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Agricoltura

 

“Coltivaitalia”, nel Collegato alla Finanziaria 1 miliardo di euro di risorse per l’agricoltura


Un miliardo di euro di risorse per l’agricoltura, recuperate dai fondi di sviluppo e coesione, di cui 300 milioni di euro per il fondo “sovranità alimentare”, 300 per l’allevamento, 300 per il piano olivicolo, e poi ancora fondi per la ricerca, soprattutto per potenziare il Crea, ma anche per favorire il ricambio generazionale, l’imprenditoria agricola femminile, anche concedendo ai giovani terre in comodato d’uso gratuito per almeno 10 anni. È quanto prevede “Coltivaitalia”, il Collegato alla Legge Finanziaria, attesa nei prossimi giorni, presentato, oggi a Roma, dal Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida e da quello per gli Affari Europei Tommaso Foti. Risorse importanti, “aggiuntive rispetto agli 11 già investiti in questi anni, mai nessuno ha fatto tanto come il Governo Meloni per il settore”, ha detto Lollobrigida, e che, se l’iter parlamentare sarà spedito, potranno essere accessibili già da marzo 2026, ha detto Foti in conferenza stampa dopo il Consiglio dei Ministri.
“Grazie a tutto il Governo che ha approvato il provvedimento con urgenza, c’è da mettere a terra le risorse come abbiamo fatto in questi anni, cosa per cui ringrazio tutto il personale del Ministero. Siamo passati dal 54% al 70% degli impegni di spesa reali messi a bilancio. “Coltivitalia” è un titolo evocativo: è l’investimento strategico del nostro Governo sul settore primario – ha detto Lollobrigida – in un momento di criticità particolari in un quadro geopolitico e geoeconomico molto complessi. Garantire la libertà dei cittadini rispetto agli approvvigionamenti alimentari, è fondamentale. Da un lato ci sono risorse, dall’altro misure di semplificazione per una maggiore efficienza nei rapporti tra Stato, agricoltori, pescatori, allevatori e così via”, ha detto ancora Lollobrigida, sottolineando anche come questo Disegno di legge sia un’indicazione anche politica ad una prospettiva della Pac accorpata in un Fondo Unico nel bilancio Ue post 2028, come proposto nei giorni scorsi dalla Commissione Ue, “che non ci piace e che proveremo a cambiare nei prossimi mesi”, hanno ribadito Lollobrigida e Foti.
In particolare, ha detto Lollobrigida, “sono previsti 300 milioni di euro per il fondo di “sovranità alimentare”, per sostenere per le filiere agricole in difficoltà per eventi contingenti o scelte sbagliate del passato. 300 per “allevamento Italia”, da potenziare, visto che oggi importiamo tra 1,1 e 1,3 milioni di capi di bovini, per esempio, e vogliamo ridurre la dipendenza dall’estero, soprattutto investendo in aree difficoltà. E poi ci sono 300 milioni per il piano olivicolo, a tutela di un altro grande patrimonio per l’Italia, per il reimpianto dei vigneti con varietà resistenti, per ripristinare la capacità produttiva delle aziende, anche aiutandole ad ammodernarsi, non solo nelle aree colpite da Xylella, ma anche in quelle che lo potrebbero essere”.
Ancora, sono previsti 10 milioni di euro per stabilizzare alcune filiere esposte alle fluttuazioni di mercato come quelle dei cereali, con la sottoscrizione di contratti di filiera e crediti di imposta tra il 20% ed il 40%, 150 milioni di euro per il ricambio generazione e per l’imprenditoria femminile, oltre alla messa a disposizione per 10 anni di terreni in comodato gratuito per gli imprenditori agricoli tra i 18 ed i 41 anni, oltre “ad un altro intervento molto atteso, cioè la moratoria per le imprese agricole colpite da peste bovina, e altre epizoozie, se hanno avuto affari a -20% o produzione in calo di almeno il -30% rispetto all’anno precedente”, ha spiegato Lollobrigida. Infine, previsti 13,5 milioni di euro per la ricerca, con 45 nuove assunzioni di ricercatori al Crea, la digitalizzazione delle aziende, ed il potenziamento delle funzioni di Agea per l’utilizzo dei dati in agricoltura. E, hanno sottolineato i due Ministri, si tratta di fondi aggiuntivi per il settore, e non sottratti ad altri Ministeri o misure.
“Abbiamo trovato doveroso cercare all’interno dei fondi di sviluppo e coesione il finanziamento per questa parte significativa del Disegno di legge. Voglio anche precisare – ha detto Foti – che la Pac per ora non cambia, fino al termine di questo ciclo di bilancio, vediamo in questi 15-16 mesi cosa succederà in vista del post 2028. Abbiamo detto subito che la proposta della Commissione Ue del Fondo Unico non ci piace. L’agricoltura deve essere valutata come asset strategico dall’Europa, l’agricoltura europea ha una funzione essenziale nell’economia europea, e non solo”.
