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Net zero per banche e assicurazioni, SBTi lancia il nuovo standard per il settore


La SBTi (Science Based Targets initiative) ha pubblicato per la prima volta uno standard basato su criteri scientifici per raggiungere il Net-Zero sviluppato per le istituzioni finanziarie. Il framework ha l’obiettivo di fornire un quadro basato sulla scienza che consenta a banche, investitori, compagnie assicurative e attori dei mercati finanziari di allineare le proprie attività di prestito, investimento, sottoscrizione assicurativa e operazioni di mercato dei capitali con l’obiettivo delle zero emissioni nette. 

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Il framework arriva in un momento in cui, a fronte di un intensificarsi degli eventi climatici estremi che colpiscono le popolazioni di tutto il globo causando ingenti danni economici oltre che conseguenze drammatiche sulla vita delle persone, anche le banche, dopo il settore dell’asset management, stanno lasciando le alleanze per il clima. L’ultima in ordine di tempo e prima istituzione UK, è stata Hsbc che a metà luglio ha annunciato l’uscita dalla Net-Zero Banking Alliance, dopo che, lo scorso mese di febbraio, aveva rinunciato all’obiettivo di decarbonizzazione fissato per il 2030. E stando ad alcuni rumors resi noti la settimana scorsa dal Financial Times, l’alleanza bancaria per le zero emissioni rischia di perdere anche alcune tra le più grandi banche europee.

Eppure il ruolo che le istituzioni finanziarie svolgono nella trasformazione dell’economia globale verso le zero emissioni è sempre più rilevante.  Con l’intensificarsi dei rischi climatici, sia quelli legati alla transizione, come cambiamenti improvvisi nelle politiche, innovazioni tecnologiche o mutamenti nelle preferenze dei consumatori, sia quelli fisici, come alluvioni e siccità, anche la stabilità del sistema finanziario è sempre più a rischio. 

Allineando le decisioni di prestito, investimento e sottoscrizione agli obiettivi climatici, le istituzioni finanziarie possono indirizzare i capitali verso le soluzioni necessarie per decarbonizzare l’economia reale. La definizione di obiettivi basati sulla scienza è un passaggio fondamentale per mitigare l’esposizione ai rischi legati al clima, rafforzare la resilienza e mantenere la competitività in un mercato in rapida trasformazione, contribuendo al contempo alla transizione globale verso le zero emissioni.

Panoramica dello standard Net-Zero per le istituzioni finanziarie di SBTi

Lo standard definisce quindi un percorso ideale che le istituzioni finanziarie devono seguire per raggiungere l’obiettivo di zero emissioni. Il percorso è strutturato in cinque passi fondamentali: la dichiarazione formale di impegno verso il net-zero, la valutazione dell’anno base, lo sviluppo di politiche e obiettivi, la valutazione dei progressi e comunicazione e dichiarazioni relative al processo.

Rispetto ai criteri a breve termine già esistenti per le istituzioni finanziarie, lo standard introduce diverse innovazioni, tra cui:

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  • un insieme più ampio e completo di classi di attività e operazioni finanziarie (inclusi la sottoscrizione assicurativa e le attività nei mercati dei capitali);
  • un uso esteso di metriche e obiettivi più concreti e operativi, oltre ai classici obiettivi di riduzione delle emissioni;
  • politiche per l’allineamento delle attività più emissive, come il finanziamento di attività legate ai combustibili fossili e alla deforestazione.

La figura sottostante illustra il quadro concettuale dello Standard, focalizzato sull’aumento della quota di attività finanziarie allineate al clima e sulla riduzione delle emissioni dei portafogli.

Fonte: SBTi

Lo standard è stato sviluppato in consultazione con le istituzioni finanziarie, è stato sottoposto a due consultazioni pubbliche, testato in fase pilota da oltre 30 istituzioni e ha ricevuto input da un gruppo esperto di specialisti indipendenti provenienti da ONG, mondo accademico e industria. Stando a quanto si legge in un comunicato, già quasi 135 istituzioni finanziarie in sei continenti si sono impegnate a fissare obiettivi net-zero in linea con questo nuovo standard.

“Le istituzioni finanziarie hanno il potere di svolgere un ruolo trasformativo nella transizione verso il net-zero. La loro influenza sull’economia globale e la capacità di coinvolgere i propri portafogli sono senza pari per accelerare questa trasformazione” ha dichiarato Alberto Carrillo Pineda, Chief Technical Officer di SBTi, “Con la sua ampia applicabilità e flessibilità, questo robusto Standard basato sulla scienza aiuterà le istituzioni finanziarie a guidare la transizione net-zero in tutto il mondo.”

Chi può utilizzare lo standard

Lo Standard è progettato principalmente per le istituzioni finanziarie, che la SBTi definisce come entità che generano il 5% o più dei loro ricavi da una delle seguenti cinque attività finanziarie:

  • Concessione di prestiti (Lending)
  • Investimenti in qualità di proprietari di asset (Asset Owner)
  • Investimenti in qualità di gestori di asset (Asset Manager)
  • Attività assicurative di sottoscrizione (Insurance Underwriting)
  • Attività sui mercati dei capitali (Capital Market Activities)
Fonte: SBTi

Lo Standard è destinato a tutte le istituzioni finanziarie operanti a livello commerciale, sia private che pubbliche, inclusi fondi pensione pubblici e fondi sovrani.

Altre imprese che generano meno del 5% dei loro ricavi da attività finanziarie sono incoraggiate, ma non obbligate, a utilizzare lo Standard nella definizione dei propri obiettivi basati sulla scienza.

