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Economia, l’andamento delle imprese nel secondo trimestre 2025: il commento di Acampora


Nel primo semestre di quest’anno, in un contesto dominato da squilibri geopolitici a complessità crescente e inaspriti dalle tensioni commerciali caratterizzate da scompensi nell’applicazione e nell’intensità dei dazi – la cui negoziazione sta producendo effetti depressivi sulle catene di fornitura su scala mondiale –, la protagonista assoluta è stata l’incertezza. Peraltro, l’escalation del conflitto in Medio Oriente, con la “breve” estensione all’Iran, ha innescato reazioni in ordine sparso sui mercati, generando un ulteriore fattore di instabilità sui mercati delle commodities, in particolare petrolio e gas, amplificando le tensioni per i rischi di interruzione delle principali rotte commerciali.

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Lo stesso apprezzamento dell’euro comporta rischi ulteriori per le esportazioni del nostro Paese, i cui prezzi nel mercato statunitense sconteranno impatti superiori al livello dei dazi, a cui vanno aggiunte le attese di una svalutazione dei ricavi riferiti alle esposizioni delle imprese sui mercati internazionali quotate in dollari. Il quadro delle aspettative sembra, dunque, convergere verso la minore “appetibilità” dei prodotti europei nel mercato statunitense e il rischio di un maggior afflusso in Europa di merci provenienti dalla Cina, con le conseguenti ulteriori pressioni competitive sui prezzi.

Gli effetti di tale imprevedibilità sono ancora tutti da contabilizzare, ma la probabilità più accreditata è che gli stessi siano amplificati dalla necessità, condivisa sia da parte delle imprese sia da parte delle famiglie, di un approccio orientato a un’elevata prudenza in termini di scelte e di programmazione, entrambe limitate in termini di orizzonte temporale.

L’algebra dei flussi riferita alla seconda porzione d’anno restituisce su scala nazionale 32 mila e 800 unità aggiuntive, in ripresa tendenziale (a fronte delle 28 mila e 300 riferite al II trimestre 2024); la composizione del saldo è l’esito di iscrizioni che non si discostano significativamente dai valori precedenti (-1,5% rispetto all’analogo periodo dello scorso anno), cui si associa il più evidente contenimento delle cessazioni (-9% rispetto al II trimestre 2024).

Da una prima lettura di tali dinamiche, sembra emergere un fisiologico attendismo del mondo imprenditoriale, inevitabile nell’attuale contesto, che tende a deprimere l’iniziativa imprenditoriale e, contestualmente, a rimandare valutazioni sulla sostenibilità del business, in attesa di un quadro più chiaro.

Lazio in pole position nella graduatoria regionale

Il Lazio si conferma in pole position nella graduatoria regionale (+0,79% il tasso di crescita, a fronte del +0,56% nazionale), seguito da Puglia e Lombardia, con un saldo che sfiora le 4 mila e 700 unità, in decisa accentuazione rispetto al valore dell’analogo periodo dello scorso anno (+0,64% il tasso di crescita). Al riguardo, la performance laziale è dovuta al netto ridimensionamento delle cessazioni (inferiori di circa ¼ termini tendenziali), la cui accentuazione è maggiore rispetto alle medesime dinamiche già evidenziate su scala nazionale; contestualmente le aperture mostrano una leggera flessione tendenziale (-6% rispetto al II trimestre 2024).

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Il bilancio nei territori di Frosinone e Latina

Il bilancio nei territori di Frosinone e Latina è positivo per 626 imprese e risulta in ridimensionamento tendenziale (a fronte delle 770 unità aggiuntive del secondo quarto dello scorso anno). A determinare tale differenziale è il più contenuto avanzo trimestrale in entrambe le province, che risulta più significativo nel Frusinate per effetto del recupero delle cancellazioni (+8% rispetto al II trim 2024), in controtendenza rispetto alle dinamiche sopra evidenziate.

In termini settoriali, il comune denominatore su scala territoriale è il maggiore avanzo delle costruzioni e delle attività turistico ricettive, la cui vivace espansione beneficia delle positive dinamiche stagionali dei flussi turistici

Il commento del Presidente Giovanni Acampora

“Il nostro impegno, come Camera di Commercio, resta quello di supportare attivamente le imprese in questa fase complessa, rispetto alle crescenti preoccupazioni connesse all’elevato livello di incertezza cui devono fare fronte quotidianamente.

Stiamo facendo un grande lavoro, anche attraverso la nostra Azienda Speciale Informare, per favorire l’internazionalizzazione di tante aziende che danno lustro al nostro territorio nel mondo e riserveremo un’attenzione ancora più elevata su questi temi, che impongono nuove competenze per affrontare le nuove geografie degli scambi che si andranno delineando per effetto dell’applicazione dei dazi su scala mondiale.

Formazione, innovazione, credito e sostenibilità sono al centro dell’azione della Camera e, proprio su questi assi tematici, in perfetta sinergia con gli Enti e le Istituzioni del territorio e con il prezioso contributo delle associazioni datoriali, sociali, sindacali e di categoria, individueremo le modalità adeguate per rispondere ai cambiamenti in atto”.

A tali primi spunti seguiranno approfondimenti successivi per i nostri territori.



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