Il panorama imprenditoriale italiano sta vivendo una trasformazione significativa: secondo i dati di Unioncamere, solo nel quinquennio 2018-2022, sono state 510.830 le imprese che hanno effettuato eco-investimenti, pari al 35,1% del totale, ovvero più di 1 su 3.
Sempre più aziende stanno abbracciando un modello etico che combina crescita economica, attenzione ambientale e responsabilità sociale, dimostrando che lo sviluppo sostenibile non è solo un’opzione, ma una necessità per il futuro.
Secondo l’Osservatorio Socialis, già nel 2021, le aziende in Italia hanno destinato circa 2,16 miliardi di euro a progetti legati alla Responsabilità Sociale d’Impresa (CSR) e alla sostenibilità ambientale, sociale e di governance (ESG), segnando un aumento del 22% rispetto al 2019.
E proprio il 96% delle imprese ha dichiarato di aver speso quasi 300mila euro l’anno in attività di Corporate Social Responsibility con un totale di 2 miliardi e 162 milioni di euro nel 2021, un incremento del +44% rispetto a vent’anni prima.
Tra i settori trainanti spiccano la tecnologia, l’industria manifatturiera e il comparto sanitario, dove l’innovazione viene sempre più affiancata da un impegno verso la comunità e il pianeta.
In questo contesto, giovani imprenditori come Matteo De Fusto, Amministratore Delegato di Lartotecnica, rappresentano la “Generazione del Domani”.
Alla guida di un’azienda familiare veronese attiva nel settore degli ausili medici, De Fusto sottolinea come sia necessario nel 2025 unire innovazione tecnologica, sostenibilità ambientale e impegno sociale per poter creare valore a livello imprenditoriale.
“Essere un’azienda etica significa mettere le persone e il pianeta al centro di ogni decisione. Non si tratta solo di rispettare normative o adottare pratiche ecologiche, ma di costruire una cultura aziendale che valorizzi il bene comune.
Da un lato, significa sviluppare tecnologie avanzate per migliorare la qualità della vita delle persone; dall’altro, integrare la sostenibilità e il rispetto per l’ambiente in ogni aspetto dell’attività.
Questo approccio implica anche un impegno costante nel promuovere l’inclusività e nel contribuire al benessere della comunità globale.
Credo fermamente che le imprese abbiano la responsabilità di contribuire a una società più equa, oltre che a un’economia più forte,” spiega Matteo De Fusto.
Lartotecnica ha sviluppato una serie di iniziative che riflettono questa visione.
Tra le più rilevanti, il supporto umanitario a popolazioni in difficoltà, come i progetti in Venezuela e Ucraina, che hanno visto la donazione di ausili sanitari e il coinvolgimento attivo nella promozione del dialogo tra istituzioni e privati per l’abbattimento delle barriere architettoniche.
“Un’impresa non vive in una bolla: è parte di un ecosistema più ampio.
Ogni nostro successo come imprese è il risultato di un sistema di relazioni, e per questo abbiamo il dovere di restituire alla comunità, contribuendo a risolvere problemi reali. Un’azienda deve creare valore, non solo per i propri clienti, ma anche per la comunità in cui opera. Ogni progetto che realizziamo, ogni scelta che prendiamo, deve riflettere il nostro impegno verso un futuro migliore.
Le nostre scelte quotidiane – dall’energia che utilizziamo ai materiali che scegliamo – dovrebbero riflettere il nostro impegno a lasciare il mondo migliore di come l’abbiamo trovato” aggiunge Matteo.
Questo approccio etico, unito all’innovazione in ambito sanitario, ha permesso a Lartotecnica di crescere costantemente, passando da un fatturato di 2,8 milioni di euro nel 2019 a una previsione di 5 milioni di euro per il 2024.
E in un contesto in cui cresce l’attenzione verso l’etica e la sostenibilità in ambito imprenditoriale, il governo e le istituzioni pubbliche hanno già attivato diversi strumenti di supporto – come il credito d’imposta per investimenti in ricerca e sviluppo, il superbonus 110% per interventi di efficienza energetica e i fondi europei destinati alla transizione ecologica – per le aziende che vedono nella responsabilità sociale e nella sostenibilità delle loro attività un obiettivo primario.
“Unire innovazione, etica e sostenibilità è la sfida più grande. Penso che l’obiettivo del sistema imprenditoriale italiano dovrebbe essere costruire aziende che non siano solo leader di mercato, ma anche leader di cambiamento, ispirando una nuova generazione di imprenditori a intraprendere un percorso simile”, conclude Matteo De Fusto.
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