(AGENPARL) – Roma, 24 Luglio 2025
(AGENPARL) – Thu 24 July 2025 BRUNETTA: DOCUMENTO CNEL SU LAVORO IN CARCERE PER AGEVOLARE COLLEGAMENTO TRA IMPRESE E ISTITUTI PENITENZIARI
“L’Assemblea del CNEL ha approvato un importante documento di Osservazioni e Proposte in materia di studio, formazione e lavoro in carcere e fuori dal carcere, che oggi stesso trasmetterò al Ministro della Giustizia Carlo Nordio”. È quanto ha affermato il presidente del CNEL Renato Brunetta durante l’Assemblea odierna del Consiglio. “L’obiettivo – ha aggiunto – è di collaborare alla predisposizione del Regolamento attuativo sul lavoro penitenziario previsto dall’articolo 37 del decreto-legge 48/2025, come espressamente richiesto dal Ministro stesso. Si tratta di un adempimento imprescindibile per agevolare in maniera sistematica il collegamento tra imprese e istituti penitenziari, al fine di dare piena operatività all’accordo che il CNEL ha siglato con 16 organizzazioni datoriali qualche settimana fa, in occasione della II edizione di Recidiva Zero. Inoltre, dal documento di Osservazioni e Proposte potrà scaturire già nel mese di settembre un ulteriore Disegno di legge del CNEL, in continuità e integrazione con quello presentato lo scorso anno e tuttora all’esame del Parlamento”.
I PUNTI PRINCIPALI DEL DOCUMENTO
Il documento di Osservazioni e Proposte approvato oggi dal CNEL si propone di riformare l’ordinamento penitenziario, promuovendo l’equiparazione die diritti tra lavoratori liberi e detenuti, e l’attivazione di una rete interistituzionale per attrarre risorse e creare occupazione. Centrale è il ruolo del Segretariato Permanente istituito presso il CNEL, che funge da hub operativo tra istituzioni, imprese, sindacati e Terzo settore. Il documento include proposte per la modifica del regolamento penitenziario, il potenziamento della legge Smuraglia, l’uso della piattaforma SIISL per l’inclusione lavorativa e lo sviluppo della formazione scolastica e universitaria in carcere.
TRASFORMARE LA SANZIONE PENALE IN OPPORTUNITÀ DI CAMBIAMENTO
È convinzione del CNEL che la riduzione della recidiva sia un indice misurabile della capacità di un sistema di trasformare la sanzione penale in opportunità di cambiamento. In quest’ottica, le proposte che il CNEL intende promuovere non possono prescindere dal pieno rispetto e dalla concreta attuazione dell’art. 27 della Costituzione, né dagli standard europei in materia di condizioni detentive che riconoscono alle pene una funzione rieducativa, ponendo al centro la dignità della persona e la sicurezza relazionale. In una fase in cui il CNEL si fa promotore di un ripensamento profondo del sistema penitenziario in chiave inclusiva, è quindi fondamentale che ogni intervento normativo contribuisca alla costruzione di percorsi di reinserimento efficaci e duraturi, affrontando le radici sociali dell’esclusione non limitandosi al contenimento delle sue espressioni, realizzando quel ponte tra carcere e società, quale strumento per raggiungere l’ambizioso obiettivo Recidiva Zero.
RUOLO DEI CORPI INTERMEDI NEL SISTEMA DI GOVERNANCE
A tal fine è fondamentale che sia sempre più riconosciuto e valorizzato in tutte le sedi istituzionali e nei processi organizzativi di funzionamento del sistema di governance il ruolo dei corpi intermedi, a partire da quello delle organizzazioni sindacali, delle organizzazioni dei datori di lavoro e del terzo settore, sia in ambito CNEL che attraverso l’autonoma azione che le singole forze sociali, economiche e del mondo del lavoro possono imprimere a livello centrale e nei singoli territori.