Tra i primi a commentare il provvedimento, in attesa di un iter parlamentare “che mi auguro proceda spedito”, ha detto Lollobrigida, la Coldiretti. “L’approvazione del Collegato agricolo con misure per un miliardo di euro rappresenta un segnale importante di attenzione per l’agricoltura italiana e un riconoscimento della sua strategicità, in direzione opposta rispetto alle folli scelte della presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen di tagliare del 20% le risorse della Pac, inserita in un Fondo Unico”, commentano il presidente Ettore Prandini e il segretario generale Vincenzo Gesmundo. Ora, sottolinea Coldiretti, l’augurio è quello che il Parlamento rafforzi e approvi rapidamente il testo perché si tratta di risorse indispensabili per lo sviluppo delle filiere agroalimentari, soprattutto davanti ai dazi e ad una prospettiva come quella del bilancio Ue 2028-2034, dove continueremo a lavorare e lottare con la nostra mobilitazione permanente. Una novità determinante del provvedimento, spiega l’organizzazione agricola, è senza dubbio rappresentata dalla valorizzazione del ruolo dei Centri autorizzati di assistenza agricola (Caa) per velocizzare i procedimenti e ridurre i carichi burocratici. Nelle domande che non richiedono valutazioni discrezionali, le istruttorie verranno effettuate dai Caa, riducendo così i tempi di attesa in maniera radicale. “Dobbiamo ringraziare il Ministro Lollobrigida per il coraggio dimostrato sul fronte della semplificazione rispetto a un carico burocratico che, come abbiamo denunciato da anni in tutte le sedi, ha ostacolato i nuovi insediamenti e colpito le aziende con un costo pesantissimo non solo in termini economici ma anche psicologici – sottolinea il segretario generale della Coldiretti Vincenzo Gesmundo – una svolta che va nella direzione della sussidiarietà orizzontale che consente di integrare il lavoro della pubblica amministrazione per snellire le procedure, con un effetto positivo per tutti gli attori della filiera. Ma risponde alle nostre richieste anche lo stanziamento di 300 milioni per il piano olivicolo e per dare speranza dopo la Xylella come avevamo evidenziato con i produttori pugliesi in un recente incontro a Palazzo Rospigliosi”. Importante anche la scelta del Collegato di puntare sui contratti di filiera, “uno strumento fondamentale da sempre sostenuto da Coldiretti per lo sviluppo di prodotti 100% italiani, ma anche per garantire la sovranità alimentare del Paese, dare opportunità di lavoro e far crescere l’agroalimentare made in Italy, in un contesto di grande instabilità internazionale con la minaccia dei dazi Usa”. “Promuovere contratti pluriennali significa assicurare redditività e prospettive di lungo periodo gli agricoltori, ma anche investimenti in innovazione ambientale, tecnologica e nella gestione dei dati – rileva Ettore Prandini – questi strumenti rappresentano un punto di riferimento non solo per le imprese agricole, ma per l’intero sistema agroalimentare e industriale connesso. È molto importante anche aver accolto la nostra proposta di investire sulla linea vacca-vitello dando risorse al modello zootecnico italiano che è tra i più sostenibili al mondo”. Sempre in tema allevamento, aggiunge Coldiretti, è importante anche la moratoria sui mutui per le imprese agricole colpite da epizoozie nel 2025, con la sospensione per 12 mesi del pagamento della parte capitale delle rate. E un segnale positivo viene anche sul fronte della digitalizzazione con fondi per agromeccanica di precisione, intelligenza artificiale, sensoristica di ultima generazione e la meccatronica. Una misura che va nella direzione avviata da Coldiretti Next che ha creato un Polo Digitale nell’ambito del Pnrr, promuovendo il primo grande censimento sul livello digitalizzazione delle imprese agricole italiane. Un progetto mai realizzato prima in Europa, che prevede il coinvolgimento di circa diecimila aziende. Una spinta per i giovani. Per sostenere l’impegno dei circa 50.000 giovani imprenditori agricoli impegnati nelle campagne italiane sono importanti le misure per favorire l’accesso al credito e alla terra, che assieme alla burocrazia rappresentano gli ostacoli principali per gli under 40 che hanno scelto di costruirsi un futuro in agricoltura, sottolinea la Coldiretti.
“Il miliardo messo a disposizione dal Ministero con il Ddl “Coltivaitalia” è un segnale importante e tempestivo – commenta Confagricoltura – in attesa di analizzare nel dettaglio il Collegato agricolo, Confagricoltura coglie positivamente il fatto che il Ministro Lollobrigida abbia messo in atto una misura a supporto degli agricoltori, in particolare in tre settori – olivicolo, produzione di cereali e proteine vegetali e allevamento – che rappresentano asset fondamentali per la competitività dell’agricoltura italiana, così come lo sono le nuove generazioni, a cui sono destinate anche delle risorse. La Confederazione auspica, tuttavia, che attraverso il confronto in Parlamento si possano apportare miglioramenti alla misura”.
“In un momento particolarmente delicato per il comparto agricolo, deluso dalla presentazione di una proposta della Commissione Ue fortemente penalizzante per il settore, oggi accogliamo con favore il segnale di ottimismo che il Ministro dell’Agricoltura Lollobrigida ha voluto dare in maniera molto tempestiva al settore, attraverso il Collegato agricolo che stanzia misure del valore complessivo di oltre un miliardo di euro”, dice anche il presidente Fedagripesca Confcooperative Raffaele Drei. Che apprezza “l’impegno del Ministero a sostenere la filiera del comparto cerealicolo, che sta vivendo un momento di grande difficolta economica, incentivando i necessari momenti aggregativi. Bene anche i contributi per gli investimenti nel settore zootecnico per incrementare la produzione di carne bovina nazionale. Si tratta di interventi strategici sulle nostre principali produzioni che vanno a toccare aspetti critici di alcune nostre filiere. Accogliamo con grande favore il fatto che abbiano trovato spazio nello schema del Disegno di legge “alcune misure che avevamo proposto e sollecitato come Confcooperative in materia di vini dealcolati e produzione ovaiole”.