Lo standard appena pubblicato è pienamente coerente con il Corporate Net-Zero Standard di punta della SBTi, nonché con altri standard e linee guida settoriali pertinenti.

Sviluppo di politiche e obiettivi, cosa chiede lo standard SBTi alle istituzioni finanziarie

Come già sottolineato, le istituzioni finanziarie giocano un ruolo cruciale nella transizione globale verso le zero emissioni, sia attraverso l’erogazione di capitale, sia tramite il dialogo strategico con le imprese dei settori ad alta intensità di carbonio. Per accelerare questo processo, è fondamentale che cessino immediatamente ogni forma di finanziamento a progetti di espansione nel settore dei combustibili fossili, e che utilizzino il proprio potere di influenza per indirizzare le aziende verso percorsi di decarbonizzazione compatibili con l’obiettivo net-zero.

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Politica sulla transizione dai combustibili fossili

Lo standard richiede che le istituzioni finanziarie pubblichino una politica chiara per gestire le attività legate all’espansione dei combustibili fossili. In particolare, è previsto:

  • Stop immediato al finanziamento di progetti direttamente collegati all’espansione di carbone, petrolio e gas;
  • Interruzione definitiva dei finanziamenti a scopo generico per aziende coinvolte nell’espansione del carbone;
  • Preferibilmente, cessazione immediata anche per il finanziamento generico di imprese petrolifere e del gas coinvolte in progetti di espansione, con una scadenza massima fissata al 2030 per consentire un processo di engagement;
  • Allineamento dell’intero portafoglio energetico al net-zero entro il 2050.

Deforestazione

Entro il 2030, le istituzioni devono impegnarsi a valutare e rendere pubblica la propria esposizione alla deforestazione. Se tale esposizione risulta significativa, dovranno presentare un piano di engagement entro il ciclo successivo di obiettivi (di norma, entro cinque anni dalla validazione dei target).

Settore immobiliare

Lo standard raccomanda inoltre una politica dedicata all’immobiliare, che includa:

  • Stop al finanziamento di nuovi edifici non “zero-carbon ready”;
  • Aumento del supporto finanziario per la riqualificazione energetica degli edifici esistenti.

Obiettivi sulle emissioni proprie (non di portafoglio)

Per le emissioni dirette e indirette (Scope 1 e 2), la definizione di target è obbligatoria. Gli obiettivi Scope 3 (categorie 1–14) sono richiesti solo se l’istituzione ottiene meno del 95% dei ricavi da attività finanziarie.
Tutti gli obiettivi devono essere allineati agli ultimi criteri SBTi, sia corporate che settoriali.

Obiettivi di portafoglio

Obiettivi a breve termine (fino a 5 anni)

Le istituzioni devono stabilire almeno un obiettivo per ciascuna attività finanziaria in portafoglio, scegliendo tra due approcci: fissare obiettivi di allineamento climatico che puntano a incrementare la quota di attività allineate agli obiettivi climatici oppure obiettivi settoriali che in genere sono basati sull’intensità delle emissioni, incoraggiano l’impegno nei settori più inquinanti.

È raccomandato adottare entrambi gli approcci, specialmente nei settori ad alta intensità di carbonio.
Gli obiettivi devono coprire:

  • Il 100% delle attività nei segmenti A (ovvero combustibili fossili), B (trasporti, industrie hrd to abate, energia, immobiliare e deforestazione) e C (altri settori), per volume finanziario o esposizione GHG;
  • Almeno il 67% delle attività complessive nei segmenti A, B, C e D. Se non si raggiunge questa soglia, è necessario includere una parte del segmento D (sottogruppo di attività ad alta intensità di emissioni).
Fonte: SBTi

Obiettivi a lungo termine (entro il 2050 o prima)

Le istituzioni devono definire un obiettivo net-zero a lungo termine per ciascuna attività in portafoglio, coprendo il 100% delle attività nei segmenti A, B, C e D.

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Quando si raggiunge lo stato “net-zero”?

Secondo lo standard, una istituzione finanziaria ha raggiunto lo stato net-zero quando le controparti presenti nel portafoglio hanno azzerato le proprie emissioni nette entro l’anno-obiettivo e le emissioni residue sono state neutralizzate secondo i più recenti criteri SBTi.

Trasparenza, rendicontazione e monitoraggio

Lo standard pone grande enfasi sulla trasparenza. Ogni anno, le istituzioni devono pubblicare:

  • Dati sulle emissioni di gas serra lorde per i segmenti A, B e C, con metodologia, ipotesi, fonti e qualità dei dati;
  • Report separati su Scope 1, 2 e 3 a livello di portafoglio, rimozioni e crediti di carbonio, emissioni evitate (se rilevanti);
  • Le metodologie usate per la valutazione dell’allineamento climatico e i relativi indicatori settoriali;
  • Il rapporto tra esposizione finanziaria a energie pulite e combustibili fossili;
  • L’esposizione alla deforestazione.

Entro il 2030, tutte le istituzioni dovranno disporre di un inventario annuale completo delle emissioni GHG lorde e una valutazione climatica esaustiva per tutte le attività finanziarie coperte (segmenti A–D).

Al termine di ogni ciclo di obiettivi, le istituzioni devono poi proseguire monitorando il proprio percorso e quindi valutare e comunicare i progressi compiuti; confrontare i risultati con i benchmark net-zero e definire nuovi obiettivi, se quelli precedenti non hanno portato al raggiungimento dello stato net-zero.



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