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250 milioni per rilanciare la moda italiana: il piano del Governo


Il settore della moda italiana vive un momento di trasformazione complessa, con 15.000 aziende che hanno chiuso negli ultimi cinque anni e un 10% di calo nella produzione registrato nei primi undici mesi del 2024.

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Questa flessione rischia di compromettere la vitalità di un comparto simbolo del made in italy, riconosciuto in tutto il mondo per creatività e abilità manifatturiera. Per contrastare la crisi, il governo ha previsto un piano di rilancio da 250 milioni di euro, volto a riconfigurare la filiera e a sostenerne la competitività.

Tuttavia, sorgono dubbi sulla reale efficacia delle misure e sulla trasparenza dei criteri di selezione, come evidenziato da leader di categoria che invocano maggiore chiarezza negli interventi.

Moda italiana: fondi e strategie di supporto

Di questi 250 milioni, per il settore della moda italiana, 100 milioni sono destinati ai Contratti di sviluppo per gli investimenti superiori a 20 milioni di euro, mentre altri 100 milioni andranno ai cosiddetti Mini contratti, pensati per progetti che variano dai 3 ai 20 milioni.

Inoltre, 15 milioni sosterranno la transizione ecologica e digitale, con l’obiettivo di favorire la sostenibilità in un settore sempre più attento all’impatto ambientale. Accanto a queste misure, sono stati stanziati 30,5 milioni per promuovere pratiche responsabili e certificazioni innovative.

Le imprese di moda interessate potranno accedere a incentivi mirati, beneficiando anche di una moratoria sui prestiti contratti in pandemia.

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Riforma del credito e sostegno all’innovazione

Un nodo centrale resta il credito d’imposta, percepito come ostacolo al rinnovamento. Da tempo, le aziende della moda italiana chiedono che venga rivisto per incentivare la ricerca e lo sviluppo di nuove soluzioni, in linea con le esigenze di un mercato internazionale in evoluzione.

Per rispondere a tali istanze, il governo ha varato una sanatoria sui crediti d’imposta utilizzati dal 2015 al 2019. A ciò si aggiungono 15 milioni di euro in più a fondo perduto, fino a 60.000 euro per azienda, da destinare a formazione, innovazione tecnologica e percorsi di certificazione ambientale. Questo pacchetto punta a potenziare le attività di R&D, considerato motore di crescita e differenziazione nel panorama globale.

Obiettivi futuri e prospettive internazionali per la moda italiana

L’iniziativa governativa vuole accompagnare il settore della moda italiana verso una duplice trasformazione: investire nella sostenibilità ambientale e nella digitalizzazione dei processi produttivi, consolidando al contempo la reputazione del made in italy.

La sfida principale resta la capacità di competere sui mercati esteri e rispondere alle nuove dinamiche della distribuzione e della comunicazione digitale. Solo un’azione coordinata fra imprese, istituzioni e associazioni di settore potrà rafforzare la filiera, conservando la sua preziosa eredità manifatturiera e, al tempo stesso, aprendo nuove strade per il futuro.

Sarà determinante valutare se gli interventi attuali, con focus sul piano di rilancio, basteranno a invertire la rotta e garantire una crescita duratura.



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