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Dal Jtf tre misure straordinarie per invertire la rotta socio-economica delle imprese ioniche


Le aziende devono avere coraggio, le istituzioni devono sostenerle lungo il cammino e gli iter burocratici-amministrativi per poter accedere ai finanziamenti messi a loro disposizione.

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È l’appello che si è levato questa mattina, 23 luglio, dalla sala riunioni della Camera di commercio di Taranto-Brindisi in occasione della presentazione dei tre avvisi pubblici Pia Jtf, MiniPia Jtf e Reti Jtf finalizzati alla presentazione di proposte progettuali finalizzate alla costituzione di Comunità energetiche rinnovabili (Cer) e “Manifestazione di interesse finalizzata alla mappatura di opportunità insediative e di investimento nella Regione Puglia”.

I tre avvisi pubblici rientrano nei fondi del Just transition fund (850 milioni di euro per la provincia di Taranto) messi a disposizione dell’Unione europea e specifici per la decarbonizzazione di Taranto e della sua provincia, per creare un nuovo modello di sviluppo socio-economico.

A presentare ad una folta platea di imprenditori e stakeholder sono stati la direttrice della direzione Sviluppo economico della Regione Puglia, Gianna Elisa Berlingerio, il consigliere del presidente Emiliano per la realizzazione del piano Taranto, Cosimo Borraccino. Presenti il presidente della Camera di commercio Taranto-Brindisi, Vincenzo Cesareo, che ha fatto gli onori di casa e il vicesindaco del Comune di Taranto, Mattia Giorno.

Appello ad avere coraggio, dunque, perché l’amara constatazione è che, a fronte di strumenti che prevedono cospicui finanziamenti, le imprese del territorio non sempre rispondono presente: un po’ perché magari mal consigliate soprattutto perché nella maggior parte dei casi non ne sono a conoscenza. Un gap, quest’ultimo, al quale si è cercato di porre un primo rimedio proprio organizzando a Taranto una giornata informativa.

«La presentazione dei primi tre bandi del Jtf – ha infatti detto il presidente della Camera di commercio – rappresenta una straordinaria opportunità di rilancio economico e sociale per Taranto». E in questo percorso la Camera di commercio svolge un ruolo fondamentale «come motore e punto di riferimento per il tessuto produttivo locale facilitando l’accesso a questi strumenti e promuovendo una sinergia tra imprese, istituzioni e comunità» ha aggiunto il presidente Cesareo il quale ha ricordato che nelle sede della CdC è stata creata una vera e propria rete informativa e formativa «che parte dal nostro Servizio nuove imprese e si estende alla presenza di tutta una serie di soggetti con i quali collaboriamo a favore del territorio come Puglia sviluppo, Casa del made in Italy, Tecnopolo del Mediterraneo. L’ultima cosa, la peggiore che possiamo fare – ha concluso il presidente Cesareo – è lasciarci sfuggire questa opportunità perché magari non siamo in grado di orientarci tutti verso lo stesso obiettivo o perché siamo impreparati dal punto di vista tecnico».

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La presenza della Regione Puglia a Taranto si inquadra proprio nella necessità di informare e accompagnare le aziende tarantine, e quelle che, al di fuori della Puglia, vorranno investire sul territorio tarantino. «Oggi – ha spiegato la direttrice della direzione Sviluppo economico della Regione, Gianna Elisa Berlingerio – presentiamo tre strumenti che saranno finanziati per un centinaio di milioni dal Just transition fund sia per le imprese che per la ricerca collaborativa oltre a strumenti complementari che valgono per tutta la Puglia e che sono relativi alle Comunità energetiche e alla ricognizione degli immobili in zone industriali. Noi – ha aggiunto Berlingerio –lavoriamo, ognuno per le proprie competenze, con le imprese e con le istituzioni per creare un modello economico aggiuntivo per Taranto».

«Grazie all’azione del presidente Emiliano che da 10 anni ha posto il tema dell’uscita dalla logica dell’uso del carbone per la produzione dell’acciaio, oggi possiamo utilizzare queste ingenti risorse per imprimere una torsione al modello di sviluppo socio economico della nostra provincia», ha evidenziato invece Cosimo Borraccino.

«Nei fatti – ha aggiunto – siamo intervenuti con un ulteriore finanziamento a sostegno delle micro, piccole e medie imprese innovative ubicate sul territorio di Taranto, attuando ancora una volta quanto redatto nel progetto Piano strategico per Taranto. Queste tre misure che presentiamo oggi danno un delta maggiore ovvero una percentuale di 10 punti in più su Pia, MiniPia e Reti per quanto riguarda il fondo perduto alle imprese. Queste misure – ha concluso Borraccino – consentono alle imprese non soltanto di rafforzarsi o, eventualmente, di venirsi ad insediare ma di creare nuove unità lavorative garantendo uno sviluppo socio economico differente».

 

I tre avvisi pubblici

PIA Taranto (Programmi Integrati di Agevolazioni Taranto)

L’Avviso PIA mira a sviluppare e a rafforzare le capacità di ricerca e innovazione, ma anche all’introduzione di tecnologie avanzate per il territorio. È rivolto a: medie imprese con almeno due bilanci approvati al momento della presentazione della domanda; micro e piccole imprese con un fatturato medio di 1 milione di euro nell’ultimo triennio; imprese e start up innovative in aderenza con altre PMI; imprese e start up innovative singolarmente solo se rispettano i seguenti casi:

  1. a) dimostrano di avere un progetto R&S che abbia generato un servizio nuovo o migliorato; b) dimostrano l’impiego dei fondi destinati al cofinanziamento dell’investimento proposto; c) dimostrano di aver concluso in modo positivo un progetto TecnoNidi; imprese non attive controllate da impresa media con almeno due bilanci approvati alla data di presentazione o da piccola impresa con fatturato di 1 milione di euro nell’ultimo triennio; imprese attive controllate da impresa media con almeno due bilanci approvati alla data di presentazione o da piccola impresa con fatturato di 1 milione di euro nell’ultimo triennio.

