Finalmente sta arrivando il Decreto che garantisce un bonus a chi rientrerà tra i nuovi residenti in Sicilia, incluso persone fisiche e imprese.
Nel 2021 la Regione Sicilia e lo Stato avevano studiato un bonus per i residenti sull’Isola. In verità l’incentivo non prevede dei vantaggi per chi già la abita ma per quelle imprese e cittadini extra UE ed europei che vorrebbero investire sul territorio del Sud.
Oggi se ne torna a parlare perché il Consiglio dei Ministri ha dato la sua recente approvazione, prevedendo dei benefit, come fece il Portogallo per diversi anni, attraendo pensionati in cerca di un miglioramento economico e freelance alla ricerca del miglior Paese “meno tassato”.
Ecco come funzionerà il bonus dei residenti in Sicilia e gli obiettivi…
Attualmente il bonus per chi rientrerà tra i residenti in Sicilia (includendo persone fisiche e giuridiche), è stato inserito in un emendamento firmato da Roberto Calderoli, Ministro per le Autonomie e per gli Affari regionali, e dalla Premier Meloni.
Per poterlo definire “attuato” si aspetta la firma da parte del Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, e successivamente la pubblicazione all’interno della Gazzetta Ufficiale. Infine l’ultima parola andrà alla Regione Sicilia che dopo aver revisionato le norme da rispettare, dovrà anche confermarle.
L’obiettivo è quello di aiutare la Sicilia a poter risalire, dato che in un solo anno l’Isola ha perso 17.000 abitanti, e oggi i residenti sono poco meno di 5 milioni. Inoltre la Regione è tra le 5 a Statuto speciale, e questo potrebbe incentivare le imprese a focalizzare i loro business sul territorio isolano.
A proprio di aziende il quadro riportato due anni fa dalla testata Repubblica è deludente. Rispetto alla media nazionale, sull’Isola del Sud i lavoratori del comparto manifatturiero sono la metà, ovvero il 9,3%.
Un’attenzione particolare alle addizionali
Nel frattempo si sta ragionando su quali benefici fiscali la Regione Sicilia potrebbe garantire ai futuri residenti. Parlando di addizionali regionali si potrebbe intervenire soltanto sull’Irap, che attualmente prevede fra il 4,82% e massimo il 4,97%, rispetto all’Irpef che resta “bassa”, soltanto l’1,23%.
Il sindacato Uil ha proposto ad esempio, un azzeramento delle imposte regionali unicamente per il territorio siciliano, avvantaggiando i contribuenti a poter godere di almeno 246€ e massimo 449€ annui (su un RAL di 20.000€ lordi), oppure tra 736€ e massimo 897€ (su un reddito lordo annuo di 40.000€).
Renato Schifani, governatore della regione Sicilia, si è detto finalmente felice e soddisfatto di un passo così importante in termini storici, specialmente a favore della territorio del Sud e delle potenzialità del suo statuto speciale.
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