Il settore agrituristico umbro affronta il 2025 con una combinazione di incertezze economiche e fiducia operativa. Secondo un’indagine condotta da Agriturist Umbria su circa 500 aziende associate, il 46% delle strutture segnala un andamento stabile delle prenotazioni rispetto all’anno precedente, mentre il 24% registra un incremento. Nonostante l’aumento generalizzato dei costi, il 62% delle imprese prevede di raggiungere almeno il punto di pareggio, segno di una resilienza che resta un tratto distintivo dell’agricoltura regionale.
I nodi principali: costi in crescita e mercato in evoluzione
Energia, materie prime, personale e certificazioni sono le principali voci di spesa che mettono sotto pressione i bilanci. Molte strutture lamentano rincari anche nei costi legati a marketing digitale, manutenzione dei siti web e servizi esterni, come noleggio biancheria e lavanderia. Tuttavia, nonostante queste difficoltà, solo il 2% si aspetta un utile nel 2025, mentre una parte significativa (16%) prevede di non coprire i costi, e il 18% teme addirittura perdite.
FORMAGRIT: formazione e multifunzionalità al centro del rilancio
Nel contesto attuale assume particolare rilievo il progetto europeo FORMAGRIT, che coinvolge Confagricoltura Umbria e l’organizzazione spagnola COAG Jaén, con l’obiettivo di rafforzare le competenze imprenditoriali nel settore rurale attraverso la multifunzionalità. Questo approccio — che integra agriturismo, didattica, gastronomia, cultura e accoglienza — rappresenta una delle strade più promettenti per diversificare il reddito e valorizzare il territorio.
“L’agricoltura non è più solo produzione: è accoglienza, cultura e sviluppo locale”, affermano da Confagricoltura, sottolineando come la sinergia con la Spagna offra modelli replicabili e buone pratiche internazionali.
Clientela: l’Italia resta centrale, ma aumentano i turisti stranieri
Il 50% degli agriturismi umbri ospita in prevalenza clientela italiana (75%), ma cresce la quota di strutture con presenze miste o a maggioranza straniera. Questo equilibrio riflette la versatilità dell’offerta turistica e la capacità del territorio di attrarre un pubblico variegato.
In crescita anche il fenomeno del “turismo di ritorno”: il 34% delle strutture segnala una clientela affezionata legata alle origini familiari umbre, che torna per riscoprire luoghi, storie e legami affettivi con borghi e campagne.
Servizi più richiesti: piscina, escursioni e attività culturali
Tutte le strutture rilevano una forte domanda per la piscina, seguita da escursioni a piedi, gite a cavallo, attività outdoor e noleggio bici. Anche le esperienze autentiche legate alla cultura rurale, come corsi di cucina e visite guidate a cantine e frantoi, raccolgono sempre maggiore interesse. Un turismo lento e consapevole che si lega perfettamente all’identità dell’Umbria.
Umbria Green Holidays: un territorio da vivere come un parco naturale diffuso
Accanto a FORMAGRIT, si colloca anche il progetto “Umbria Green Holidays”, che punta a valorizzare l’Umbria come un ecosistema naturale integrato. Ad oggi, 55 aree Natura 2000 sono collegate da oltre 1.000 chilometri di sentieri escursionistici, con ogni area affiancata da un agriturismo o punto di accoglienza turistica. Le strutture fungono da centri servizi per il visitatore, promuovendo una fruizione sostenibile del paesaggio.
Questo modello favorisce l’integrazione tra agricoltura, turismo e ambiente, rafforzando l’identità verde della regione e la sua proposta di turismo esperienziale di qualità.
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