondamentali. Il decreto dovrà essere firmato dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e successivamente pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Sarà poi la Regione Siciliana a dover tradurre in norme attuative l’applicazione delle agevolazioni, definendo l’entità esatta degli “sconti” fiscali.
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