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Confindustria Alto Milanese: l’analisi del secondo trimestre


L’indagine disegna nel complesso un panorama sfidante a causa dell’incertezza, che si è tradotta in cautela negli investimenti e aspettative prudenti sul fatturato per i prossimi sei mesi

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Nel secondo trimestre dell’anno, l’attività manifatturiera dell’Alto Milanese ha evidenziato dinamiche settoriali differenziate: mentre alcuni comparti hanno confermato una buona tenuta, i settori chimico e meccanico hanno mostrato qualche segnale di rallentamento, pur in un contesto complessivamente resiliente.

Confindustria Alto Milanese: l’analisi del secondo trimestre

L’indagine disegna nel complesso un panorama sfidante a causa dell’incertezza, che si è tradotta in cautela negli investimenti e aspettative prudenti sul fatturato per i prossimi sei mesi per le aziende che gravitano attorno a Legnano. La flessibilità del mercato interno italiano e la tenuta dei consumi offrono tuttavia un parziale sostegno, soprattutto per le filiere più orientate al mercato nazionale come la moda e parte del meccanico, essendo imprese fortemente integrate nelle catene globali del valore.

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Il fatturato è migliorato rispetto al primo trimestre. Il 39% del campione ha rilevato un incremento, il 31% stabilità, grazie al calo delle scorte di prodotti finiti e a minori costi dei materiali, il 30% una riduzione. Le previsioni a breve termine sono però orientate alla cautela. Con riferimento al semestre a venire, le attese sono nel complesso invariate: il 48% delle aziende si aspetta un consolidamento, il 32% maggiori vendite, percentuale in aumento rispetto alla scorsa rilevazione (era il 26%), e solo il 20% (contro il 26% dello scorso periodo) una contrazione. La consistenza del portafoglio ordini è invece risultata in diminuzione sia per le commesse estere sia (e soprattutto) per quelle interne.
Con riferimento ai futuri sei mesi la propensione a effettuare investimenti, principalmente autofinanziati, rimane ancora buona, seppur in discesa rispetto all’indagine precedente (45% contro il 50%). L’analisi mostra un ricorso al credito minore per il permanere dei tassi ancora elevati e per la generale preoccupazione.

Sostanzialmente uguali i livelli occupazionali

A livello globale, i costi energetici e l’incertezza frenano la crescita e la competitività europea. Anche i prezzi delle materie prime restano elevati, contribuendo a mantenere alta la pressione sui costi di produzione. L’instabilità geopolitica e l’insicurezza legata alle future politiche commerciali degli Stati Uniti rappresentano le principali minacce al fragile recupero.

I diversi settori di produzione

Settore Meccanico.

Gli indicatori aggregati per il comparto meccanico mostrano un andamento dinamico e misto. Si osservano segnali positivi in diversi ambiti, suggerendo aree di espansione, ma anche pressioni negative, che indicano contrazioni per alcune tipologie di attività o settori attigui. Nel complesso si è registrato un lieve abbassamento della produzione industriale, mentre il fatturato è risultato in leggero sviluppo. Il portafoglio ordini mostra segnali favorevoli per gli ordinativi esteri, mentre sono in contrazione le commesse interne. Il clima di fiducia è cauto: le ipotesi di fatturato a sei mesi sono di espansione per il 29% delle imprese (era il 18% nell’ultima indagine), sostanziale stabilità per il 53% e flessione per il 18%. Per quanto riguarda gli investimenti, il 35% delle aziende ha pianificato spese in conto capitale. In aumento, seppur piccolo, i livelli occupazionali.

Settori Tessile-Abbigliamento e Calzaturiero.

Il settore presenta un quadro prevalentemente di stazionarietà, anche se si riscontrano alcuni indicatori incoraggianti: produzione industriale e livelli di fatturato in crescita, anche per motivi di stagionalità. Diminuiscono la consistenza del portafoglio ordini, sia estero sia interno e i costi delle materie prime impiegate nel processo produttivo, come nel trimestre passato. Le imprese del comparto si sono dimostrate prudenti sulle prospettive di breve termine. Nei prossimi sei mesi il 25% del campione pensa a un miglioramento delle vendite (era il 33% nella scorsa analisi), il 42% a un’uguaglianza. Scende la volontà di investire delle intervistate al 42%, rispetto al 75% del precedente periodo.
Settori Lavorazione Materie Plastiche e Chimico. Il comparto chimico e delle materie plastiche si conferma resiliente, nonostante il calo della produzione che ha riguardato il 40% del campione. Le aspettative di fatturato a sei mesi sono in generale buone, pur dovendo le imprese affrontare sfide legate alla restrizione della domanda estera. Il grado di utilizzo degli impianti industriali è stato ritenuto in parte non soddisfacente. Il fatturato è cresciuto per il 27% del campione, mentre è risultato in frenata il flusso di nuovi ordinativi interni ed esteri. Ancora in discesa i costi delle materie prime. Per il semestre a venire, si mantiene positiva l’attesa di fatturato per il 40% delle aziende e la volontà di investire per il 60%.

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