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Focus – Le misure di “Coltivaitalia” illustrate dal Ministero dell’Agricoltura
Sovranità alimentare e filiere resilienti
Al centro del Disegno di legge c’è la strategia per rafforzare la sovranità alimentare, con uno stanziamento di 900 milioni di euro: 300 milioni di euro per rifinanziare il Fondo per la Sovranità Alimentare per la promozione di colture strategiche come frumento e soia; 300 milioni per il rilancio dell’allevamento italiano per ridurre la dipendenza dalle importazioni; 300 milioni per il Piano Olivicolo Nazionale per il reimpianto di oliveti resistenti alla Xylella e il ripristino della capacità produttiva delle aziende colpite. Completano il quadro 10 milioni di euro destinati ai contratti di filiera per il frumento, con un credito d’imposta dal 20% al 40% per accordi triennali o quinquennali: uno strumento che punta alla stabilizzazione dei mercati e alla sicurezza del reddito per gli agricoltori.

Giovani, donne e accesso alla terra
Il ricambio generazionale è uno dei pilastri del Disegno di legge “Coltivaitalia”, con 150 milioni di euro destinati a sostenere l’imprenditoria giovanile e femminile. Le risorse saranno impiegate anche per assegnare, tramite bando Ismea, oltre 8.000 ettari in comodato gratuito decennale a giovani tra i 18 e i 41 anni, con possibilità di riscatto agevolato. Previsti inoltre interventi per il recupero dei terreni agricoli abbandonati o silenti, con l’obiettivo di rivitalizzare le aree interne e aumentare la superficie agricola attiva.

Innovazione e ricerca per un’agricoltura intelligente
L’agricoltura del futuro si costruisce con l’innovazione e la ricerca. Il Disegno di legge destina 13,5 milioni di euro a questo ambito strategico: il Crea potrà assumere 45 nuove unità di personale dedicato alla ricerca nel settore agricolo. Le aziende agricole sperimentali e gli istituti tecnici agrari verranno digitalizzati e aggiornati tecnologicamente. Inoltre, Agea sarà rinominata AgeaIT, Agenzia per le erogazioni in agricoltura, innovazione e tecnologia, con ruolo di soggetto attuatore per la gestione dei dati agricoli e per il coordinamento delle innovazioni digitali in agricoltura e pesca.

Semplificazioni e valorizzazione del made in Italy
Il provvedimento introduce un ampio pacchetto di semplificazioni burocratiche per facilitare l’accesso agli strumenti pubblici. In particolare, le istruttorie dei Caa (Centri Autorizzati di Assistenza Agricola) diventeranno immediatamente esecutive per le pratiche prive di valutazioni discrezionali. Previste anche semplificazioni normative su aspetti specifici come la gestione delle fecce di vino, la marchiatura delle uova e la deroga all’obbligo assicurativo per le macchine agricole non circolanti. Valorizzati anche prodotti come l’olio vergine di oliva e il vino dealcolato, attraverso regole chiare e trasparenti.


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