Con la conversione in legge del Decreto-legge 73/2025 (Legge 105/2025), arrivano importanti modifiche al Codice degli appalti, in particolare all’articolo 45, che si occupa di disciplinare gli incentivi tecnici.
Le nuove disposizioni introducono cambiamenti rilevanti sul tema, in modo particolare per i dirigenti pubblici e prevedono nuove risorse per il controllo finanziario delle infrastrutture strategiche.
Incentivi anche per i dirigenti: superato il tetto alle retribuzioni
Una delle modifiche più significative introdotte dalla Legge n. 105/2025 riguarda la possibilità per i dirigenti pubblici di ricevere incentivi economici per lo svolgimento delle cosiddette “funzioni tecniche” previste dal Codice dei contratti pubblici. Si tratta di attività come progettazione, direzione dei lavori, verifica e collaudo, che sono spesso affidate al personale interno delle amministrazioni.
Fino ad oggi, i dirigenti erano esclusi dalla possibilità di percepire questi compensi aggiuntivi a causa del principio di onnicomprensività della retribuzione previsto dall’articolo 24, comma 3, del d.lgs. 165/2001. In base a questa norma, lo stipendio dei dirigenti pubblici doveva essere “onnicomprensivo”, cioè non incrementabile con ulteriori voci legate a specifiche attività.
Con la nuova norma, invece, si consente un’eccezione a questa regola, stabilendo che gli incentivi per le funzioni tecniche potranno essere riconosciuti anche ai dirigenti in deroga al principio di onnicomprensività. Una svolta che, di fatto, apre alla possibilità per il personale dirigente di beneficiare di compensi ulteriori rispetto allo stipendio ordinario, analogamente a quanto già avviene per il personale non dirigente.
Controlli, trasparenza e limiti
La norma, tuttavia, introduce precisi obblighi di trasparenza. Le amministrazioni che decidono di corrispondere questi incentivi ai dirigenti dovranno comunicare annualmente agli organi di controllo – previsti dall’articolo 40-bis del d.lgs. 165/2001 – due dati fondamentali:
Queste informazioni sono necessarie per valutare la compatibilità dei costi del personale con le risorse disponibili, e per prevenire abusi o squilibri nella gestione delle retribuzioni accessorie.
Autonomia organizzativa e fonti di copertura
Sarà poi responsabilità di ciascuna stazione appaltante o ente concedente definire, secondo il proprio ordinamento interno, le modalità di ripartizione degli incentivi e i criteri per individuare i dirigenti beneficiari. Nessun automatismo, dunque: ogni amministrazione potrà costruire il proprio sistema di distribuzione, nel rispetto della normativa generale.
Per quanto riguarda la copertura finanziaria, le risorse destinate agli incentivi non comporteranno nuovi oneri per la finanza pubblica, poiché saranno prelevate dai fondi già accantonati nei quadri economici delle singole procedure di affidamento. In altre parole, i compensi aggiuntivi per i dirigenti saranno finanziati utilizzando le risorse già previste per la realizzazione dei contratti pubblici, senza ricorrere a fondi esterni o a incrementi di spesa.
Retroattività: si parte dal 31 dicembre 2024
Un altro elemento di rilievo è l’applicazione retroattiva della norma. Le nuove regole entrano in vigore a partire dal 31 dicembre 2024 e si applicano anche alle funzioni tecniche svolte in procedimenti avviati prima di tale data, purché riferiti a procedure gestite secondo il nuovo Codice dei contratti pubblici (d.lgs. 36/2023). In questo modo, anche le attività già in corso possono beneficiare della nuova disciplina incentivante.
Più fondi per monitorare le grandi opere: potenziati i sistemi di controllo finanziario
Il decreto convertito nella Legge n. 105/2025 interviene anche in un ambito strategico spesso trascurato: quello del monitoraggio finanziario delle grandi opere pubbliche. Con una modifica all’articolo 36 del decreto-legge n. 90/2014, viene potenziato il sistema di tracciamento delle spese relative alle infrastrutture strategiche e agli insediamenti prioritari, cioè tutte quelle opere considerate di interesse nazionale per la crescita economica, la mobilità, la sicurezza o la sostenibilità.
Più risorse per la gestione e l’aggiornamento dei sistemi informatici
In concreto, per il 2025 è stato autorizzato uno stanziamento straordinario di 1,17 milioni di euro, destinato non alla realizzazione diretta delle opere, ma a garantire l’efficienza e l’evoluzione tecnologica dei sistemi di monitoraggio. Si tratta di piattaforme digitali e banche dati che raccolgono e analizzano in tempo reale le informazioni finanziarie relative ai contratti, ai costi, agli stati di avanzamento dei lavori, e ai pagamenti.
Questi sistemi sono fondamentali per assicurare il controllo della spesa pubblica e per prevenire ritardi, sprechi o irregolarità nell’utilizzo delle risorse. Rappresentano, inoltre, uno strumento chiave per rispettare gli impegni assunti con l’Unione Europea in materia di trasparenza e rendicontazione delle opere finanziate anche con fondi PNRR o europei.
A partire dal 2026, è previsto un finanziamento strutturale di 480 mila euro all’anno, che consentirà la manutenzione ordinaria ed evolutiva dei sistemi informatici, garantendone l’adeguamento continuo alle nuove esigenze normative e operative.
Copertura finanziaria: nessun costo aggiuntivo per lo Stato
L’intervento, pur introducendo nuove spese, non comporta un aggravio per la finanza pubblica. Le risorse necessarie saranno infatti prelevate dal fondo speciale del Ministero dell’Economia e delle Finanze, in particolare dalla missione “Fondi da ripartire”. In modo specifico, la copertura sarà garantita riducendo gli accantonamenti riservati al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, in un’ottica di riallocazione interna delle risorse già previste a bilancio.
Si tratta quindi di un’operazione di riorganizzazione delle spese esistenti, finalizzata a rafforzare gli strumenti di controllo e rendere più efficace e trasparente la gestione delle grandi opere.
Le novità in materia di incentivi tecnici negli appalti dal 2025: documenti utili
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