LE PRIORITÀ
Le priorità indicate nel documento approvato dal CNEL sono:
• riconoscere pienamente il lavoro penitenziario attraverso la puntuale e concreta applicazione dei CCNL di riferimento e l’inserimento in percorsi formativi certificati;
• valorizzare la contrattazione di secondo livello e l’individuazione di istituti contrattuali ad hoc (flessibilità oraria, permessi, congedi, etc.) per l’esercizio e la tutela dell’attività lavorativa dei detenuti;
• promuovere in modo stabile e strutturale la presenza dei servizi sociali, fiscali e previdenziali negli istituti, a garanzia di una rete reale di accompagnamento alla persona, valorizzando buone pratiche, esperienze, protocolli e accordi già esistenti in diversi Istituti;
• dare piena effettività alle commissioni ex art. 20 dell’Ordinamento penitenziario;
• consolidare il ruolo delle cabine di regia territoriali e del Segretariato permanente, quali strumenti operativi di una governance condivisa, trasparente e valutabile;
• favorire una diffusa attività formativa per sostenere nella popolazione detenuta/fine pena le competenze della cittadinanza digitale, nonché il loro reinserimento lavorativo e sociale. Progettare e realizzare: interventi di orientamento individuale/di gruppo e laboratori formativi che facilitino l’acquisizione o il recupero delle competenze di base, trasversali e sociali; iniziative di formazione tecnico professionale per sperimentare percorsi che rispondano alle esigenze di manodopera delle imprese e percorsi professionalizzanti modulari e di qualifica;
• assicurare una governance della formazione tra rete interna e rete esterna, sia per valorizzare le competenze delle persone detenute, sia per concretizzare l’inserimento e il reinserimento della persona nel mercato del lavoro, favorendo l’incontro tra la domanda e l’offerta.
ATTUAZIONE ARTICOLO 37 DEL DECRETO-LEGGE 11 APRILE 2025 N. 48
Per l’attuazione del programma Recidiva Zero particolare rilievo assume il tempestivo ed esaustivo esercizio da parte del Ministero della Giustizia delle modifiche alle norme che disciplinano l’organizzazione del lavoro dei soggetti sottoposti al trattamento penitenziario contenute nel Regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 giugno 2000, n. 230, attraverso l’adozione, entro il termine massimo dei dodici mesi dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto-legge 48/2025, di un apposito Regolamento adottato ai sensi dell’articolo 17, comma 1, della legge 23 agosto 1988, n. 400. In proposito, sulla scorta delle interlocuzioni avviate dal CNEL, anche attraverso l’attività svolta dal Segretariato Permanente e previo il costante coinvolgimento di tutte le organizzazioni di rappresentanza dei lavoratori e di quelli dei datori di lavoro presenti nel CNEL, il documento approvato dal CNEL elenca alcune osservazioni e proposte riferite a ciascuno dei criteri elencati all’articolo 37, comma 1, del decreto-legge11 aprile 2025 n. 48.
LA RICERCA CNEL SULLE ATTIVITÀ ECONOMICHE CHE BENEFICIANO DEGLI SGRAVI DELLA LEGGE SMURAGLIA
Relativamente al tema dell’applicazione sistematica e dell’implementazione della legge 22 giugno 2000, n. 193, recante “Norme per favorire l’attività lavorativa dei detenuti” (c.d. “Legge Smuraglia”) e tenuto conto delle novità introdotte dall’articolo 35 del decreto-legge 48/2025, il CNEL ha avviato un percorso di ricerca finalizzato a favorire una maggiore conoscenza della attività economiche che beneficiano attualmente degli sgravi della Legge Smuraglia, nonché a rilevare criticità e proposte di riforma dell’attuale quadro normativo. Dalla ricerca, i cui primi risultati sono stati presentati nel corso della giornata di lavoro del 17 giugno, e dal percorso di ascolto avviato dal CNEL con imprese ed enti del terzo settore si enucleano ed evidenziano una serie di osservazioni e proposte volte a strutturare un sistema integrato in grado di snellire e governare i procedimenti burocratici, stabilizzare le opportunità lavorative, costruire e rendere permanente una filiera integrata tra carcere, imprese e territorio con l’obiettivo di favorire non solo l’assunzione, ma anche e soprattutto la continuità e lo sviluppo dei percorsi occupazionali.
LE PROPOSTE SPECIFICHE
In particolare, il CNEL evidenzia i seguenti ambiti:
a. semplificazione e digitalizzazione delle procedure, nell’ottica di “snellire la burocrazia”;
b. aggiornamento degli importi, estensione temporale e stabilità degli incentivi previsti dalla Legge Smuraglia;
c. ampliamento categoria beneficiarie;
d. inclusione nelle categorie protette per gli obblighi di assunzione;
e. premialità per i soggetti che utilizzano tutti i fondi a disposizione e penalità per quelli che non riescono ad utilizzarli tutti;
f. promozione delle produzioni carcerarie.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link