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Unione europea dati, le telco: Opportunità di snellimento normativo


La proposta dell’Ue di creare una strategia per l’unione europea dei dati ha la piena approvazione di Gsma e Connect Europe: le due associazioni hanno accolto con favore l’iniziativa della Commissione europea di sviluppare una Data Union strategy europea.

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La strategia per l’unione europea dei dati aiuterebbe, infatti, scrivono le associazioni delle telco nel documento “Gsma – Connect Europe views on the European data union strategy”, a semplificare il quadro normativo, che oggi presenta complessità e ridondanze nonché asimmetrie con altri attori del mercato (un chiaro riferimento agli over the top) e a rendere disponibili più dati dal settore delle telco per l’intelligenza artificiale.

Gsma e Connect Europe: sì all’unione europea dei dati

“Come rappresentanti del settore delle telecomunicazioni, riconosciamo il potenziale trasformativo dei dati nel guidare l’innovazione, migliorare la competitività e sostenere lo sviluppo dell’intelligenza artificiale (Ai) e dei servizi digitali in tutta l’Ue“, affermano Gsma e Connect Europe. “Tuttavia, sappiamo anche che esiste un complesso panorama normativo emerso dalla proliferazione della legislazione relativa ai dati. Mentre questi framework mirano a promuovere la condivisione e il riutilizzo dei dati promuovendo la fiducia e la salvaguardia dei diritti, i loro ambiti sovrapposti e l’implementazione frammentata potrebbero creare incertezza giuridica e oneri operativi”.

Proseguono le due associazioni: “Questo è il motivo per cui accogliamo con favore la strategia dell’unione dei dati come un’opportunità per semplificare e snellire il quadro normativo dei dati laddove ostacola la competitività e il potenziale di innovazione delle aziende europee“.

Gsma e Connect Europe sottolineano che è priorità per il settore delle telecomunicazioni affrontare le sovrapposizioni tra le norme specifiche del settore tlc e il quadro normativo orizzontale.

Norme più snelle per competere alla pari con gli OTT

In particolare, semplificare il quadro delle regole sulle privacy dei dati per gli operatori di telecomunicazioni alleverebbe “l’onere inutile che limita l’innovazione del nostro settore e colmerebbe l’asimmetria normativa con le aziende che non sono soggette alle stesse regole. Ciò raggiungerebbe anche un altro obiettivo chiave della strategia, che sta rendendo disponibili più dati del nostro settore per l’Ai”.

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I requisiti di localizzazione dei dati privi di una base giuridica ben definita e giustificata possono rappresentare un onere crescente per gli operatori di telecomunicazioni“, sottolineano ancora Gsma e Connect Europe. “Queste misure possono ostacolare l’innovazione e creare inefficienze operative. Possono inoltre comportare costi operativi e finanziari, soprattutto quando si affrontano requisiti legali divergenti tra più giurisdizioni. È quindi essenziale stabilire quadri interoperabili e responsabili per i flussi di dati transfrontalieri, in linea con gli standard normativi e di privacy. Qualsiasi restrizione dovrebbe essere limitata a quanto necessario per raggiungere legittimi obiettivi di politica pubblica e per evitare l’accesso non autorizzato ai dati da parte di paesi terzi, e deve rimanere proporzionata e trasparente“.

In tale contesto le due associazioni sostengono “un approccio equilibrato che mantenga elevati standard di riservatezza e sicurezza dei dati, consentendo al contempo flussi di dati transfrontalieri affidabili, equilibrati ed efficienti”. Nella strategia per l’unione europea dei dati è anche importante stabilire regole chiare e interoperabili che facilitino i flussi di dati con i principali partner commerciali dell’Ue, come Stati Uniti, Cina, Regno Unito, Svizzera e Turchia.

Unione europea dei dati indispensabile nell’era dell’AI

Il documento evidenzia ancora che l’Ai è sempre più centrale nella trasformazione digitale e nell’economia dei dati dell’Ue e, per questo motivo, “è essenziale che la Commissione europea fornisca orientamenti chiari e coerenti per garantire un’interpretazione e un’applicazione armonizzate delle norme relative all’Ai in tutti gli Stati membri”.

