Carrefour vende i suoi mille supermercati italiani alla New Princes, e il Ministro per il Made in Italy applaude.
Era nell’aria da un po’, con rumors incessanti che dicevano che Carrefour fosse pronta a lasciare l’Italia, ma ora è arrivata la conferma ufficiale: Carrefour abbandona definitivamente l’Italia. Sono oltre mille (1027, per la precisione, di cui 642 diretti e 385 in franchising) i supermercati dell’insegna francese sparsi nello Stivale che oggi si trovano in un momento cruciale, con un futuro incerto. In realtà, soprattutto in relazione ai lavoratori dei supermercati Carrefour Italia, la situazione al momento sembra potersi mantenere stabile: Carrefour ha infatti venduto tutto il pacchetto a New Princes Group (ex Newlat), azienda Italiana con a capo la famiglia Mastrolia, già leader di mercato in molti settori del food & beverage, con oltre trenta marchi facenti parte del gruppo. A questi oggi si aggiunge Carrefour, dopo un accordo (che pare cubare circa un miliardo di euro) sottoscritto con Carrefour Nederland Bv e Carrefour Sa per l’acquisizione del 100% del capitale sociale di Carrefour Italia.
Con l’acquisizione di Carrefour Italia, NewPrinces diventa il secondo gruppo Italiano nel food per fatturato e il primo operatore food in termini occupazionali con 13.000 operatori diretti in Italia e più di 18.000 nel mondo, oltre a ulteriori 11.000 persone coinvolte nelle attività accessorie fornite da aziende esterne.
D’altra parte, già da tempo la New Princes Group aveva dichiarato di volersi espandere, con un piano industriale che prevedeva di arrivare al 2030 con un fatturato di 3,34 miliardi di euro. Il fatturato di Carrefour Italia, che vale circa 3,7 miliardi di euro, sarebbe un grande passo in avanti nei progetti di espansione del gruppo, che però dovrà fare i conti con il calo dei consumi che ha causato l’addio dell’insegna al mercato italiano, dopo un rosso dell’ultimo esercizio di 150 milioni di euro.
L’apprezzamento del Ministro per Carrefour che va via dall’Italia
E alla fine pare sia andata anche meglio delle aspettative, almeno così sembrerebbe se si dà retta al ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso che ha ha espresso “apprezzamento per l’operazione che rafforza il Made in Italy”. Il tema infatti è che le mille insegne francesi (presenti soprattutto al Nord, con 314 punti vendita in Lombardia e 202 in Piemonte) cambiano bandiera, andando sotto la guida del gruppo guidato da Angelo Mastrolia, che pare incontrerà il ministro nei prossimi giorni.
“L’acquisizione di Carrefour Italia rappresenta una tappa fondamentale nella traiettoria di crescita del nostro Gruppo. È il risultato di una strategia costruita con rigore, visione industriale e un impegno costante nel tempo. Con questa operazione, compiamo un passo decisivo verso l’integrazione verticale tra produzione e distribuzione, rafforzando la nostra capacità di generare valore lungo l’intera filiera”, ha commentato Angelo Mastrolia. “Abbiamo scelto di investire con determinazione in un asset strategico per l’Italia, con l’obiettivo di rilanciare una rete capillare e di valorizzare al massimo le sinergie tra retail e industria. La nostra volontà è chiara: costruire un modello sostenibile, solido e orientato al lungo termine, in grado di offrire benefici concreti a clienti, dipendenti, fornitori e azionisti”.
Resta da vedere se tutto resterà come prima per i lavoratori dei supermercati coinvolti (si parla di diecimila dipendenti diretti e ottomila indiretti) , e la speranza è che sia così, indipendentemente dalla bandiera battuta dalle insegne.
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