Le istanze dovranno riguardare progetti integrati di importo complessivo di spese e costi ammissibili non inferiore a 1 milione di euro relativi ad attività di ricerca industriale e sviluppo sperimentale.

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Deve prevedere progetti di R&S e può essere integrato con progetti di Innovazione; investimenti produttivi; progetti formativi; investimenti a favore della tutela ambientale; acquisizione di consulenze specialistiche, programmi di Internazionalizzazione e di partecipazione a fiere.

Di seguito, le intensità di aiuto concedibili (fondo perduto):

Investimenti produttivi: Medie imprese 50%, Piccole imprese 60%.

Ricerca industriale: Medie imprese 60%, Piccole imprese 70%.

Sviluppo Sperimentale: Medie imprese 35%, Piccole imprese 45%.

Innovazione e processi: 50% di contributo a fondo perduto per medie e piccole imprese.

Formazione: Piccole imprese fino al 70% di contributo, Medie imprese: fino al 60%.

Finanziamenti e agevolazioni

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Tutela ambientale e energie rinnovabili: fino al 65% per piccole imprese e 55% per le medie imprese.

Servizi di consulenza e partecipazione a fiere: fino al 50% di contributo per medie e piccole imprese.

MiniPIA Taranto (Mini Pacchetti Integrati di Agevolazione per Micro e Piccole Imprese Taranto);

L’Avviso MiniPIA è, invece, rivolto alle micro e piccole imprese e agevola interventi nel settore manifatturiero-industriale e dei servizi.

Di seguito gli investimenti che si possono realizzare in unità ubicate o da ubicare nel territorio della Provincia di Taranto: la creazione di un nuovo stabilimento; l’ampliamento della capacità di uno stabilimento esistente; la diversificazione della produzione di uno stabilimento per ottenere prodotti o servizi non fabbricati o forniti precedentemente in detto stabilimento; un cambiamento fondamentale del processo di produzione complessivo del prodotto o dei prodotti interessati dall’investimento nello stabilimento.

Le domande dovranno riguardare pacchetti integrati di importo complessivo di spese e costi ammissibili tra un minimo di 30mila euro e un massimo di 5 milioni di euro.

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Il MiniPIA deve essere costituito da investimenti produttivi (previsione spese ammissibili non superiori al 90% del progetto integrato) e prevede diverse forme di sostegno con le seguenti intensità di aiuto.

Investimenti produttivi: Micro e piccole imprese: fino al 65% delle spese (45% contributo a fondo perduto + 10% contributo in conto impianti + 10% garanzie), Piccole imprese che acquisiscono la qualifica di media impresa: fino al 55% (35% contributo a fondo perduto + 10% contributo in conto impianti + 10% garanzie).

Innovazione e processi: fino al 50% di contributo (30% a fondo perduto + 10% in conto impianti + 10% garanzie).

Formazione: Micro e piccole imprese fino al 70% di contributo, Medie imprese: fino al 60%.

Tutela ambientale e energie rinnovabili: fino al 65% per micro e piccole imprese, e 55% per le imprese che risultano medie per partecipazione societaria.

Servizi di consulenza e partecipazione a fiere: fino al 50% di contributo.

In entrambi i casi, le istanze sono già attive dal 5 luglio 2025 sulla seguente piattaforma: https://pugliasemplice.sistema.puglia.it/. L’erogazione delle agevolazioni è di competenza della Regione Puglia Sezione Competitività.

Assistenza per i sovraindebitati

Saldo e stralcio

 

Reti Per Taranto -Sostegno alla ricerca collaborativa per la transizione e diversificazione

Una nuova misura concreta che si traduce in una dotazione finanziaria di spessore a favore della ricerca e dell’innovazione.

L’Avviso sarà pubblicato nel corrente mese di luglio ed è rivolto a imprese di media e piccola-micro dimensione; Organismi di Ricerca (OdR). Le quali, a loro volta, dovranno essere organizzate in una delle seguenti forme giuridiche: Associazioni Temporanee di Scopo (A.T.S.); Contratti di Rete; Consorzio o Società consortile.

Inoltre, ogni progetto dovrà fare riferimento a una delle tre aree prioritarie previste dalla Smart Puglia 2030: manifattura sostenibile (Meccanica avanzata, elettronica e automazione/Automotive/Aerospazio/Agroalimentare/ Sistema casa/Sistema moda); sSalute dell’uomo e dell’ambiente (Industria della salute e del benessere/ Sistemi energetici e ambientali); comunità digitali, creative e inclusive (Industrie culturali, creative e del turismo/Servizi avanzati).

Il costo minimo per singolo progetto presentato è pari a 300mila euro fino a un massimo di 2 milioni di euro.

Le imprese dovranno sostenere spese per un valore complessivo tra il 70% e il 90% dei costi ammissibili; mentre gli organismi di ricerca tra il 10% e il 30%.

Le istanze potranno essere inoltrate a partire da settembre 2025, attraverso la piattaforma Sistema Puglia.

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