Senza tali orientamenti, si corre il rischio di “un’implementazione frammentata, di incertezza giuridica e di ostacoli involontari all’innovazione. Poiché i sistemi di Ai si basano in larga misura su set di dati ampi, diversificati e di alta qualità – proseguono Gsma e Connect Europe, – lo sviluppo di una solida Unione europea dei dati deve garantire che i dati siano accessibili in modo da supportare un’innovazione affidabile nel campo dell’Ai”.

Un aspetto fondamentale è consentire l’utilizzo dei dati per l’addestramento dei modelli Ai, che spesso coinvolge contenuti protetti da copyright o proprietari. Per trovare il giusto equilibrio tra innovazione e tutela dei diritti, l’Ue dovrebbe “riesaminare i regimi giuridici esistenti, in particolare la normativa sul diritto d’autore, per chiarire le condizioni in base alle quali i dati possono essere utilizzati a fini formativi”.

Data Act, i costi della condivisione dati B2G

Sul Data Act, le associazioni delle telco si dicono preoccupate che le disposizioni sulla condivisione dei dati B2G (ovvero dati delle aziende verso gli enti del governo) possano ostacolare l’innovazione nell’analisi dei dati europea, “consentendo un accesso eccessivamente ampio a dati privati in situazioni definite in modo vago”.

Gli operatori di telecomunicazioni collaborano già con le autorità pubbliche in caso di emergenza, affermano Gsma e Connect Europe, aggiungendo: “Le ambigue disposizioni in materia di ‘necessità eccezionale’ rischiano di minare la fiducia e l’innovazione. Inoltre, un problema persistente per gli operatori di telecomunicazioni è l’assenza di un equo meccanismo di compensazione per i costi sostenuti per ottemperare alle richieste di accesso ai dati da parte del governo, in particolare in situazioni di emergenza, che si aggiunge all’onere operativo della condivisione dei dati B2G. Dovrebbe essere istituito un sistema di compensazione obbligatorio a livello Ue, garantito dagli Stati membri, per coprire gli investimenti e gli adattamenti procedurali richiesti ai fornitori di servizi”.

La questione della localizzazione dei dati

Infine, i requisiti di localizzazione orientati alla sicurezza nazionale, come quelli che impongono che i Soc siano situati all’interno dei confini nazionali, “frammentano ulteriormente il mercato unico. Queste misure aumentano i costi e limitano l’uso di infrastrutture e competenze condivise. Gli operatori di telecomunicazioni che implementano infrastrutture transfrontaliere o che cercano di gestire funzioni di rete distribuite si trovano ad affrontare ostacoli significativi a causa di requisiti nazionali divergenti in materia di localizzazione delle risorse e di restrizioni all’accesso remoto alla rete. In particolare, i requisiti di localizzazione dei dati privi di una base giuridica ben definita e giustificata possono rappresentare un onere crescente per gli operatori di telecomunicazioni”.

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Ancora una volta, per Gsma e Connect Europe, queste misure possono ostacolare l’innovazione e rischiano di creare inefficienze operative o di imporre costi extra alle telco che devono muoversi tra regole divergenti nelle diverse giurisdizioni.

Connettività mobile in Asia Pacifico, accordo Gsma-ADB

Separatamente, la Gsma, che rappresenta gli operatori di telefonia mobile in tutto il mondo, e la Banca asiatica di sviluppo (ADB) hanno firmato un accordo di cooperazione per far progredire la trasformazione digitale e la connettività mobile in tutta l’Asia-Pacifico.

L’accordo strategico mira a sfruttare la tecnologia mobile per colmare i divari digitali, promuovere la crescita economica e aumentare la resilienza climatica nei paesi in via di sviluppo membri della ADB.

Attraverso questa collaborazione che si estende fino al 2027, Gsma e ADB si concentreranno sulla condivisione delle conoscenze, sulla riforma delle politiche, sui partenariati pubblico-privato e sullo sviluppo delle capacità, mettendo in campo il pieno potenziale del settore mobile per affrontare le sfide dello sviluppo regionale.



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