Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

 

crescono le aperture nel secondo trimestre 2025, ma il saldo annuo resta negativo


L’Umbria torna a respirare sul fronte imprenditoriale, almeno nel breve periodo. Tra aprile e giugno 2025, la regione registra un saldo positivo di 409 imprese, frutto di 1.144 nuove iscrizioni e 735 cessazioni, con un tasso di crescita dello 0,46%, il migliore registrato negli ultimi cinque anni. È quanto emerge dai dati di Movimprese, l’osservatorio sul registro delle imprese realizzato da Unioncamere e InfoCamere.

Sconto crediti fiscali

Finanziamenti e contributi

 

Un dato che, pur inferiore alla media nazionale (+0,56%), mostra un risveglio dell’iniziativa economica, soprattutto se confrontato con i risultati dei trimestri precedenti, in cui l’Umbria aveva fatto registrare progressi modesti o addirittura contrazioni. Un segnale che lascia sperare, anche se l’andamento annuo resta ancora in rosso, con un saldo negativo di 753 imprese rispetto al secondo trimestre 2024 e una flessione dello 0,83%. La peggiore tra le regioni del Centro Italia.

Il doppio volto del sistema imprenditoriale umbro

“Il dato del secondo trimestre va letto con attenzione”, commenta Giorgio Mencaroni, presidente della Camera di Commercio dell’Umbria. “Il saldo positivo tra iscrizioni e cessazioni è un segnale di fiducia che torna dopo una fase molto complessa. Tuttavia, il dato annuo negativo ci ricorda quanto siano ancora fragili le fondamenta della nostra economia”.

Secondo Mencaroni, accanto ai numeri, emerge un cambiamento strutturale positivo: crescono le società di capitali – più solide e orientate all’innovazione – e calano le ditte individuali, storicamente più vulnerabili. Un segnale di maturazione del tessuto imprenditoriale regionale. “Non solo si apre un’impresa, ma si cerca di farlo con una visione più solida, organizzata, moderna”, aggiunge.

Terni più dinamica di Perugia

A livello provinciale, è Perugia a trainare la ripresa con 866 iscrizioni e 563 cessazioni, per un saldo attivo di +303 imprese. Ma è Terni, con +106 nuove imprese (278 iscrizioni e 172 cancellazioni), a registrare il tasso di crescita più alto: +0,49% contro lo 0,44% del capoluogo regionale.

Significativo anche il dato sulla forma giuridica: le società di capitali rappresentano il 30,2% delle imprese registrate a Terni, contro il 27,9% di Perugia, segno di un possibile dinamismo sottotraccia nel territorio ternano.

Dilazioni debiti fiscali

Assistenza fiscale

 

Sotto la soglia del 50% le ditte individuali

Per la prima volta, la quota di ditte individuali in Umbria scende sotto il 50%, attestandosi al 49,8%. Un traguardo simbolico ma importante, che segna una trasformazione silenziosa ma profonda del sistema produttivo locale, orientato verso modelli più strutturati e competitivi. Le società di capitali rappresentano ora il 28,5% del totale, ancora sotto la media nazionale (33,2%), ma in crescita costante.

Sfida aperta per una crescita duratura

Nonostante il risultato incoraggiante del trimestre, i numeri annuali impongono cautela: rispetto allo stesso periodo del 2024, l’Umbria ha perso 753 imprese (da 91.061 a 90.308), piazzandosi all’ultimo posto tra le regioni del Centro Italia, davanti solo a Toscana (-0,79%), Lazio (-0,67%) e Marche (-0,66%).

Per la Camera di Commercio dell’Umbria, la vera sfida è trasformare questi segnali di risveglio in una crescita strutturale e sostenibile. In quest’ottica, l’ente è già al lavoro per rafforzare la competitività del tessuto imprenditoriale regionale, puntando su transizione digitale ed ecologica, competenze, innovazione, internazionalizzazione e semplificazione.

“Ora serve consolidare questi segnali e avviare un nuovo ciclo di crescita duratura, diffusa e sostenibile”, conclude Mencaroni.





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Prestito personale

Delibera veloce

 

Source link

Assistenza e consulenza

per acquisto in asta